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Pugno duro del governo: nessuno indosserà più quella maglia in Serie A

Pugno duro del governo: nessuno indosserà più quella maglia in Serie A
Iconsport / LaPresse

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha vietato l'utilizzo di un particolare numero di maglia in Serie A: i motivi dietro la scelta

Non si vede spesso il governo intervenire in questioni prettamente calcistiche. Questo è infatti uno dei pochi casi. Nel caso specifico è stato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a inserire una norma che vieta l'utilizzo di un determinato numero di maglia. In particolare è l'88 il numero in questione, numero che è si vestito da pochi calciatori, ma anche quei pochi adesso lo dovranno abbadonare.

Perché è stato vietato il numero 88 in Serie A?

In una norma nella dichiarazione di intenti per la lotta contro l'antisemitismo sottoscritta al Viminale, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha vietato agli atleti di Serie A di scegliere ed indossare la maglia con il numero 88. Il motivo è legato alla lotta all'antisemitismo, un tema molto caldo al Viminale nel corso degli ultimi giorni. La norma è stata pubblicata accompagnata da un documento in sinergia con il mondo del calcio in generale, tra i quali provvedimenti c'è anche quello di bandire appunto la maglia numero 88.

La scelta del numero non è per niente casuale. Il numero otto corrisponde con l'ottava lettera dell'alfabeto, la H. Ed in particolare il numero 88 veniva utilizzato per richiamare Heil Hitler (HH), ovvero il saluto nazista, anche conosciuto come saluto romano.

Il provvedimento era già stato annunciato nel corso dell'estate del 2022, ma non era poi andato in porto, così i calciatori che vestivano la maglia numero 88 sono stati liberi di continuare ad indossarla anche per la stagione che si è chiusa da qualche settimana.

Gli altri provvedimenti contro il nazismo in Serie A

Oltre a vietare il numero 88, sono state prese delle decisioni anche in merito all'atteggiamento da assumere verso calciatori e tifosi che si rendono protagonisti di gesti pro-nazismo. In particolare – come spiegato dallo stesso Piantedosi – nella norma viene scritto quanto segue: “Tra le misure c'è quindi il divieto dell'uso da parte delle tifoserie di simboli che possano richiamare il nazismo, la responsabilizzazione dei tesserati a tenere un linguaggio non discriminatorio in tutte le manifestazioni pubbliche e la definizione delle modalità di interruzione delle partite in caso di episodi di discriminazione. Sarà inoltre valutato positivamente l'atteggiamento proattivo delle società in questo campo“.

A differenza di quanto si è fatto fino ad ora, adesso tutti gli atteggiamenti di discriminazione saranno puniti in maniera più pesante. Uno dei provvedimenti riguarda infatti l'eventuale interruzione delle partite in corso di svolgimento, in caso di atteggiamenti discriminatori verso uno dei calciatori presenti sul terreno di gioco o in panchina.

I calciatori che hanno indossato la maglia numero 88

Uno dei calciatori che sicuramente dovranno cambiare numero nel corso della prossima stagione è il centrocampista croato dell'Atalanta Mario Pasalic, che nei bergamaschi veste proprio la maglia numero 88. Così come l'88 è anche la maglia di Toma Basic della Lazio. Ma questi due non sono di certo gli unici che indossano o hanno indossato il numero 88 nel corso della loro carriera.

Tra i più rinomati anche Gigi Buffon, anche se per la maggior parte della carriera ha indossato il numero 1. Il numero 88 è stato anche nelle spalle di Seydou Doumbia quando vestiva la maglia della Roma e di Hernanes quando vestiva quella dell'Inter. Ma il numero 88 nel corso degli anni lo abbiamo visto anche sulle spalle di Mateusz Praszelik e Marco Borriello. In particolare questi ultimi due, insieme a Buffon, sono stati presi di mira dopo aver scelto tale numero proprio per questo motivo. Accusati di simpatizzare per il nazismo, i tre furono costretti a smentire pubblicamente qualsiasi tipo di affiliazione o simpatica con l'estrema destra.


Giuseppe Patti

Classe '96, siciliano. Innamorato delle statistiche, forse tanto quanto del calcio. Appassionato di cinema e serie tv, oltre che di tutto quello che ha a che fare con numeri e record.

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