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Juventus, l’inchiesta di Report: D’Angelo sapeva dei rapporti con la ‘Ndrangheta

Juventus, l’inchiesta di Report: D’Angelo sapeva dei rapporti con la ‘Ndrangheta

L'inchiesta di Report sul rapporto tra la Juventus e la ‘Ndrangheta pone molti dubbi sulle figure di Raffaello Bucci e di Alessandro D'Angelo

Questa sera, dopo qualche notizia in anteprima, è andato in onda il servizio di Report sull'inchiesta Alto Piemonte e sulla presenza della ‘Ndrangheta all'interno del tifo organizzato della Juventus. La redazione del programma ha focalizzato l'attenzione sul suicidio di Raffaello Bucci, prima capo degli ultras, poi collaboratore della Juventus, che si è tolto la vita dopo aver parlato con i pm. Da Report emerge come Bucci, che si è tolto la vita il 7 luglio 2016, sia sospettato di aver riciclato del denaro proveniente dal bagarinaggio tramite un metodo riconducibile alla ‘Ndrangheta. Bucci, infatti, si sarebbe avvalso dell'aiuto di una ricevitoria compiacente per riciclare il denaro tramite Superenalotto e Gratta e Vinci.

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La posizione di Bucci rimane avvolta nel mistero. Secondo Report, infatti, l'ex capo ultrà juventino era diventato un informatore dei servizi segreti. La tesi è supportata da un messaggio mandato dallo stesso Bucci a un agente dei servizi segreti 48 ore prima del fatale gesto: “Sono certo che la mia posizione è bruciata“. Ad alimentare ulteriormente il mistero c'è il fatto che Beppe Marotta, interpellato da Report sulla morte di Bucci, abbia riattaccato il telefono senza rispondere.

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Durante questa indagine, tuttavia, nessun dipendente bianconero è mai stato indagato o accusato, mentre sono stati condannati Andrea Agnelli – un anno di inibizione per violazione della normativa sulla vendita dei biglietti – e Francesco Calvo, ex direttore commerciale.

L'inchiesta di Report, però, pone l'attenzione anche sulla figura di Alessandro d'Angelo, security manager della Juventus. Da quanto è emerso da alcune intercettazioni, infatti, D'Angelo ha ammesso di sapere del bagarinaggio svolto dagli ultras bianconeri, ma di non aver fermato la cosa per evitare di minare la tranquillità dell'ambiente.

Da altre intercettazioni, invece, è emerso che, sempre D'Angelo, sia stato coinvolto nell'esposizione degli striscioni su Superga nel derby della Mole del 23 febbraio 2014. Il security manager bianconero era a conoscenza del fatto che gli striscioni venissero trasportati negli zaini dagli ultras bianconeri e, sempre secondo le intercettazioni, ha aiutato il tifo organizzato a portarli all'interno dello Juventus Stadium. Informato del fatto, Andrea Agnelli, dopo un colloquio con D'Angelo, non prese provvedimenti.

 


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