Per quanto possa risultare spesso superfluo in ambito calcistico, la gerarchia dei rigoristi designati delle squadre di Serie A è uno degli aspetti più importanti quando si gioca al fantacalcio. Il ruolo di tiratore dal dischetto è infatti un plus fondamentale nella determinazione dello status fantacalcistico di un giocatore, capace addirittura di trasformare un semplice difensore titolare tappabuchi in un vero e proprio top di reparto (vedere il caso Mimmo Criscito). In tal senso, abbastanza curiosa e confusionaria è la situazione che si sta verificando in queste settimane attorno al rigorista della Roma: in questo articolo, analizzando i dati forniti da questa stagione e le parole dei diretti interessati, cercheremo di fare chiarezza.
Fantacalcio, chi tira i rigori nella Roma?
Cominciamo la nostra indagine analizzando gli eventi accaduti nel corso di questa stagione. Ai nastri di partenza di questa Serie A il rigorista dei giallorossi era senza dubbio Jordan Veretout, specialista dal dischetto e tiratore designato sin dal suo arrivo nella capitale nell'estate del 2019. Prima di questa stagione il francese alla Roma aveva realizzato tutti gli undici rigori calciati tra Serie A ed Europa League; l'ultimo errore dagli 11 metri risaliva all'aprile del 2019, quando Veretout militava nella Fiorentina: in totale, il centrocampista classe '93 aveva realizzato 26 rigori sui 28 calciati in carriera (92,8%). Il 26 settembre, a poco più di 20 minuti dalla fine del derby contro la Lazio e sul 3-1 per i biancocelesti, Zaniolo si procura il primo rigore stagionale dei giallorossi: sul dischetto va, ovviamente, Veretout, che fa 27 su 29 in carriera e riapre la partita, poi terminata proprio con il risultato di 3-2.
Le cose cominciano a cambiare il mese successivo, a cavallo tra ottobre e novembre: il numero 17 della Roma si presenta due volte dagli 11 metri, prima contro la Juve il 17 ottobre in campionato, facendosi parare il rigore dall'ex Szczesny (decisivo per l'1-0 finale), poi contro lo Zorya in Europa League, ipnotizzato dal portiere degli ucraini Matsapulia al 41′ del primo tempo. Proprio contro i bianconeri di Allegri, in occasione della gara di ritorno, la Roma ottiene il terzo rigore del suo campionato: a calciare stavolta è Pellegrini, che sbaglia anche lui contro Szczesny e fallisce il gol del possibile 4-4; il campanello d'allarme per i fantallenatori di Veretout però, non suona, dato che il francese era uscito dal campo cinque minuti prima del rigore per far posto a Carles Perez.
Le preoccupazioni aumentano, e sono fondate, quando la Roma pochi giorni dopo annuncia l'acquisto di Sergio Oliveira, centrocampista del Porto specialista in calci piazzati e rigori (16 su 18 in carriera prima dell'approdo in Italia). Il 16 gennaio arriva la svolta: il portoghese fa il suo esordio da titolare in giallorosso, risultando nelle formazioni ufficiali al fianco di Mkhitaryan e Pellegrini, con Veretout in panchina; nel riscaldamento il capitano giallorosso accusa però un fastidio, e sarà sostituito proprio dal francese. Le risposte ai dubbi dei fantallenatori impiegano poco più di mezz'ora di gioco per essere rivelate, con il rigore guadagnato, calciato e trasformato proprio da Sergio Oliveira con Veretout in campo; tuttavia, dopo il fischio finale il nuovo centrocampista della Roma svelerà ai microfoni di essere la seconda opzione per i rigori, subito dietro a Lorenzo Pellegrini.
La telenovela rigori sembrava finita fino all'ultimo turno contro il Sassuolo, quando dal dischetto si è presentato Tammy Abraham, quarto rigorista stagionale dei giallorossi, che ha trasformato il gol del momentaneo 1-0, nonostante la contemporanea presenza di Pellegrini e Oliveira in campo. Queste le parole di Mourinho in conferenza stampa:”Vuoi la verità? Hai visto dov'ero io quando stava tirando il rigore? Il primo rigorista è Sergio Oliveira. Ha preso il pallone Tammy, come ha fatto a Torino. Non conosco il dialogo di oggi. A Torino voleva tirare Veretout e si è generato qualcosa di non positivo. La mia sensazione è che oggi Sergio gli abbia lasciato il pallone, penso perché non ho parlato di questo, e Sergio credo abbia avuto la maturità giusta, lasciando il tiro a Tammy, ma il rigorista oggi era Sergio. Ci siamo allenati per una settimana sui rigori, anche prima dell'Inter e prima di oggi, la mia decisione per oggi era Sergio. Io mi sono nascosto nel tunnel: ho visto ma mi sono nascosto perché potevo avere una reazione ed era meglio non farmi trovare dalle telecamere“.
Quello che trapela dalle parole dell'allenatore giallorosso è quindi il più classico dei “Calcia chi se la sente”, con quattro rigoristi potenziali in ogni partita tra Oliveira, Pellegrini, Veretout e Abraham. Ciononostante, i primi due sembrano nettamente più avanti nelle gerarchie, e da qui a fine campionato potrebbero alternarsi dal dischetto a seconda del momento.