Chiuso il girone di andata di Serie A è tempo anche per l'asta di riparazione al Fantacalcio: ecco cos'è e quali sono le modalità più utilizzate per svolgerla
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Soprattutto negli ultimi anni, gli appassionati del mondo del calcio che si sono avvicinati al Fantacalcio sono cresciuti in maniera esponenziale. Il gioco è passato dall'essere una cosa quasi di nicchia ad essere conosciuto ormai in tutta Italia, anche da chi possibilmente il calcio nemmeno lo segue. Come il calcio però, anche il Fantacalcio presenta delle regole ben precise, che possono variare da lega a lega.
Quella che non cambia mai è quella che prevede, nel mese di gennaio e generalmente alla fine della sessione di calciomercato invernale (ovviamente anche in questo caso con delle eccezioni), l'asta di riparazione. Con i fantallenatori che hanno l'opportunità di sistemare la squadra in vista del girone di ritorno e del rush finale: tra chi è in testa e deve cercare di rinforzare la rosa per rimanerci e chi invece è più dietro e deve attuare una mini rivoluzione. Nonostante sia una cosa che fanno tutti, non tutti fanno l'asta di riparazione allo stesso modo. Vediamo quindi di cosa si tratta e quali sono le modalità più utilizzate dai fantallenatori per svolgerla, anche adesso in tempi di covid.
Fantacalcio, cos'è l'asta di riparazione
A differenza dell'asta iniziale, nella quale si deve costruire la fantasquadra da zero sfruttando i crediti a disposizione, nell'asta di riparazione generalmente – salvo qualche caso eccezionale – vengono fatte poche operazioni per provare a correggere il tiro. In qualche caso addirittura ci sono dei fantallenatori che scelgono di non intervenire e dunque di non modificare la propria rosa in vista del girone di ritorno di Serie A.
Nell'asta di riparazione c'è inoltre un'altra differenza sostanziale con l'asta di inizio anno. Ad inizio anno, come spiegato prima, la squadra va fatta da zero e quindi nelle liste sono presenti tutti i calciatori che prenderanno parte al campionato di Serie A. Nell'asta di riparazione, invece, nelle liste sono presenti principalmente i calciatori che non sono stati acquistati da nessuno nel corso dell'asta iniziale, con l'aggiunta dei nuovi arrivi da altri campionati e di alcuni calciatori svincolati da una delle altre squadre della lega. Nei casi più sfortunati, quando liberi non sono rimasti giocatori appetibili o quando nessun nuovo volto arriva in Serie A e nessun calciatore viene svincolato da un altro fantallenatore, i cambiamenti sono davvero minimi. Nei casi invece più fortunati, ovvero quando libero è rimasto qualcuno che è esploso durante il girone di andata, magari anche giovane, in Serie A è arrivato qualche calciatore forte da un altro campionato o qualche fantallenatore ha deciso di svincolare un buon elemento, si può assistere a delle vere e proprie rivoluzioni nelle rose.
Fantacalcio, quali sono le modalità più utilizzate per svolgere l'asta di riparazione
Se quelle sopra elencate sono le regole base per tutti i partecipanti al Fantacalcio, le modalità di svolgimento dell'asta di riparazione cambiano delle volte anche radicalmente da lega a lega. Specialmente in tempo di pandemia, adesso vengono anche sfruttate delle applicazioni da chi non effettua l'asta in presenza e quindi determinate cose non si possono fare. Vediamo quali sono le modalità più utilizzate per svolgere l'asta di riparazione.
Tra le principali modalità di svolgimento si hanno la modalità a chiamata, dove ogni fantallenatore fa il nome del calciatore che vorrebbe acquistare e – un po' come avviene ad inizio anno – chi è interessato a quello stesso calciatore partecipa all'asta. Poi abbiamo la modalità che prevede un ordine: alfabetico, di ruolo o di prezzo iniziale che sia. Ed infine c'è anche chi l'asta la fa anche in maniera un po' più casuale.
Definito il modo secondo il quale verranno chiamati i vari calciatori, si passa poi a decidere con che modalità proseguire. Sono tre i tipi di aste più famosi: l'asta a busta chiusa, l'asta al rialzo e l'asta al ribasso. Nel primo caso, chiamato un nome, le fantasquadre interessate faranno un'offerta al buio per quel determinato calciatore, le buste verranno date al banditore che le aprirà per vedere chi ha fatto l'offerta più alta e si porterà quindi a casa il calciatore. Nell'asta al rialzo, scelto sempre il nome, ognuna delle squadre interessate parteciperà ad un'asta “all'ultimo sangue”, nella quale chi è disposto ad offrire di più si porta a casa il calciatore. Nell'ultimo caso, ovvero quello dell'asta al ribasso (che probabilmente è il meno utilizzato), scelto sempre il nome per il quale effettuare l'asta, il banditore fissa un prezzo iniziale di partenza ed inizia a scendere fin quando non ci sarà una squadra disposta a spendere quella cifra per accaparrarsi quel calciatore.
Poi a cambiare sono anche le regole per così dire minori, ovvero quelle che riguardano le modalità di svincolo dei calciatori. Innanzitutto in alcune leghe per l'asta di riparazione le squadre ricevono dei crediti extra con i quali effettuare i propri acquisti, da sommare – eventualmente – a quelli rimasti in eccesso dopo l'asta iniziale. Nella maggior parte dei casi, i fantallenatori devono svincolare i calciatori prima dell'inizio dell'asta, quindi devono decidere a priori se, quanti e quali calciatori svincolare. In altri casi invece lo svincolo avviene solo in caso di partecipazione ad un'asta, ma è una eventualità un po' più rara.
Cambiano da lega a lega anche le regole circa i crediti recuperati dagli svincoli dei calciatori. In alcuni casi le squadre ricevono la metà dei crediti che inizialmente avevano pagato per assicurarsi quel determinato calciatore. In altri casi invece viene recuperato l'intero importo speso per un calciatore. In altri casi ancora ci sono delle differenziazioni: ad esempio se un calciatore è stato venduto all'estero e quindi la cessione non è dipesa dal fantallenatore vengono recuperati i crediti per intero, mentre se un calciatore è stato svincolato pur non essendo stato venduto all'estero o se venduto ad un'altra squadra della Serie A, vengono recuperati la metà dei crediti. Infine ci sono dei casi, rarissimi, nei quali le squadre non ricevono nessun credito dallo svincolo di un calciatore.