L'ex portiere di Inter e Fiorentina incorona Gigi ma lancia una frecciatina: “Buffon il numero uno ma prima il calcio non era leale”
Uno dei migliori portieri della storia del calcio italiano è certamente stato Francesco Toldo. L'ex estremo difensore, tra le altre, di Inter e Fiorentina ha difeso con onore anche la porta della nazionale italiana: lui, per esempio, c'era in quel famoso Corea del Sud-Italia del 2002. Il portiere è tornato a parlare di calcio in un'intervista rilasciata all'emittente tv egiziana ONSport. Toldo ha parlato del suo passato calcistico, con uno sguardo all'Inter e una frecciatina a Buffon, ecco le sue parole:
Sulla carriera: “Le coincidenze mi hanno portato ad arrivare a palcoscenici importanti e ad essere me stesso. A livello di esordienti e giovanissimi, allievi, puoi intravedere qualcosa ma l’importante è che il ragazzo studi. Mio padre ha fatto 20 anni il benzinaio e 20 il tabaccaio. Avrei seguito le orme di mio padre, avrei fatto anch'io il tabaccaio. Ma c’era l’opportunità del calcio e volevo proseguire. I miei genitori hanno avuto l’intelligenza di lasciarmi andare, quello che farei ai miei figli adesso. Ho imparato come si deve stare in mezzo al campo, emulando grandi campioni e cercando di carpire da loro qualche segreto. Quando Sacchi divenne allenatore dell’Italia, lui portò il proprio gioco nella Nazionale. Il portiere aveva la regola di stare avanti e anticipare i filtranti degli attaccanti e uscire di piede, all’epoca non erano queste le doti di un portiere e lui me l'ha insegnato”.
Sulla “sua” Inter: “L’Inter non ha rivoluzionato sul mercato estivo, perché si partiva già da una base medio-alta. Era giusto inserire i giocatori richiesti dal tecnico. Ciò dimostra serietà da parte della società. L’Inter deve lottare, poi i risultati si vedranno alla fine ma con lo spirito che c’è siamo tutti soddisfatti, perché si vede un ambiente quadrato, dove c’è stima dei giocatori e della società e l'entusiasmo dei tifosi. Si sta creando una bella sinergia. Mercato di gennaio? Sta al tecnico indicare i suoi punti e alla società andarli a prendere, ma non si rimarrà fermi. L’ambiente è aiutato dai risultati, ovviamente, però vedo che tra i ragazzi c’è armonia. Viene riconosciuto il ruolo di leader a Luciano Spalletti e ci sta”.
Su Gianluigi Buffon: “Il calcio in quei periodi non era leale, non era governato in modo lecito e chiudo la parentesi senza polemica. Il calcio deve essere meritocratico, devono giocare i più forti. Buffon è un grande portiere, il numero uno dei numeri uno. Ma anche io in quegli anni…”.
?Pillola di Fanta
Se dovessi elencare tutte le qualità, le straordinarie doti e le imprese folli compiute da Gigi Buffon nel corso della sua carriera, una semplice Pillola di Fanta non sarebbe sufficiente. Il portiere bianconero ha donato la sua vita al calcio e gli appassionati di tutto il mondo, soprattutto quello italiani, non possono fare altro che ringraziarlo. Quando Gigi darà l'addio al calcio giocato, sarà uno dei giorni più tristi della storia del football. LEGGENDA