
Da poco tornate al centro dell'attenzione a causa delle indagini contro la Juventus, le plusvalenze sono uno dei grandi temi legati al mondo del calciomercato: ecco cosa sono e come possono essere falsate
Negli ultimi giorni si è sentito parlare tanto delle plusvalenze, ma non tutti sanno cosa sono e soprattutto come e perché possono essere falsate. In Serie A si era già assistito, prima delle indagini contro la Juventus, a delle indagini in ambito calciomercato e plusvalenze, ed in particolare erano finite nel mirino degli inquirenti altre due grandi squadre del massimo campionato italiano: Milan ed Inter, poi scagionate. Ma proviamo a capire un po' meglio cosa sono e come funzionano queste plusvalenze, e perché adesso anche la Juventus è finita nel mirino degli inquirenti.
Cosa sono le plusvalenze?
Partiamo subito chiarendo che, in ambito calcistico, quando si parla di plusvalenze l'attenzione va spostata al calciomercato. In particolare quando parliamo di plusvalenze ci riferiamo alle cessioni fatte da parte di una società. Anche se non proprio intuitivo, il termine indica il guadagno che una società riceve dalla vendita di un determinato calciatore. Il prefisso plus, che è un latinismo con il significato di “più” (un altro modo per indicare un incremento), messo davanti alla parola valenza, che invece indica il valore di una determinata cosa, formano questa parolina magica: plusvalenza, quindi – in soldoni – un incremento del valore di una determinata cosa.
In ambito calcistico dunque, la plusvalenza indica il profitto che una determinata società trae dalla vendita di un calciatore. Più nello specifico però, quando una società si accorda con un'altra per acquistare un calciatore, il valore del calciatore viene inserito nel bilancio delle due società coinvolte nello scambio. Questo valore viene però distribuito per l'intera durata del contratto stipulato con il calciatore in questione. Questo processo prende il nome di ammortamento. Il costo del calciatore, così spalmato a seconda degli anni di contratto, andrà man mano avvicinandosi allo zero quando il contratto sarà quasi in scadenza. Per avere una plusvalenza la società deve vendere il calciatore ad un prezzo maggiore rispetto a quello presente nel bilancio in quel determinato momento. Maggiore sarà lo scarto tra il costo a bilancio ed il prezzo finale di vendita, maggiore sarà il guadagno e – di conseguenza – la plusvalenza fatta con quel calciatore.
Come e perché le plusvalenze vengono falsate
Da ormai qualche anno l'ammontare di soldi che girano nel mondo del calcio è cresciuto a dismisura. A gonfiarsi sono stati quindi tutti i reparti, non solo le cifre dei trasferimenti ed i vari stipendi di calciatori ed allenatori, ma anche le varie commissioni per gli agenti, i diritti tv, gli incassi con le pubblicità. Insomma, tutto il settore ha visto incrementare esponenzialmente introiti e fatturato, così come spese e perdite, specialmente dopo due anni di covid. La parte più visibile di questo incremento è proprio quella riguardante il calciomercato. Anche se ormai non fa più scalpore, fino a qualche anno fa ci si stupiva anche solo quando un calciatore veniva valutato 100 milioni, cifra che adesso sembra quasi essere diventata la normalità.
Proprio grazie a questo incremento del costo dei cartellini dei calciatori, è sempre più frequente e soprattutto facile fare o dare delle valutazioni a dir poco “generose” ad alcuni calciatori. Spesso infatti, quando una società si trova costretta a dover mettere a posto i bilanci, si chiudono delle operazioni di mercato sospette. Operazioni che magari riguardano dei calciatori giovani la cui valutazione non rispecchia il loro effettivo valore.
Il caso, per così dire, più grave riguarda le cosiddette “plusvalenze a specchio“. Una plusvalenza a specchio si ha quando due società si scambiano due calciatori alla pari, ma con delle valutazioni molto gonfiate rispetto a quelli che potrebbero essere i loro valori reali, generando quindi un aumento dei valori patrimoniali utile per sistemare i bilanci. Quando parliamo della valutazione di un calciatore è bene però dire che si tratta di una cosa non calcolabile aritmeticamente, sono tanti infatti i fattori che influiscono e che possono farla modificare in meglio o in peggio: dagli anni di contratto rimanenti alle prestazioni del calciatore, passando per la volontà del club di cederlo o meno e per la volontà dello stesso. Ad ogni modo con queste plusvalenze a specchio fittizie, i club non guadagnano veramente dei soldi, in quanto queste operazioni servono in realtà per mascherare delle perdite e mettere dunque a posto i bilanci.
Merita una menzione anche il caso delle “plusvalenze incrociate“. Le plusvalenze incrociate di base sono identiche a quelle a specchio, in quanto coinvolgono due calciatori. In questo caso però, a differenza delle operazioni a specchio nelle quali i valori dei due calciatori in questione sono identici, ci sono dei piccoli conguagli a favore di una delle due squadre coinvolte. Quando ad utilizzarle sono infatti squadre di una fascia superiore o dei top club, alle squadre minori oltre al calciatore viene dato anche un piccolo conguaglio economico. Queste plusvalenze incrociate creano però un problema di sostenibilità nel medio e nel lungo periodo. Crescendo le plusvalenze incrociate, a crescere sono infatti anche gli ammortamenti. Questo comporta anche una svalutazione dei calciatori.
Perché la Juventus è indagata?
Da ormai qualche settimana, come detto prima, anche la Juventus è finita nel mirino degli inquirenti proprio per queste fantomatiche plusvalenze fittizie. In particolare i bianconeri sono finiti nel mirino per queste ultime categorie di plusvalenze, quelle a specchio e quelle incrociate. Tra le operazioni al vaglio di verifiche infatti anche lo scambio tra Arthur e Pjanic con il Barcellona, nel quale – secondo gli inquirenti – le due società avrebbero eccessivamente gonfiato le valutazioni dei due centrocampisti proprio per sanare delle perdite che avevano in bilancio. E sono proprio queste plusvalenze a specchio quelle che, negli anni passati, hanno fatto finire nel mirino delle forze dell'ordine altre società di Serie A: Milan ed Inter su tutte. Un altro dei casi finiti sotto la lente di ingrandimento è quello riguardante i giovani. In particolare gli inquirenti stanno indagando sulla valutazione di qualche giovane fatta dalla Juventus in ambito appunto delle cessioni o degli scambi.
