Il ct della Nazionale azzurra ha parlato in vista delle sfida di Qualificazione a Euro 2020 contro Grecia e Bosnia motivando le scelte sui convocati
Dopo una delusione come la mancata qualificazione a Russia 2018, la Nazionale italiana è chiamata a rialzarsi e conquistare il prima possibile il pass per l'Europeo itinerante del 2020. Dopo aver battuto Finlandia e Liechtenstein, gli azzurri se la vedranno l'8 e l'11 giugno rispettivamente contro Grecia e Bosnia, ovvero le due avversarie più temibili del Gruppo J. In vista delle importanti sfide e dopo aver diramato l'elenco dei convocati, il ct Roberto Mancini ha parlato in conferenza stampa presentando la gara, analizzando il campionato di Serie A appena concluso e soprattutto motivando alcune sue inclusioni ed esclusioni eccellenti.
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Le parole di Mancini
Sulle sfide a Grecia e Bosnia: “Le prossime due saranno probabilmente le due gare un po' più difficoltose, la Grecia è una squadra ottima composta da giocatori tecnici. Non sono preoccupato, ma dobbiamo avere rispetto perché stanno producendo un buon calcio. Nella Bosnia ci sono un paio di calciatori che conosciamo come Pjanic e Dzeko e credo siano anche i più pericolosi“.
Sugli infortunati: “Al momento non sembrano esserci, poi oggi ci sarà il primo allenamento. Anche per Sensi non ci sono problemi“.
Su Belotti: “Nel girone di ritorno ha fatto molto meglio, quindi s'è meritato questa convocazione. Chi farà meglio sarà chiamato e lui adesso è qui“.
Su Balotelli: “Io ho parlato con Mario, gli ho spiegato la mancata convocazione. Gli ho detto le motivazioni e lui come tutti gli altri ha tempo per rientrare, è solo una questione tecnica e dipenderà solo da lui. Se lo merita tecnicamente verrà chiamato. Fa ancora cose che non deve fare, s'è beccato quattro giornate di squalifica. Tutto dipenderà da lui. Ha le qualità tecniche per giocare a livelli più alti, può fare molto di più e non gioca al 100%, altrimenti segnerebbe 3-4 gol a partita. Gioca a un livello basso e per me non va bene. Ha dodici mesi per tornare in Nazionale e ora dipende da lui“.
Su Immobile: “È sempre stato con noi e ha fatto bene, possono esserci dei periodi negativi ma era giusto che fosse qui“.
Su una Nazionale offensiva, forse per i suoi trascorsi inglesi: “Questa è sempre stata la mia filosofia, poi molto dipende dalle qualità dei calciatori. In questo momento ho avuto la fortuna di trovare in Nazionale calciatori tecnici e questo ci ha permesso di fare un certo tipo di calcio. Certo, in Inghilterra la mentalità è questa: attaccare sempre e comunque, a prescindere dal risultato e per questo la gente si diverte. Lì la partita non finisce mai fino al 94esimo“.
Sui giovani azzurri: “Non so se sia il migliore momento di sempre per i nostri giovani, ma è difficile che in Italia non ne vengano fuori per la Nazionale. In questo ultimo anno ne sono cresciuti diversi, come Barella, Zaniolo o Kean, bravi ad arrivare a giocare ai livelli attuali. Credo sia un buon momento per i nostri giovani, come sempre ce ne sono in Italia“.
Sull'ultima Serie A: “In positivo ci ha detto che, pensando a quanto accaduto un anno fa, ci sono molti più giocatori da Nazionale. Siamo riusciti a trovare una quarantina di giocatori che possono essere molto importanti per la Nazionale, tra cui 15-20 giovani. Di negativo il fatto che non siamo arrivati alle finali delle coppe europee. La strada per migliorare è lunga, non è semplice, ma i ragazzi hanno acquisito una mentalità positiva“.
Sulla possibile staffetta al suo fianco tra Oriali e Vialli: “Quella di Vialli era una situazione indipendente da quella di Oriali e spero che Luca possa avere la possibilità di essere qui. Oriali spero resti, perché s'è creato un bel feeling nel nostro gruppo e sarebbe meglio non toccare nulla. Cercherò di convincerlo a restare. Per noi Oriali è una persona importante, è una persona che ha un ottimo rapporto con tutti i giocatori e spero rimanga. Poi non so cosa farà, ma non credo abbia già deciso“.
Su Conte all'Inter: “La professione può portarti ovunque e se Conte ha deciso questo ci avrà pensato bene e crede possa essere per lui la soluzione giusta“.
Su Sarri alla Juve: “Non mi preoccupa, sinceramente (ride, ndr). C'è un bel giro di allenatori, mi sembra, e c'è ancora la finale di Champions League“.