
La Lazio espugna il Bentegodi e batte il Verona con un gol nel recupero di Milinkovic: bene Marusic, Immobile si ferma al palo. Lasagna non incide. Le pagelle per il fantacalcio
La corsa per il quarto posto continua ad affascinare e la 30^giornata tiene ancora in gioco la Lazio, vittoriosa nel finale sul campo del Verona per 1-0. A decidere il match Milinkovic-Savic, a segno di testa su assist di Radu. La squadra di Inzaghi sale così a quota 55 punti in classifica: resta fermo a 41 il Verona, incappato nella quarta sconfitta nelle ultime cinque gare giocate.
Lo stadio Bentegodi apre il sipario su Verona-Lazio, bivio fondamentale per il proseguimento della stagione. Una forte pioggia rende il terreno di gioco pesante e condiziona la fluidità delle azioni. Come spesso accade è la Lazio a prendere l'iniziativa in avvio: Fares serve Luis Alberto che spizza per Milinkovic, ma il suo tiro è largo. Il Verona fatica a manovrare, ma un errore del serbo in costruzione spalanca il contropiede a Zaccagni che non riesce però a concludere a rete.
La Lazio continua a gestire i ritmi, fraseggia con ordine, ma fatica ad arrivare al tiro. L'occasione più ghiotta capita però sui piedi di Ciro Immobile, che prima calcia debolmente dopo una bella combinazione con Luis Alberto e poi coglie il palo pieno da fuori area con un destro che sarebbe stato imprendibile per Silvestri. La risposta scaligera è firmata Dimarco, che serve con i giri giusti l'inserimento di Lazovic, perso dalla difesa, ma l'esterno spreca e sciupa l'occasione. Primo tempo intenso, ma con poche palle gol.
Nella ripresa la Lazio entra con altro piglio e chiude il Verona in difesa: la squadra di Inzaghi la sblocca pure al 48′ con Caicedo che compie un'azione di sfondamento e segna, ma Chiffi – dopo la revisione al Var – annulla la marcatura per una sgomitata. I biancocelesti si mantengono in zona offensiva e ci provano soprattutto da fuori con Immobile e Leiva, ma non trovano fortuna.
Il Verona difende con ordine e riparte in contropiede, ma Lasagna è ben contenuto da Acerbi e Marusic. Mister Farris cambia gli interpreti offensivi e nel finale il coraggio biancoceleste è premiato: in pieno recupero Radu crossa per Milinkovic che s'inserisce con i tempi giusti e di testa batte Silvestri, regalando alla Lazio una vittoria pesantissima.
Verona-Lazio 0-1: le pagelle del match
Verona
Silvestri 6: poco sollecitato dalla Lazio, si fa valere soprattutto sulle uscite alto. Si prende un grosso rischio nel primo tempo, quando Caicedo intercetta un suo rinvio, ma l'arbitro ferma l'attaccante per un tocco di mano. Nella ripresa viene sorpreso dal colpo di testa di Milinkovic, dove forse poteva fare di più.
Dawidowicz 6,5: torna a diposizione dopo la squalifica, prende fiducia con il passare dei minuti. Soffre in avvio l'intraprendenza di Fares, poi gioca una gara ordinata. Qualche fallo di troppo sulla trequarti, ma sulle palle alte risolve qualche situazione spinosa. Nella ripresa accetta un uno vs uno pericoloso con Immobile, ma fa una figura splendida.
Magnani 6: prova autorevole in una partita difficile. Instaura un duello fisico con Caicedo e regge l'urto fisico, limitando nei movimenti l'attaccante. Letture puntuali e senso della posizione: nella ripresa è protagonista di un episodio dubbio con Caicedo. Festeggia con una buona prestazione le 50 presenze in Serie A.
Dimarco 6,5: difensore solo sulla carta. I pericoli maggiori arrivano da sue giocate, un mancino delizioso sia da calcio piazzato sia quando c'è da rifinire per le punte. Si prende in area la marcatura a uomo di Milinkovic e lo contiene, solo una palla persa velenosa, non sfruttata poi da Immobile. Nella ripresa tiene più la posizione e limita le offensive laziali, poi esce per cambio tattico.
dal 76′ Ceccherini sv
Faraoni 5: gara da ex per l'esterno che fatica a far correre le gambe sulla fascia. Il Verona attacca dalla parte opposta non trovando spunti dal suo lato. Poca intraprendenza.
Sturaro 6: l'arma a sorpresa di Juric che lo schiera titolare al posto di Tameze e l'ex Genoa si fa valere. Molto propositivo sulla trequarti, s'inserisce spesso fornendo un alternativa valida ai suoi compagni. Guadagna diverse punizioni e anche in interdizione sbaglia poco.
Veloso 5,5: metronomo del centrocampo, dà i tempi di gioco alla sua squadra, ma rischia poco la giocata. Gioca semplice e spesso lontano dalle zone pericolose: in difficoltà quando c'è da difendere, non riesce a fornire giusta copertura ai difensori. Nella ripresa va in carenza d'ossigeno e Paro lo richiama in panchina.
dal 68′ Ilic 6: fa meglio di Veloso, soprattutto in fase d'interdizione. Fa legna a centrocampo ed aiuta la squadra nel momento di maggiore spinta della Lazio. Tiene corti i reparti, ingresso convincente.
Lazovic 5,5: avvio timido, ma prende fiducia con il passare dei minuti trascinato anche dalle continue proposizioni di Dimarco. L'occasione più grande del primo tempo capita con un suo taglio, la difesa lo perde, ma lui compie la scelta sbagliata e spreca.
Barak 5: molto coinvolto nella prima parte di gara, dove gestisce un'infinità di palloni. Tanti tocchi, ma spesso imprecisi poi si perde con il passare del tempo. Il Verona lo cerca meno, lui si nasconde e non trova mai la giocata.
dall'85' Salcedo sv
Zaccagni 6: tra i più propositivi. Porta un costante primo pressing e recupera diversi palloni, favorendo diverse ripartenze pericolose. Esce bene palla al piede nelle situazioni complicate e con i suoi movimenti sulla trequarti tiene in apprensione costate la difesa. Tante combinazioni, ma zero tiri in porta e senza quelli è difficile vincere le partite.
dal 76′ Bessa sv
Lasagna 5,5: dalle sue parti arrivano pochi palloni giocabili, ma in area non arriva mai in maniera pericolosa. Tiri in porta: zero, cifra emblematica per chi gioca come prima punta. Non riesce a divincolarsi dalla marcatura di Acerbi che spesso lo anticipa togliendogli i tempi d'intervento.
dall'85' Kalinic sv
All. Paro 6: il Verona gioca una gara attenta, concede poco in difesa, ma in attacco non è mai pericolosa. Nel finale mostra coraggio inserendo due attaccanti, ma la perde per un episodio. La prestazione non è mancata, manca un po' di fortuna.
Lazio
Reina 6,5: prende il voto come regista piuttosto che da portiere. Nel primo tempo non deve compiere parata alcuna, ma si prende la scena con un'impostazione dal basso sempre precisa e coraggiosa, avviata anche a diversi metri dalla propria area di rigore. Nella ripresa smanaccia un pallone insidioso, porta a casa l'ottavo clean sheet, il secondo consecutivo in trasferta.
Marusic 7: da soluzione d'emergenza ad alternativa più affidabile. Il montenegrino garantisce sicurezza come interno di destra e gioca una gara attenta. Il Verona attacca prevalentemente dalla sua parte, ma regge la situazione mettendoci il fisico, non disdegnando qualche sgroppata sulla fascia. Nella ripresa salva la Lazio recuperando in velocità Lasagna lanciato a campo aperto: felino.
Acerbi 6,5: accetta senza paura l’uno contro uno con Lasagna e non lo fa mai passare. Letture sempre attente e in anticipo, senso della posizione impeccabile. Qualche errore nei lanci lunghi che non trovano le punte, ma è lui a tenere alta la concentrazione della linea facendo sentire la sua presenza anche con la voce. Indispensabile.
Radu 7: il Verona spinge poco dalla sua parte e non è mai sollecitato nell'uno contro uno. Nel primo tempo compie una buona lettura e di testa anticipa Faraoni, evitando una brutta situazione ai suoi. Nella ripresa prende più coraggio in fase di possesso e prova a farsi vedere con qualche verticalizzazione: premiato nel finale, quando confeziona l'assist perfetto per il gol della vittoria di Milinkovic.
Akpa-Akpro 6: quarta presenza da titolare in campionato, la prima in un ruolo inedito. Le sue caratteristiche tendono a farlo accentrare, sul fondo non arriva mai. Nel primo tempo compie due chiusure ravvicinate buone, poi si perde il taglio di Lazovic che ha l'occasione più grande. Nella ripresa stringe i denti, ha i crampi, ma resta in campo con coraggio: fa il possibile, ma senza mettere qualità. Poi esce, sfinito.
dall'83' Parolo sv
Milinkovic-Savic 7,5: partenza ottima per grinta e qualità, svaria su tutto il fronte ed è bravo nel creare gli spazi smistando con precisione i lanci lunghi di Reina. Il primo tiro della partita è suo, poi perde il filo con il passare dei minuti. Nel finale fa da attaccante aggiunto e risolve la partita: inserimento da dietro, colpo di testa da centravanti vero e palla in fondo al sacco. Un vero campione.
Leiva 5,5: una sbavatura nel primo tempo lancia Zaccagni a campo aperto e poteva essere letale. È l'unico errore di una partita giocata con un senso tattico invidiabile. Nella ripresa cerca anche il tiro in porta, una rarità del repertorio, ma calcia lontano dallo specchio.
dall'83' Escalante sv
Luis Alberto 6,5: non al meglio della condizione e un campo pesante non facilitano le sue qualità, ma lo spagnolo ci mette sempre il suo. Un paio di strappi interessanti nel primo tempo, nella ripresa aumenta il numero dei palloni toccati e con essi le occasioni da gol per la Lazio, ma manca la giocata decisiva.
dal 75′ Pereira 6: entra in campo con la solita voglia di dimostrare il suo valore, chiama sempre il pallone e se lo fa dare in ogni zona. Gioca un po' troppo distante dalla porta per essere pericoloso, si fa apprezzare sui calci piazzati tagliati sempre con precisione dentro l'area.
Fares 5,5: approccia bene la partita, prendendo palla e puntando l’avversario. C'è la corsa, ma non la precisione nelle giocate e nei cross che centrano spesso la schiena dei difensori avversari, sciupando qualche occasione. Nella ripresa una bella iniziativa, sprecata poi con un tiro sbilenco.
dal 75′ Lulic 5,5: marcature larghe sul capitano della Lazio, sfidato quasi al cross dagli avversari. Li compie in un paio d'occasioni, ma sono entrambi sbagliati.
Caicedo 6: lotta come un leone su tutti i palloni, guadagna falli, fa salire la squadra. L'intesa con Immobile è ottima, gioca con fiducia, ma manca lo spunto nel primo tempo. Nella ripresa prende l'iniziativa e realizza un gran gol di sfondamento, ma Chiffi – dopo aver revisionato al Var – annulla tutto e lo ammonisce per una sgomitata. Dalle stelle alle stalle: era diffidato, salta il Benevento.
dal 68′ Muriqi 5: non riesce a trovare la giusta posizione in campo, spesso si pesta i piedi con Immobile, dimostrando che l'intesa non è ancora delle migliori. Fatica a tenere il possesso, non difende la palla sui lanci lunghi e non fa la differenza sui palloni alti.
Immobile 5,5: otto partite senza gol, il 150° in Serie A rischia di diventare un tabù. Una sensazione divenuta realtà quando il palo pieno gli nega la rete nel primo tempo dopo un'esecuzione spettacolare. Resta l'unico squillo di una gara dove ha avuto difficoltà a rendersi pericoloso. Manca convinzione e cattiveria.
All. Farris 6,5: amuleto della Lazio, con lui in panchina cinque vittorie e tre pareggi. Questa squadra non molla mai e trova il successo nel finale con pazienza e coraggio. Quarta vittoria consecutiva, manca la condizione e un po' di brillantezza, ma non la voglia e il cinismo.
