Steven Zhang lascia ufficialmente l'Inter per il mancato pagamento del debito: subentra il fondo americano Oaktree. Ecco tutti i nuovi possibili scenari
Contents
- Steven Zhang lascia ufficialmente l'Inter per il mancato pagamento del debito: subentra il fondo americano Oaktree. Ecco tutti i nuovi possibili scenari
- Inter, cos’è successo con Zhang? Le ragioni del fallimento e del passaggio a Oaktree
- Chi c’è dietro Oaktree? Patrimonio, investimenti e azionisti
- Inter, quale futuro con Oaktree?
- Nuova Inter targata Oaktree: mercato, dirigenti e tournée
Ormai è ufficiale, manca solo il comunicato da parte della società: finisce qui la presidenza all'Inter di Steven Zhang. L'imprenditore cinese rappresentante del gruppo Suning ci ha provato in tutti i modi a portare avanti questo suo gioiellino che aveva fieramente costruito e sfoggiato davanti a suo padre, ma alla fine non ce l'ha fatta. Mancano i soldi a Zhang, che è costretto ad alzare bandiera bianca.
E' un vero peccato questo per lui e per i tifosi nerazzurri in generale, proprio adesso che stavano cominciando a capirlo ed apprezzarlo seriamente. L'Inter infatti ha appena vinto il suo 2^ scudetto sotto la gestione cinese, e una parte del merito va attribuita anche ai vertici del club. Tutto ciò però ora è il passato: da oggi Steven Zhang non detiene più neanche una quota azionaria dell'Inter, al suo posto è subentrato il fondo americano Oaktree.
Vediamo più nello specifico tutto quello che è successo fra le parti e soprattutto ciò che potrebbe accadere in futuro al club nerazzurro.
Inter, cos’è successo con Zhang? Le ragioni del fallimento e del passaggio a Oaktree
Iconsport / Susa
Esattamente 3 anni fa, in data 21 maggio 2021, Steven Zhang ha richiesto un importante prestito economico al fondo americano Oaktree. Questo perché le spese per rimanere nel grande calcio sono sempre più elevate, al di là di bonus e premi che arrivano dai risultati. I californiani gli hanno quindi concesso questo denaro, imponendogli appunto una scadenza massima di 3 anni. La cifra totale ammonta a circa 385 milioni di euro. Zhang ha quindi accettato di buon grado, inserendo la società nerazzurra nell'accordo come sorta di ipoteca: se il debito non fosse stato saldato in tempo, Oaktree si sarebbe preso l'Inter. Ed è proprio ciò che è successo.
Nel corso del tempo, infatti, l'ormai ex presidente dell'Inter ha cercato in tutti i modi di trovare i soldi necessari a ripagare il fondo, ma allo scadere della mezzanotte di ieri non è riuscito a raggiungere tale cifra. Zhang aveva pensato anche di chiedere un ulteriore aiuto a Pimco, che avrebbe potuto sostenere la spesa dell'imprenditore cinese versando ben 430 milioni di euro – interessi compresi – nelle sue casse e subentrare così di conseguenza come terza parte in una rivendita futura. Piano piano però questa strada non si è concretizzata.
Nelle ultime ore della giornata di ieri si pensava addirittura che l'imprenditore cinese potesse chiedere il prolungamento delle tempistiche di un anno ad Oaktree, così da avere ulteriori 12 mesi di tempo per trovare i soldi necessari per ripagare il debito. Ma ciò non è avvenuto.
A questo punto la partita si sposterà il Tribunale dove Steven Zhang cercherà di far valere le sue carte – praticamente inesistenti, a dire la verità. Il destino quindi è ormai segnato: a breve arriverà l'annuncio ufficiale, poi seguiranno alcune settimane per sistemare tutte le pratiche burocratiche e convocare il primo nuovo Consiglio di Amministrazione. Ma la notizia è chiara: Steven Zhang non è più il presidente dell'Inter, al suo posto c'è il fondo americano Oaktree.
Chi c’è dietro Oaktree? Patrimonio, investimenti e azionisti
Oaktree è una società americana di gestione patrimoniale fondata nel 1995 a Los Angeles, dove ancora oggi ha la sede principale. Specializzata in strategie di investimento alternative, il suo principale campo d’azione include infrastrutture, debiti e prestiti consolidati. Le statistiche dimostrano come il suo patrimonio gestito si aggiri intorno ai 192 miliardi di dollari – cifra record per il campionato italiano, dove per intenderci fino ad oggi il più ricco era Rocco Commisso della Fiorentina con 4 miliardi di dollari.
In azienda, ci sono alcune figure di riferimento: Howard Marks e Bruce Karsh sono stati tra i fondatori del fondo e oggi sono entrambi co-chairman. Karsh occupa anche il ruolo di Chief Investment Officer. Subito sotto di loro c'è invece Jay Wintrob, l'amministratore delegato del gruppo. Uno di questi nomi, una volta convocato il nuovo CdA nerazzurro, potrebbe diventare una figura di spicco dell'Inter.
Ma chi c'è dietro ad Oaktree e chi la controlla dal punto di vista economico? Principalmente, la Brookfleid Corporation. Società canadese specializzata sempre nella gestione di asset alternativi, dal 2019 gestisce il 62% delle azioni di Oaktree. Le figure più importanti della Brookfield Corporation sono il presidente Mark Carney e l'amministratore delegato Bruce Flatt.
Per i californiani è la prima volta nel mondo del calcio italiano. L'unica esperienza in questo sport è in Francia, visto che dal 2020 Oaktree detiene l'80% della proprietà del Caen – società che attualmente milita nella Ligue 2. Per il resto, l'unico altro rapporto di rilevanza nel mondo sportivo è ovviamente in America, più di preciso nella Nba: Bruce Karsh, uno dei fondatori e dei due attuali chairman, ha una quota di minoranza nella franchigia dei Golden State Warriors.
Inter, quale futuro con Oaktree?
E' bene chiarire subito questa cosa, nel rispetto dei tifosi nerazzurri che giustamente temono per il futuro della propria squadra. Questo perché 3 anni fa il presidente Zhang aveva messo in gioco l'Inter in qualità di “suo prodotto”, e non in termini sportivi. Ciò significa che con il mancato pagamento del debito, l'unico a rimetterci concretamente sarebbe stato proprio l'imprenditore cinese, che avrebbe perso la totalità delle sue quote azionarie del club: oggi infatti gli americani controllano il 99,6% della società nerazzurra.
Tradotto: a livello sportivo, l'Inter non rischia nulla. Nessuna multa o squalifica.
Detto ciò, rimane ancora da capire che cosa Oaktree vorrà fare con l'Inter, visto che comunque non ha mai investito su una squadra calcistica italiana. Alcuni dicono che una volta formalizzate le carte, i californiani procederanno a rivendere il club ad una terza parte; altri invece pensano che Oaktree possa portare avanti il lavoro già intavolato da Zhang. Solo il tempo ce lo dirà, ma per il momento – nonostante la poca chiarezza – i vertici appaiono solidi.
Nuova Inter targata Oaktree: mercato, dirigenti e tournée
Iconsport / LaPresse
In questo momento, non ci sono certezze. L'impressione però è che Oaktree voglia fare le cose per bene, anche perché di sicuro i soldi non mancano.
La prima cosa da fare per il fondo americano sarà capire come muoversi con la dirigenza. In questo caso i tifosi nerazzurri possono stare tranquilli: come già trapelato nelle ultime ore, nulla cambierà. Giuseppe Marotta e Piero Ausilio rimarranno alla guida dell'Inter come direttori sportivi con massima autonomia, tra campo ed uffici dirigenziali. Marotta in particolare, che aveva alluso all'ipotesi di smettere all'alba dei suoi 70 anni una volta terminato il suo contratto nel 2027, è un po' tornato sui suoi passi spiegando: “…smettere è difficile se si continua a vincere così. Nella vita mai dire mai…”. Ergo, lo zoccolo duro dell'Inter che prende le decisioni che interessano ai tifosi è salvo.
Per quanto riguarda il calciomercato quindi, la conseguenza è semplice e diretta: nulla cambierà, anzi. La politica nerazzurra rimarrà bene o male la stessa: la priorità sarà blindare i giocatori più importanti – come Lautaro Martinez, Barella e Sommer – poi si punterà sui giovani futuribili, approfittando a seconda delle situazioni di qualche buona occasione a basso costo o addirittura a parametro zero.
L'Inter non ha in programma grandi investimenti in futuro, ma qualche cessione potrebbe arrivare: Denzel Dumfries è il primo nome della lista, visto che il suo contratto scade nel 2025 – senza rinnovo a breve, in estate si cercherà una nuova sistemazione per l'esterno olandese. Occhi puntati anche su Valentin Carboni in prestito al Monza: per meno di 30 milioni di euro l'Inter non valuta la cessione a titolo definitivo, ma il ragazzo prima o poi è destinato a tornare a Milano. D'ora in poi la filosofia del club sarà quella di “proteggere” i propri giovani avviando ad esempio clausole di recompra come quella di Fabbian con il Bologna – che può essere ripreso a 12 milioni di euro nel 2025. In sostanza quindi, sul mercato non sono previste grosse sorprese.
Ciò che potrebbe cambiare invece è la preparazione estiva. A luglio come al solito le squadre di Serie A cominciano a ritrovarsi per programmare l'inizio della stagione seguente, e l'Inter per quest'estate aveva in programma una ricchissima tournée in Cina – voluta ovviamente da Steven Zhang – con amichevoli internazionali di lusso contro Atletico Madrid e Paris Saint Germain. Il viaggio doveva durare una settimana ed era previsto per fine luglio 2024: facile ipotizzare a questo punto una sua cancellazione a favore di una tournée negli Stati Uniti d'America. Magari proprio a Los Angeles, in California.