Da Di Canio, Zola e Ravanelli fino ad arrivare a giocatori in attività come Balotelli e Borini. I 10 giocatori italiani che hanno segnato più gol in Premier League
Anche i calciatori italiani hanno spesso subito il fascino della patria del calcio. Con la sentenza Bosman del 1995, è cominciato un irrefrenabile girovagare di giocatori comunitari da un paese all'altro. In Serie A sono arrivati sempre più stranieri, ma anche alcuni giocatori azzurri hanno deciso di lasciare l'Italia per provare a lasciare il segno all'estero. Uno dei campionati che hanno ospitato il maggior numero di esponenti del nostro paese è senza dubbio la Premier League. Fin dalla seconda metà degli anni '90, quella inglese è stata una meta molto gradita da parte dei giocatori della Serie A, con alcuni di loro che sono diventati delle vere e proprie icone nel panorama britannico. Ecco quali sono gli azzurri che hanno lasciato maggiormente il segno in Inghilterra sul piano realizzativo.
La classifica dei 10 migliori marcatori italiani in Premier League
10° Roberto Di Matteo (Chelsea): 119 presenze e 15 gol
Nell'estate del '96, quella successiva alla sentenza Bosman, il centrocampista nato a Schaffhausen in Svizzera è uno dei primi giocatori a lasciare l'Italia. Firma per il Chelsea, diventandone uno dei simboli assoluti negli anni successivi. Non mancano i trofei con la maglia dei Blues: 2 FA Cup, 1 Coppa di Lega, 1 Charity Shield, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa Europea. In occasione della finale di FA Cup edizione 1996/97, vinta per 2-0 contro il Middlesbrough, segna il gol del vantaggio dopo un solo minuto.
9° Fabio Borini (Chelsea, Liverpool, Sunderland): 111 presenze e 16 gol
Considerato inizialmente come un talento dal luminoso futuro, si rende protagonista di una buona carriera senza arrivare a quei livelli a cui sembrava poter ambire da ragazzino. Comincia la sua carriera nel Chelsea, per poi tornare a giocare in Premier League vestendo prima la maglia del Liverpool e poi del Sunderland. Dà il meglio di sé con i Black Cats, trascinandoli fino alla finale di Coppa di Lega (poi persa contro il Manchester City) nella stagione 2013/14.
8° Francesco Baiano (Derby County): 64 presenze e 16 gol
Tra gli attaccanti meno reclamizzati degli anni '90, nonostante l'ottimo rendimento sotto porta. Recita un ruolo da protagonista in due dei reparto offensivi migliori del decennio: il tridente del Foggia di Zeman insieme a Signori e Rambaudi e il tandem della prima Fiorentina di Cecchi Gori con l'argentino Batistuta. Tra il il 1997 e il 2000 disputa due stagioni e mezzo con il Derby County, dimostrando di saper fare la differenza negli ultimi metri anche sui campi inglesi.
7° Massimo Maccarone (Middlesbrough): 81 presenze e 18 gol
Talento precoce e poi navigato bomber di provincia, che dimostra ogni volta che può di avere la stessa fame di calcio di un ragazzino nonostante sia alla soglia dei quarant'anni. Dopo due ottime stagioni all'Empoli, nell'estate del 2002 passa per 13 milioni di euro al Middlesbrough (si tratta dell'acquisto più costoso della storia del club). Con il Boro vince la Coppa di Lega l'anno successivo, tornando a giocare per la squadra biancorossa tra il 2005 e il 2007 dopo le esperienze con Parma e Siena. In questo biennio raggiunge una finale di Coppa UEFA, nella quale gli inglesi vengono sconfitti dal Siviglia.
6° Mario Balotelli (Manchester City, Liverpool): 70 presenze e 21 gol
Giocatore capace di far innamorare e poi disperare i tifosi nell'arco di pochi istanti. Il classico esempio di “cosa sarebbe potuto essere e invece non è stato”. La sua parentesi in Inghilterra è emblematica in questo senso, con lampi di pura classe e inspiegabili pause. Firma per il Manchester City nell'estate del 2010, dopo aver conquistato il Triplete con la maglia dell'Inter. Con i Citizens conquista 1 FA Cup, 1 Community Shield e soprattutto il titolo nella stagione 2011/12, che torna nella bacheca del City dopo 44 anni. L'apice della sua esperienza con gli azzurri di Manchester lo raggiunge in occasione del derby vinto per 6-1 contro lo United, vittoria alla quale contribuisce con una doppietta. Con la maglia del Liverpool, nella stagione 2014/15, vive un'annata avara di emozioni sia personali che di squadra.
5° Gianluca Vialli (Chelsea): 58 presenze e 21 gol
Tra i migliori attaccanti del mondo tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, conquista trofei in serie con le maglie di Sampdoria (tra cui lo scudetto nel campionato 1990/91) e Juventus (con cui alza al cielo la Champions League nel 1996, a quattro anni di distanza dalla sconfitta rimediata in finale con al maglia blucerchiata). Terminata la sua esperienza i bianconero, nel 1996 decide di tentare l'avventura in Inghilterra andando a giocare per il Chelsea. Con i Blues si toglie tante soddisfazioni, prima sul campo e poi da allenatore-giocatore. Certamente uno degli elementi di spicco dei Blues alla fine degli anni '90.
4° Fabrizio Ravanelli (Middlesbrough, Derby County): 63 presenze e 25 gol
Attaccante dotato di un ottimo senso del gol ma anche di notevole generosità, che fa la fortuna della prima Juventus di Giovanni Trapattoni e poi di Marcello Lippi. Così come il compagno di squadra Vialli, nel 1996 cede al fascino del campionato inglese e firma per il Middlesbrough. Il suo debutto con il Boro è da sogno, con una fantastica tripletta nel 3-3 contro il Liverpool. La stagione con il club inglese è positiva a livello personale (16 gol in 33 partite) ma negativa per la squadra, che retrocede in First Division e perde le due finali delle coppe inglesi. Penna Bianca riassapora il gusto della Premier League tra il 2001 e il 2003, quando disputa due buoni campionati nelle file del Derby County.
3° Benito Carbone (Sheffield Wednesday, Aston Villa, Bradford City, Derby County, Middlesbrough): 176 presenze e 36 gol
Sul gradino più basso del podio troviamo un fantasista che, nel corso degli anni '90, ha trovato la sua dimensione in Inghilterra dopo diverse esperienze in Serie A non in linea con le sue qualità. Nell'ottobre del 1996 lascia l'Inter per passare allo Sheffield Wednesday, in cui risulta determinante sia in fase di costruzione della manovra che sul piano realizzativo. In Inghilterra veste anche le maglie di Aston Villa, Bradford City, Derby County e Middlesbrough, per poi tornare in Italia e concludere la sua carriera.
2° Gianfranco Zola (Chelsea): 229 presenze e 58 gol
Non poteva che finire tra le prime posizioni di questa speciale classifica The Magic Box, ovvero uno dei giocatori stranieri più amati dal pubblico inglese. Costretto a lasciare il Parma e la Serie A nel 1996 in quanto ritenuto un eccesso dal punto di vista tattico, passa al Chelsea dei connazionali Gianluca Vialli e Roberto Di Matteo. Con lui al timone della squadra, i Blues risultano una delle squadre più vincenti alla fine degli anni '90. Un trofeo in particolare porta la firma di Zola: la Coppa delle Coppe 1997/98, vinta in finale contro lo Stoccarda grazie ad un gol del fantasista sardo pochi istanti dopo il suo ingresso in campo nella ripresa. Il suo gol più bello con la maglia del Chelsea è però quello messo a segno contro il Norwich il 16 gennaio 2002, con un geniale colpo di tacco sugli sviluppi di un corner. Trofei e magie che portano Zola ad essere eletto come miglior calciatore della storia del Chelsea, tramite un sondaggio promosso dalla Professional Footballers Association.
1° Paolo Di Canio (Sheffield Wednesday, West Ham, Charlton): 190 presenze e 67 gol
Occupa il primo posto nella classifica dei marcatori italiani in Premier League (e il sessantunesimo in quella generale del massimo campionato inglese) un giocatore adorato dal popolo inglese per le sue doti tecniche, caratteriali e morali. Dopo aver vestito alcune delle magli più importanti della Serie A (Lazio, Juventus, Napoli e Milan), nel 1996 parte alla conquista della Gran Bretagna. Dopo un anno in Scozia con il Celtic, comincia la sua positiva esperienza inglese che gli regala le soddisfazioni migliori quando indossa la maglia del West Ham. Con gli Hammers conquista la Coppa Intertoto nel 1999 e riceve il FIFA Fair Play Award, per aver fermato un'azione nel corso del match contro l'Everton avendo visto cadere a terra infortunato il portiere avversario Paul Gerrard. Un gesto che, insieme alle sue prodezze e alla sua innata leadership, consegna a Di Canio un posto speciale nella storia della Premier League.