Il “maestro” Andrea Pirlo, centrocampista del New York City, si è raccontato al giornale spagnolo, Marca, ripassando le tappe cruciali della sua carriera, svelando anche il suo grande rimpianto.
“Nel 2010 potevo diventare un giocatore del Real Madrid. C'era Capello come allenatore, molti giocatori di quella squadra mi contattarono per convincermi ad andare. Ma avevo un contratto con il Milan e non potevo fare nulla per lasciare, ma non aver giocato in un grande club come il Real, è un grandissimo rimpianto, come quello di non aver giocato al Barça. Ma c'è da dire che ho passato 10 anni al Milan dove ho vinto tutto quello che si poteva vincere, eravamo una delle squadre più forti al mondo. Mi dispiace perché credo che giocare al Real o al Barça è il sogno di ogni calciatore, però sono soddisfatto di aver giocato nelle tre squadre più grandi d'Italia”.
L'esperienza all'Inter: “Giocare all'Inter è stato il sogno della mia vita. Era la mia squadra del cuore nonostante quando sono arrivato cambiarono molti giocatori e allenatori, ma anche quell'esperienza ha fatto parte del mio bagaglio di crescita professionale. All'inizio ero giovane, avevo appena 18 anni e da casa dovevo fare un'ora di macchina per arrivare a Milano, però per me era il massimo. Sfortunatamente non ho avuto continuità di rendimento e mi hanno lasciato andar via”.
Il passaggio dal Milan alla Juve: “Venivo da dieci anni in rossonero e c'era per tutti la necessità di rifarsi il look. La squadra aveva bisogno di altri giocatori per ritornare a vincere e nel momento in cui decisi di cambiare aria, scelsi la Juventus perché voleva tornare a ruggire dopo gli anni di Calciopoli ed anche per me era un'avventura stimolante perché entrambi avevamo lo stesso obiettivo, vincere“.