Alla vigilia della difficile trasferta della sua Roma al Franchi, parla in conferenza stampa il tecnico giallorosso Di Francesco
Dopo aver pareggiato a Napoli nell'ultima uscita, la Roma sarà impegnata domani nella seconda trasferta consecutiva, stavolta sul campo della Fiorentina. Alla vigilia di questa delicata sfida parla in conferenza stampa il tecnico capitolino Di Francesco.
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Le parole di Di Francesco
Sulla sfida di domani: “Sicuramente mi auguro un atteggiamento aggressivo e capacità di non abbassarsi tanto. Dobbiamo ritrovare questo atteggiamento con continuità, non farlo ogni tanto. Mi aspetto che la sia squadra dia continuità alle idee su cui lavoriamo. Dobbiamo recuperare punti persi per strada e abbiamo la possibilità domani“.
Su Kluivert e Pastore: “Hanno fatto tutte e due il primo allenamento con la squadra. Kluivert ha avuto meno ricadute e ha più possibilità di scendere in campo, ma sono convocati“.
Su De Rossi e Manolas: “De Rossi sicuramente non sarà convocato, con molta probabilità neanche col CSKA e difficilmente con la Sampdoria. Manolas ha fatto oggi il primo allenamento e sarà disponibile per la gara di domani. Se giocherà lo valuterò tra oggi e domani“.
Sul modulo: “Tutto è possibile, ma il 4-3-3 nel secondo tempo a Napoli non mi è piaciuto, troppo remissivo. Oggi come oggi credo di dare continuità al 4-2-3-1“.
Su Cristante: “Fisicamente nei test è stato tra i migliori della squadra. Grande importanza la ha la parte psicologica, predomina sul tecnico e sul fisico. Che possa essere lui o un altro il sostituto di De Rossi non lo so, anche Pellegrini può farlo“.
Sul baricentro basso di Napoli: “Sono stufo di parlare di moduli. Il baricentro basso si lega alle aggressioni in avanti, meno accorci e più inevitabilmente ti abbassi. Il 4-2-3-1 in teoria non abbassa, e il ruolo del trequartista può farlo una mezzala nel 4-3-3. Si devono creare triangoli, anche difensivamente, e i numeri vanno a farsi friggere. Il concetto è l'atteggiamento. Il Napoli si abbassa meno perché è sempre aggressivo sul portatore di palla. Questo un po' ci manca e la dobbiamo trovare il prima possibile. È il lavoro più grande che sto facendo al momento“.
Sugli obiettivi: “Siamo in ritardo rispetto alle altre, ma anche lo scorso anno lo eravamo. La possibilità di accorciare c'è, bisogna cominciare a fare punti. Porsi già il quarto posto come obiettivo non mi piace proprio. Poi se a fine campionato rimane solo quello ci penseremo. Il Milan con due partite è al quarto posto, l'Inter ha iniziato con grande difficoltà e ora invece è in grande fiducia. Noi come ruolino siamo cresciuti, ma non basta. Io non ne sono contento, pretendo risultati e prestazioni migliori. In campionato siamo in ritardo e dobbiamo migliorare, ma io mi alzo tutte le mattine per migliorare la squadra e do il 100% per questi colori. Vi assicuro che faccio questo lavoro con grande passione, soprattutto in questo contesto. Le valutazioni le facciamo alla fine, c'è il tempo per le soddisfazioni“.
Sul gioco della Roma: “Ci sono state tante situazioni, magari anche a livello tattico pensavamo una cosa e poi non abbiamo avuto continuità. Credo che il punto chiave sia la forza che ti dà stare spesso nella metà campo avversaria, dà senso di dominio. E questo ci manca più di tutti. Al di là dei punti, c'è la prestazione. Dobbiamo dominare le gare“.
Sulla coppia difensiva: “Non lo so chi sarà, sto valutando. Sono in tre per due posti: Jesus, Manolas e Fazio. Faccio considerazioni legate a un giocatore che si è allenato solo un giorno con la squadra, devo ancora parlare col ragazzo e valutare. Per me è sbagliato fare solo considerazioni sulle caratteristiche del giocatore. A volte anche con Manolas non abbiamo fatto grandi prestazioni, sebbene sia fortissimo“.
Su Kolarov mediano: “Poi se va male mi ammazzate, se va bene sono un fenomeno. In carriera non ha mai giocato in quel ruolo, a parte i 20′ sul 3-0 a Frosinone. Oggi è difficile fare esperimenti, fossi in una situazione differente magari sì“.
Su Schick: “Domani gioca Dzeko come centravanti, poi vedremo, potrebbe anche giocare da esterno. C'è un percorso di crescita per tutti, e oggi siamo solo a 13 di tante partite. Saranno coinvolti tanti altri giocatori, io i miei li considero tutti allo stesso modo. Poi quando devo fare scelte faccio le mie valutazioni, e ci sono i momenti per farlo. Vedi ad Empoli. Bisogna saper leggere i momenti, ma oggi non posso permettermi di rischiare troppo. Alla lunga in tanti possono esser coinvolti e altri invece no, perché potrei non vederli pronti“.