Il baby portiere del Milan Alessandro Plizzari protagonista della finalina del Mondiale under 20 racconta le sensazioni dopo l'esperienza con la nazionale
Alessandro Plizzari, portiere classe 2000 del vivaio del Milan, è il fenomeno del momento dopo i rigori parati contro l'Uruguay nella finale 3°-4° posto del Mondiale under 20. In un intervista alla Gazzetta dello Sport racconta l'esperienza vissuta con la nazionale azzurra: “Ho imparato che servono concentrazione e carisma, serve un uomo sia in campo che fuori. Ho ancora 17 anni, magari non sono uomo ma lo sto diventando. Voglio arrivarci con i tempi giusti, con serietà”.
Il giovane portiere pone l’accento anche su quanto la chiamata di Evani lo abbia stupito: “Lo ringrazio. Mi facevo delle domande normali, mi chiedevo ‘Sarò a questo livello?' Ma non avevo né presunzione né paura, solo voglia di provare. Alla fine mi sono trovato bene, facevamo una gara di palleggio ad un tocco mettendoci in cerchio, chi faceva tre errori prendeva schiaffi da tutti, io ne prendevo più di tutti”.
Un altro punto toccato è stato quello sulle giovani promesse che ha visto da vicino al mondiale di categoria: “A me sono piaciuti De La Cruz e Betancur dell’Uruguay che è già della Juve. De La Cruz è meno conosciuto ma è intelligente”.
Sul futuro: “Non so, preferisco non parlarne. Adesso voglio solo allenarmi con continuità”.
In chiusura non poteva mancare la domanda sulla preparazione ai calci di rigori sui quali si è dimostrato quasi perfetto: “Con Mareggini e Bordin, preparatore dei portieri e video analista, avevo studiato. E’ stato bellissimo. Mi sento diverso, più felice”.
Fonte foto: twitter.com/vivo_azzurro