
L'Inter è finita nel mirino della Guardia di Finanza in merito a dei movimenti di calciomercato effettuati nelle ultime due stagioni
Gli uomini della Guardia di Finanza hanno fatto irruzione negli uffici della Covisoc (sede della Federcalcio a Roma), per compiere delle perquisizioni e sequestrare i fascicoli riguardanti ben 62 operazioni sospette relative al campionato di Serie A. Le fiamme gialle sono andate in merito all'inchiesta della procura di Milano, che indaga sulle plusvalenze dell’Inter.
In particolare sono finite nel mirino degli inquirenti le operazioni fatte tra il 2019 ed il 2021. Operazioni per le quali, qualche mese fa, era finita nel mirino della procura di Torino anche la Juventus (qui l'approfondimento). I documenti sequestrati dalla Procura federale, entrano nell’inchiesta del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e del pubblico ministero Giovanni Polizzi, sulle plusvalenze dell'Inter che, come accaduto per la Juventus, sono sospettate di essere fittizie.
La Guardi di Finanza era già stata, nel mese di dicembre, nella sede dell'Inter (qui i dettagli). A quei documenti, ed a quelli sequestrati questa mattina a Roma, si vanno inoltre ad aggiungere email e messaggi rintracciati nei dispositivi di dirigenti e dipendenti della società nerazzurra. Come nel caso della Juventus nel mirino sono finite sia plusvalenze fittizie, utili per sistemare i bilanci in ottica fpf (fair play finanziario), sia plusvalenze fittizie realizzate con dei giovani calciatori. In un primo momento gli inquirenti erano partiti indagando su plusvalenze per 90 milioni messe a bilancio dall'Inter. Tra le operazioni finire nel mirino ci sono quelle del portiere Ionut Radu, che ha fruttato 7,7 milioni di plusvalenza, e dell'attaccante Andrea Pinamonti, che ha invece fruttato una plusvalenza di 19 milioni. Ma, stando a quanto riportato da Calcio e Finanza, anche quelle riguardanti Zinho Vanheusden ed altri giovani appartenenti alla primavera nerazzurra sono finite nel mirino.
Cosa rischia l'Inter
Come nel caso della Juventus anche per l'Inter la posizione ed i rischi potrebbero variare. In Serie A si era già avuto appunto un precedente simile, quando nel 2008 proprio Milan ed Inter finirono nel mirino delle autorità con le stesse accuse rivolte adesso verso Juventus ed Inter. In quel caso nel mirino erano finite plusvalenze risalenti alla stagione 2004. Al termine dell'indagine i due club milanesi vennero però assolti con la motivazione: “Il fatto non costituisce reato“. Trattandosi infatti di operazioni di mercato riguardanti calciatori la cui valutazione può cambiare anche diverse volte nel corso di una stagione, non si può arrivare a stabilire oggettivamente quanto vale, in termini monetari, un calciatore. Non esistono dunque parametri – per così dire – esatti che permettono di fare una valutazione precisa e non falsa del cartellino di un calciatore. Ad influire sono infatti una moltitudine di fattori: dagli anni di contratto rimanenti, alle condizioni fisiche alle prestazioni sul campo da parte del calciatore. Guardando i vari regolamenti le possibili punizioni, come per la Juventus, vanno da una penalizzazione in termini di punti a quella di gravità massima che prevede invece l'esclusione dal campionato. La situazione al momento è però troppo poco chiara, anche perché gli inquirenti stanno continuando ad acquisire materiale e sono in fase di studio ed analisi.
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