Il tecnico ex-Udinese ha parlato del campionato ormai alle porte dando un giudizio sul mercato delle varie squadre e sulla Nazionale
Ha incominciato ad allenare nel suo Veneto a soli 31 anni, salendo gradualmente dalle categorie minori sino alla guida di ben sette diversi club di Serie A, fino a provare esperienze anche in Francia con il Monaco e in Inghilterra con lo Swansea, ultima squadra allenata. Francesco Guidolin non siede ormai in panchina da circa due anni, tanto per un tecnico con la sua esperienza e le sue capacità. Ha parlato di questo e del campionato che sta per partire in un'intervista alla Gazzetta dello Sport.
Sul suo futuro: “In questi mesi ho ricevuto diverse proposte e lo ho declinate non per altezzosità, ma perché cerco un progetto serio. Ho voglia di rimettermi in pista. Per dire, mi sarebbe piaciuto allenare la Polonia, perché ho sempre ammirato il calcio polacco. Ho 62 anni e mi sento più giovane che mai. Mi piacerebbe fare qualcosa che non ho mai fatto, per esempio il ct di una Nazionale. Non è vero, come capita di sentire in giro, che non desidero più allenare, anzi“.
Sul gioco del calcio: “Guardando Russia 2018 mi sono rafforzato nella convinzione che il calcio debba cambiare qualcosa da qui a dieci anni. Se resterà com'è, diventerà uno sport noioso, attendista. Le squadre hanno imparato a occupare il campo in maniera perfetta. Ho visto partite spente, dominate dalla voglia di non prendere gol. Si potrebbe togliere un giocatore o spostare la linea del fuorigioco“.
Sulla Juventus: “In Italia la Juve è davanti a tutti da anni e oggi con Ronaldo si è messa alla pari dei top club d'Europa, ma il calcio rimane uno sport ad alta imprevedibilità. In Serie A dovrà dimostrare l'enorme superiorità una volta di più sul campo. Ha acquistato il miglior giocatore al mondo, al logica dice vittoria assicurata, però…”
Sull'anti-Juve: “L'Inter, a patto che la squadra segua Spalletti. L'Inter partiva da un ottimo livello e si è migliorata con De Vrij e Nainggolan. In più ha preso Asamoah, un giocatore che io vorrei ovunque. Con me a Udine giocava mezzala e copriva le incursioni di Armero, alla Juve è traslocato in fascia: sa fare tutto, è un acquisto importante“.
Sulle altre concorrenti: “Il Napoli passa da Sarri, che ha fatto cose straordinarie, a Ancelotti, l'allenatore che ha vinto di più: Carlo farà bene. La Roma ha venduto Alisson, fortissimo, ma a quelle cifre non poteva rinunciare all'affare. Se Olsen sarà all'altezza, molto potrà essere. Il Milan è in costruzione, con Higuain farebbe un grosso salto. Mi fa piacere che il nuovo presidente sia Paolo Scaroni. Insieme a Vicenza abbiamo vinto la Coppa Italia del 1997, ricordi belli“.
Sulla sua preferita dopo le big: “Nella media borghesia mi piace il Torino. L'allena Mazzarri, che stimo, e ha un presidente, Cairo, che sa difendere i suoi tecnici. Il Toro è pronto per muoversi a ridosso delle grandi“.
Sulla Nazionale: “Sono ottimista, Mancini è un bravo condottiero. Dobbiamo ripartire dal basso, con umiltà. Abbiamo ragazzi interessanti: Caldara, Rugani, Pellegrini, Politano. Ci manca la stella, non produciamo più fuoriclasse“.