La storia di una delle partite più importanti della storia del calcio, quella tra Real Madrid e Barcellona: El Clásico
Inevitabilmente, ci sono delle partite che hanno un fascino ed un importanza decisamente superiore se paragonate al resto delle altre. Partite che i tifosi delle squadre in questione, ma anche tutto il resto degli appassionati di questo sport, aspettano tutto l'anno. Partite che sono in grado di frizzare città intere. Di tenere con il fiato sospeso milioni di tifosi. Di far vivere delle emozioni indescrivibili. Emozioni che da sole valgono il prezzo del biglietto, o dell'abbonamento, a seconda di dove vengono viste. Tra queste va, per direttissima, quella tra Real Madrid e Barcellona: El Clásico, forse la partita più importante del mondo. Scopriamo la storia del match tra merengues e blaugrana.
Real Madrid-Barcellona: la storia del Clásico
Un po' come tante partite importanti, anche dietro la storia del Clásico ci sono radici di natura politica. Come molti di voi sapranno infatti Barcellona è la rappresentante per eccellenza – anche nel mondo dello sport – della regione della Catalogna, di cui la città è capoluogo. Da anni la Catalogna chiede l'indipendenza dal resto della Spagna, di cui Madrid è invece la capitale, ed il Real Madrid la squadra simbolo. Le due squadre sono inoltre le più vincenti del campionato spagnolo e due delle più vincenti ed importanti della storia del calcio in generale. Tanti, troppi intrecci. Intrecci che non fanno altro che accrescere sempre di più la rivalità (calcistica) tra le due fazioni: da un lato i blancos, dall'altro i blaugrana.
Il primo Clásico di cui si hanno tracce risale al 17 febbraio del 1929, si giocava in casa del Barcellona ma ad avere la meglio fu il Real Madrid, che si impose per 1-2 grazie alla doppietta di Morera. Ci vollero però ben 10 anni prima che il match iniziasse a diventare uno dei più importanti in Spagna, ed in particolare parte del merito va dato a Francisco Franco. Il dittatore, che prese il comando in Spagna nel 1939, veniva infatti accusato di proteggere il Real Madrid. Non erano dello stesso avviso però i tifosi delle merengues, che sostenevano invece fosse tifoso dell'Atletico Madrid, che nel frattempo aveva non solo conquistato la promozione nella massima serie spagnola ma, il primo anno dopo la guerra civile, conquistò addirittura la Liga. Tra le altre argomentazioni fornite dai tifosi del Real Madrid anche il fatto che i blancos passarono dall'essere una delle squadre ai vertici del calcio spagnolo ad una delle meno vincenti dei primi 15 anni di dittatura Franco, con addirittura zero campionati conquistati in quegli anni. Nel 1940 inoltre venne eletto Enric Pineyro come presidente del Barcellona, si trattava di uno dei collaboratori di Francisco Franco.
La rivalità esplose completamente forse negli anni '50, a causa di Alfredo Di Stefano. Ritenuto uno dei migliori calciatori di tutti i tempi, Di Stefano fu una delle bandiere del Real Madrid, club con il quale mise a segno la bellezza di 216 gol in 282 partite. Storia d'amore sponsorizzata…Barcellona. Ebbene si, c'è anche un errore di valutazione del club blaugrana dietro l'acquisto – da parte del Real – dell'attaccante argentino naturalizzato spagnolo. I diritti del calciatore, che in quel momento militava nei Millionarios in Colombia, erano in realtà divisi tra il suo nuovo club e quello dal quale era stato venduto, il River Plate. Sia Real che Barca erano interessate all'attaccante ed entrambe trovarono un accordo per la sua acquisizione, il Real con i Millionarios ed il Barca con il River. Il campionato colombiano non era però affiliato alla FIFA e tutti i trasferimenti con tali campionati divennero dunque illegali. Il Real perse il suo accordo ed il calciatore sarebbe dovuto finire al Barcellona, con il via libera della FIFA. La federcalcio spagnola bloccò però tutta l'operazione, che si decise solamente con l'intervento di un mediatore, Armando Muñoz Calero. Calero propose l'alternanza tra le due squadre, con Di Stefano che avrebbe dovuto giocare le stagioni 1953/54 e 1955/56 con il Real Madrid e quelle 1954/55 e 1956/57 con il Barcellona. Tutte le parti erano d'accordo. Dopo alcuni malumori interni della dirigenza, il Barca decise però di fare clamorosamente dietrofront, lasciando il calciatore ai rivali del Real. Il resto è storia.
Real Madrid-Barcellona: bilancio equilibrato, blancos leggermente avanti nei precedenti
Tutte le partite più importanti, fatta eccezione per qualche caso particolare, possono godere di un equilibrio quasi magico, sia sul campo che nei risultati. Ed il Clásico non è da meno. La partita tra Real Madrid e Barcellona, nel corso degli anni, è andata in scena praticamente in tutte le competizioni, ma il bilancio rimane sempre equilibrato. Sono i blancos avanti con 99 vittorie a 95, a completare il quadro 52 pareggi, per un totale di 246 precedenti in partite ufficiali. L'equilibrio si ha anche per quanto riguarda i gol segnati, 411 per il Real contro i 399 del Barca.
Se al bilancio aggiungiamo anche amichevoli ed altre partite non ufficiali, i numeri aumentano ma il risultato non cambia. Salendo a 271 incontri davanti rimane comunque il Real Madrid con 120 vittorie, salgono a 115 invece quelle del Barcellona. Un po' più di disparita invece per quanto riguarda i gol fatti, 523 quelli delle merengues contro i 484 blaugrana.
Real Madrid-Barcellona: i migliori calciatori nella storia del match
Sono tanti, forse troppi, i calciatori importanti che hanno preso parte allo storico incontro. Dal sopracitato Di Stefano passando per i più recenti Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Alcuni di questi, ovviamente, sono riusciti a lasciare un segno più indelebile di altri. Nemmeno a farlo apposta ad esempio, al comando per classici disputati un giocatore per parte: con 45 presenze a testa sono Sergio Ramos e Messi quelli ad aver giocato la partita più volte di tutti. Se ci spostiamo invece sul miglior realizzatore di sempre andiamo a senso unico. Ben 26 i gol segnati nel Clásico da Leo Messi, con una media di un gol ogni 1,84 partite. Tra i migliori marcatori del Real nella sfida troviamo invece Cristiano Ronaldo e – ancora una volta – Alfredo Di Stefano, entrambi fermi a 18 realizzazioni.