
Le dichiarazioni dell’allenatore del Napoli Gennaro Gattuso al termine della finale di Supercoppa Italiana persa contro la Juventus
Le dichiarazioni di Gattuso dopo la sconfitta in occasione della finale di Supercoppa Italiana con il 2-0 incassato dalla Juventus. Deludente la prestazione di Insigne che sbaglia il rigore decisivo in una partita costituita da pochi episodi. Brutta anche la gara di Petagna che è stato forse lasciato troppo solo in mezzo alla difesa bianconera. L'unico a salvarsi è Koulibaly che cerca di limitare le offensive juventine ma è affondato dalla prestazione di Manolas (insufficiente). Gattuso può sorridere per l'ottimo ritorno in campo di Mertens dopo l'infortunio. Le parole del tecnico azzurro al termine del match.
Finale amara: “Ringrazio i miei giocatori perchè abbiamo fatto quello che dovevamo. La partita è stata decisa dagli episodi e i rigori si possono sbagliare. Forse potevamo fare qualcosa in più però abbiamo fatto le cose giuste. Ci è mancata solo un po' di fortuna sugli episodi, con Szczesny che ha fatto due parate eccezionali. Adesso bisogna alzare la testa e guardare avanti”.
È mancato coraggio e qualità sulla trequarti? “È stata una partita molto tattica, quasi come stessimo giocando a scacchi. La Juventus ha creato poco, noi invece abbiamo avuto la prima palla gol. È stata una gara non perfetta tecnicamente e tatticamente e che è stata vinta sfruttando gli episodi”.
La squadra ha avuto forse troppa timidezza rispetto alla vittoria in Coppa Italia? “Sette mesi fa la partita è stata uguale, anzi abbiamo sofferto di più l'altra volta che adesso. La squadra è viva, ha fatto quello che doveva fare. Poi non dimentichiamoci che di fronte avevamo la Juventus che è una signora squadra e non posso rimproverare nulla ai miei ragazzi. È normale comunque che qualcuno possa risentire di più il fatto che si stia giocando una finale rispetto ad altri. C'è anche da dire che il campo non era il massimo, non si poteva palleggiare. Le condizioni erano veramente al limite, ma non è assolutamente una scusa”.
