Per gli amanti del calcio Febbre a 90°, romanzo scritto dall’inglese Nick Hornby e pubblicato nel 1992, rappresenta la Bibbia del tifoso. Per la cronaca, nel 1997 ne fu realizzato anche un film con Colin Firth. Il protagonista delle vicende — Hornby stesso — è un fervido sostenitore dell’Arsenal e nel corso degli eventi che legano la sua vita con la sua dipendenza da Highbury, viene citato spesso il nome di Alan Smith. Ovviamente non ci riferiamo all’ex giocatore del Leeds e del Manchester United, peraltro ancora in attività. L’Alan Smith di cui parliamo è nato il 21 novembre del 1962 e si è ritirato da un bel pezzo: risulta essere uno dei più importanti bomber della storia dei Gunners, che ha legato il suo nome ai successi biancorossi di inizio anni ’90.
Cresciuto nel piccolo Alvechurch, si trasferisce nel Leicester City nel 1982. Nei Foxes si sta già affermando un altro giovanotto col vizio del gol, ovvero Gary Lineker. La prima stagione con i due in squadra si rivela un successo, con Smith che segna 13 reti, esattamente la metà del suo partner d’attacco. Sono complementari: Lineker è veloce e tecnico, Smith è un titano immarcabile nel gioco aereo, abile anche a realizzare preziosi assist. Il Leicester arriva terzo e ottiene la promozione nella massima serie, ma i fasti dell’epoca Ranieri sono ancora lontani.
Il centravanti rimane con i Foxes fino al 1987, mantenendo sempre una media di realizzazione a doppia cifra. Partito Lineker, i biancoblu non incidono e finiscono per essere relegati nelle sabbie mobili della zona retrocessione. Dopo cinque anni per Smith è tempo di cambiare aria, anche perché le sue prestazioni lo inseriscono nell’ottica di una convocazione in Nazionale. La destinazione è l’Arsenal allenato dal sergente di ferro George Graham. Il progetto dei Gunners prevede l’inserimento di molti giovani e in questa stagione di rodaggio si impongono nuovi leader come Adams, Rocastle, Thomas e Merson. Il ruolo di Smith è quello di confermarsi come uomo-gol e ci riesce in pieno, conquistando il titolo di capocannoniere della Premier nell’annata successiva. Trascinato da Smith, l’Arsenal conquista anche il primato in classifica, ma il bomber dei Gunners non viene convocato per Italia ’90, con il CT Bobby Robson che gli preferisce Lineker, Beardsley e Bull. Poco male; nel 1990-91 ottiene un nuovo “double” con l’accoppiata campionato-titolo capocannoniere, staccando poi il pass per Euro ’92, dove l’Inghilterra viene eliminata nella fase a gironi senza vincere nessuna partita. Si tratta dell’epilogo del non felice rapporto tra Alan Smith e la Nazionale inglese.
Il momento di maggior gloria arriva nel 1994. L’Arsenal, al termine di una cavalcata nella quale elimina il Torino e il Paris Saint-Germain, vola a Copenhagen per giocarsi la finale della Coppa delle Coppe contro il Parma. Sulla carta gli emiliani sono favoriti, potendo contare su stelle internazionali come Sensini, Brolin e Asprilla, mentre i Gunners schierano un undici composto unicamente da inglesi. Gli unici “stranieri” convocati — McCormack e Dickov — sono comunque cittadini del Regno Unito!
Grande assente è il nuovo bomber Ian Wright, e per questo motivo il peso dell’attacco poggia sul veterano Smith, reduce da una stagione avara di reti per la prima volta nella sua carriera. Al 20’ del primo tempo, è proprio lui a trafiggere Bucci con un magnifico tiro al volo di sinistro. Al resto pensa la proverbiale granitica difesa dell’Arsenal: Seaman mantiene la porta inviolata e per i londinesi arriva il secondo successo in Europa dopo la Coppa delle Fiere vinta negli anni ’70.
Smith, logorato dagli infortuni, appende gli scarpini al chiodo al termine della stagione successiva. Nonostante abbia dovuto sgomitare per anni nelle arcigne difese inglesi, in tutta la sua carriera è stato ammonito una sola volta; probabilmente a Leicester avevano assunto un esperto di karma e autocontrollo, visto che il suo vecchio partner Lineker è riuscito a trascorrere l’intera carriera senza l’ombra di un cartellino giallo! Smith attualmente è un apprezzato commentatore televisivo di Sky Sport, e da qualche anno è una presenza fissa nelle telecronache della versione inglese di FIFA. Se avete letto o visto Febbre a 90°, adesso sapete perché Nick Hornby era così appassionato per questo centravanti!