Ecco i 5 motivi per cui vedere Inter-Milan: dai nuovi acquisti a San Siro tutto esaurito, dall'ex Calhanoglu alla sfida tra i due migliori attacchi
Sabato 5 febbraio va in scena la 24^ giornata di Serie A, ovvero la quinta giornata del girone di ritorno di questo campionato. Diversi i match interessanti ed equilibrati, ma di certo ce n’è uno in particolare che spicca sugli altri: si tratta di Inter-Milan ovviamente, il derby della Madonnina.
Alle ore 18 di sabato 5 febbraio 2022, dunque, nerazzurri e rossoneri si ritroveranno di fronte sul prato verde di San Siro dopo l’1-1 della gara d’andata. Stavolta, però, l’Inter è nettamente prima in classifica a +4 sul Milan e con una partita ancora da recuperare. La squadra di Inzaghi ha quindi una grossa opportunità di tagliar fuori – o quasi – i cugini dalla corsa scudetto; dall’altra parte, la formazione di Pioli può riaprire completamente i giochi.
Inter e Milan si sono incontrate in totale nella loro storia fra tutte le competizioni ben 213 volte: 78 vittorie nerazzurre, 66 pareggi e 69 successi rossoneri. Ma non si tratta solo di numeri, risultati e coppe. Il derby di Milano è ben altro, soprattutto in questa stagione calcistica.
Ecco quindi i 5 motivi per non perdersi questo magnifico Inter-Milan.
I nuovi volti dopo il mercato di gennaio
Lunedì 31 gennaio 2022 è terminato ufficialmente il calciomercato invernale. La finestra si è chiusa per tutte le squadre della nostra Serie A, ed anche per Inter e Milan.
Le due milanesi, però, non sono rimaste a guardare – soprattutto i nerazzurri. Entrambe le società hanno approfittato del mercato per limare la rosa laddove possibile, cercando in alcuni casi di impostare le basi anche per le stagioni future.
L’Inter si è mossa molto bene grazie alle conoscenze di Beppe Marotta. Il colpo più importante – soprattutto visto il periodo – risponde al nome di Robin Gosens. L’esterno sinistro tedesco è stato acquistato a titolo definitivo dall’Atalanta, dove ormai aveva terminato un ciclo. Il ragazzo sognava di fare un ulteriore step nella sua carriera, e firmando con l’Inter ci è decisamente riuscito. Visto il probabile addio di Perisic a fine stagione, i nerazzurri si sono cautelati acquistando uno degli esterni più prolifici negli ultimi anni della nostra Serie A. Tuttavia, il nuovo arrivato non sarà in campo contro il Milan per un infortunio alla coscia.
Chi invece dovrebbe esser a disposizione è Felipe Caicedo, nuovo centravanti dell’Inter. L’ecuadoriano ritrova così Simone Inzaghi dopo l’esperienza fortunata alla Lazio. Il classe 1988 sa benissimo di dover vestire i panni del vice-Dzeko, ma la dimensione Genoa gli stava già stretta dopo appena 6 mesi di contratto. Caicedo partirà certamente dalla panchina ma, dovesse esserci bisogno, farà il suo esordio a San Siro con la casacca nerazzurra.
Ha operato meno invece il Milan, che si è limitato a portare sotto la Madonnina il giovanissimo Marko Lazetic. Attaccante centrale classe 2004, è arrivato pochi giorni fa dalla Stella Rossa. Di origini serbe, il ragazzo è a disposizione di Pioli già per il derby – se il mister lo convocherà. Chiaramente, per età e status del giocatore, Lazetic è soprattutto un acquisto del futuro: le carte d’identità di Ibrahimovic e Giroud non possono lasciar tranquillo il Milan che, visti i continui problemi fisici delle sue punte più esperte e vista anche la cessione di Pellegri al Torino, ha pensato bene di tutelarsi con questa giovane promessa. Chissà che non faccia il suo esordio in rossonero proprio nella partita più importante dell’anno.
Il big match di sabato sarà quindi la prima occasione per vedere alcuni dei nuovi acquisti di Inter e Milan, non solo tra tribuna e panchina ma magari anche in campo. L’attesa è tanta: giocare per squadre di questo calibro non può che suscitare sensazioni forti a tutti i nuovi arrivati.
Milano è tornata ad essere la Capitale del calcio italiano
Dopo 9 anni di egemonia bianconera, l’Inter ha scavalcato la Juventus e vinto lo scudetto la scorsa stagione. Squadra più forte o no, ora sono i nerazzurri i campioni in carica e quindi la formazione da battere. Classifica della passata stagione alla mano, al secondo posto ha chiuso proprio il Milan.
Con la Vecchia Signora impegnata a rivoluzionare le cose, dunque, sono le due milanesi le favorite per lo scudetto. Ciò significa che, finalmente, la città di Milano è tornata ad essere la capitale del calcio italiano. E, volenti o nolenti, il nostro movimento ne aveva bisogno.
Ci sono state infatti stagioni in cui Inter e Milan, alle prese con problemi economici e rose non all’altezza della loro storia, hanno chiuso lontano dai primi posti e addirittura fuori dalla Champions League – in teoria, il loro habitat naturale. Nel secondo decennio del nuovo secolo, infatti, a contendere invano lo scudetto alla Juventus c’era le grandi del sud Italia, vale a dire Roma e Napoli.
Torino sarà sempre ai vertici, così come le grandi piazze del Meridione, ma l’Italia del calcio aveva bisogno del ritorno di Milano. Sia per noi, sia per la nostra immagine diffusa nel resto d’Europa.
San Siro tutto “esaurito”
Non sarà un San Siro degno delle grandissime occasioni, ma visto il periodo non ci si può lamentare. Le restrizioni causa Covid-19 hanno infatti imposto una capienza al 50% per tutti gli stadi della nostra Serie A. Nel caso di San Siro, quindi, si parla di 37.700 persone. Che è comunque un successo dopo gli appena 5000 spettatori nei due turni precedenti a gennaio.
In poche ore in cui i biglietti sono stati messi in vendita, manco a dirlo, il derby è andato “sold out”. Tutto esaurito quindi, seppur a metà.
L’atmosfera sarà comunque rovente, com’è giusto e normale che sia per una partita di questa importanza. In casa giocherà l’Inter, quindi poco più di 4000 biglietti andranno ai sostenitori rossoneri, gli altri invece saranno tutti per i nerazzurri.
Visto un buon ritorno del pubblico, ci si aspetta un grande spettacolo: cori, coreografie ed esultanze. Gli stadi vuoti non piacciono a nessuno: in primis ai tifosi di sicuro, ma neanche agli stessi giocatori.
Riecco Calhanoglu, il grande ex
Tra le file dell’Inter, probabilmente, sarà in campo da titolare Hakan Calhanoglu. Il centrocampista turco è il grande ex di turno, visto che la scorsa stagione militava nel Milan di Pioli. Scaduto il contratto però, il classe 1994 ha deciso di cambiare maglia, ma non città. Lo ha così accolto alla grande il club nerazzurro, che ha regalato ad Inzaghi il perfetto sostituto di Eriksen.
Il mister lo schiera da mezzala sinistra, ma gli concede grande libertà in fase di possesso. La sua qualità ed il suo destro dalla distanza possono fare la differenza in ogni momento.
Lo sa bene il Milan, e non solo perché nelle ultime 4 stagioni ha giocato per il Diavolo. Questo è infatti il secondo derby da ex per Calhanoglu dopo la gara d’andata. In quell’occasione, la partita finì 1-1 e ad aprire i giochi fu proprio il nuovo centrocampista nerazzurro su calcio di rigore. Il turco segnò con freddezza e personalità, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa nell’esultanza.
Calhanoglu cercherà di sicuro di ripetersi: colpire ancora il Milan con la maglia dell’Inter per dimostrare ulteriormente il suo valore.
Attacco al potere
Il derby di San Siro sarà anche la sfida tra i due migliori attacchi del momento in Serie A.
Davanti a tutti c’è l’Inter campione in carica, che in 22 partite ha segnato la bellezza di 53 gol. Una media di 2,41 reti a partita per la squadra di Inzaghi, che vanta un gioco costantemente offensivo e propositivo. L’apporto più importante lo ha fin qui dato Lautaro Martinez, capocannoniere nerazzurro con 11 gol – di cui 3 su rigore – in 20 gare disputate. A seguire c’è il suo collega Edin Dzeko, autore di 9 reti in 21 presenze.
Il secondo miglior attacco del campionato invece è quello del Milan, che vanta 47 gol realizzati in 23 partite. I rossoneri hanno segnato appena 1 gol in più della Lazio e 3 in più dell’Atalanta, per questo registrano una media gol migliore: 2,04 reti a gara. Il capocannoniere rossonero è Zlatan Ibrahimovic con 8 gol in 15 match, seguito da Rafael Leao a 6 in 19.
Inter e Milan sono le uniche due formazioni la cui media gol supera le 2 reti a partita. Dietro di loro ci sono appunto Lazio e Atalanta, le uniche due squadre che arrivano a realizzare 2 gol netti a gara: 46 in 23 per i biancocelesti, 44 in 22 per la Dea. Tutte le altre, invece, segnano in media meno di 2 gol per match.