Scoppia il caos in casa del Barcellona, la Guardia Civil mette nel mirino il club blaugrana per corruzione: cosa rischiano i catalani
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Se in Serie A nel corso delle ultime due stagioni diverse squadre sono finite nel mirino della Guardia di Finanza, per casi legati alle plusvalenze fittizie ed al falso in bilancio, anche in Spagna un club è finito nel mirino della Guardia Civil: si tratta del Barcellona. In Italia il caso più eclatante ha riguardato la Juventus, che ha subito una penalizzazione in punti e l'esclusione di una stagione dalle competizioni europee; il più recente è invece quello legato al Napoli, con il presidente Aurelio De Laurentiis iscritto nel registro degli indagati (cosa rischiano lui ed il Napoli). Il caso del Barcellona è però leggermente differente.
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Cos'è il caso Negreira
Partiamo dalle basi, facendo un piccolo riassunto su quello che è il caso Negreira. Intanto partiamo dicendo che Negreira è il cognome dell'ex vice presidente del Comitato Tecnico degli arbitri spagnoli, il cui nome completo è José María Enríquez Negreira. Il caso è scoppiato lo scorso aprile e si tratta di un caso di corruzione. Proviamo a fare chiarezza. Nel mese di marzo sono emersi dei documenti che attestavano dei versamenti superiori ai 7,3 milioni di euro fatti dal Barcellona – tra il 2001 ed il 2018 – nei confronti di due società: la Nidsal SCP e la Dasnil 95 SL, società di proprietà proprio di Enriquez Negreira.
Ricordiamo che nel periodo di tempo nel quale il club blaugrana ha effettuato i versamenti, Negreira era ancora a capo del Comitato tecnico degli arbitri. Ed è proprio nella sede di quest'ultimo che, nel corso della mattinata di oggi, la Guardia Civil spagnola ha fatto irruzione. Le forze dell'ordine si sono presentate con un mandato utile ad acquisire tutta la documentazione riguardante appunto il caso Negreira. Nel mirino, oltre ad Enriquez Negreira e suo figlio, sono finiti ovviamente anche alcuni esponenti della dirigenza del Barcellona. Nello specifico gli ex presidenti blaugrana Josep María Bartomeu e Sandro Rosell. Secondo Fiscalia, questi due presidenti (che hanno preceduto l'attuale Joan Laporta) avrebbero raggiunto degli accordi riservati con Negreira. Anche se il Barca e l'ex arbitro hanno più volte affermato che si trattasse di semplici consulenze, è anche vero che in quel periodo Negreira era il designatore degli arbitri per quanto riguarda il campionato spagnolo.
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FC Barcelona es imputado por cohecho en el "Caso Negreira" .#Negreira #Barcelona pic.twitter.com/tSwmdZxXZT— 20DMV (@20_dmv) September 28, 2023
L'ipotesi più concreta è invece che il Barca potrebbe aver ricevuto degli aiuti arbitrali, proprio grazie a delle designazioni favorevoli al club. Ipotesi formulata da Joaquìn Aguirre Lòpez, giudice responsabile dell'inchiesta. Come appreso dall'Ansa, secondo il giudice il Barcellona pagava le due società sopracitate (intestate a Negreira e suo figlio) inizialmente 70mila euro annui, cifra poi incrementata fino ai 700mila euro annui. L'aggravante è che i pagamenti vanno dal 2001 al 2018, periodo nel quale Negreira è rimasto in carica. I bonifici si fermano infatti proprio al 2018, ultimo anno di Negreira alla vicepresidenza del Comitato Tecnico degli arbitri.
Questo quanto affermato dal giudice: “Per deduzione logica, i pagamenti effettuati dall'Fc Barcellona soddisfacevano gli interessi del club. E da ciò ne consegue anche che i pagamenti hanno prodotto gli effetti arbitrali desiderati dall'Fc Barcellona, per cui dev'essere esistita una disparità di trattamento rispetto alle altre squadre e la conseguente corruzione sistemica dell'insieme degli arbitri spagnoli“. Se confermate sarebbero accuse gravissime quelle mosse contro il Barca. Al momento si tratta però solamente di una ipotesi, anche se in mattinata il club è stato ufficialmente accusato di corruzione. Adesso spetta alla Guardia Civil, che si è messa in moto per trovare le prove contro i blaugrana. Oltre alla Guardia Civil anche la UEFA aveva informato di aver aperto un fascicolo contro il Barcellona.
Il comunicato della UEFA
“In conformità con l’articolo 31(4) del Regolamento Disciplinare UEFA, gli Ispettori Etici e Disciplinari UEFA sono stati nominati oggi per condurre un’indagine riguardante una potenziale violazione del quadro legale UEFA da parte dell’FC Barcelona in relazione al cosiddetto Caso Negreira. Ulteriori informazioni in merito saranno rese disponibili a tempo debito“.
Caso Negreira, cosa rischia il Barcellona
Veniamo al dunque, i rischi che corre il Barcellona se le accuse di corruzione dovessero venire provate. Ovviamente si tratta di un caso molto grave. In Italia una cosa simile accadde con Calciopoli, e sappiamo tutti come andò a finire. Le procedure contro il Barca sarebbero di due tipi, una nazionale a cura della federcalcio spagnola, ed una internazionale a cura invece della UEFA.
A livello nazionale il caso Negreira è già caduto in prescrizione, quindi da quel punto di vista il Barcellona non rischierebbe niente. La Ley del Deporte spagnola, nel suo articolo 12, recita che: “Le infrazioni di maggiore gravità si prescriveranno dopo tre anni“. Dato che gli ultimi bonifici risalgono al 2018, cinque anni fa, la giustizia spagnola è ormai in ritardo per poter intervenire sui risultati ottenuti dal club catalano in quel periodo.
Funziona in modo leggermente diverso invece la giustizia sportiva internazionale. L'indagine della UEFA, che era stata aperta lo scorso 23 marzo e messa in pausa il 27 luglio (sospensione grazie alla quale il Barca ha potuto effettuare l'iscrizione alla Champions), potrebbe riaprirsi dopo i nuovi sviluppi del caso. Questo solamente nel caso in cui dovessero emergere nuove prove, e potrebbe portare all'esclusione dei blaugrana dalle competizioni europee per una o più stagioni. Club che inoltre rischia – secondo l’articolo 286 bis del codice penale spagnolo – una multa di almeno il triplo rispetto al beneficio ricevuto ed una interdizione speciale per un periodo da uno a sei anni.