
L'esterno giallonero ha parlato dopo l'ennesimo infortunio al ginocchio, che ne ha compreso l'ascesa ai grandi palcoscenici del calcio mondiale
La storia del calcio è piena di talenti sfortunati e ‘maledetti', tormentati da infortuni e malanni fisici senza tregua. La maggior parte di loro finisce per non rialzarsi più e il talento “scorre via dalle loro vene” a mano a mano. Marco Reus è uno di quei calciatori con caratteristiche uniche nel suo genere, ma la sua carriera è arrivata ad un punto critico dopo tre infortuni pesanti. Il primo di questi lo aveva tenuto fuori dai convocati per il vittorioso Mondiale in Brasile, il secondo l'ha praticamente costretto a saltare una buona metà del campionato scorso. Poi è arrivata la parziale rottura del legamento crociato – durante la finale di Coppa di Germania – a suggellare un periodo non esattamente positivo per lui. Ma l'ex Moenchengladbach ha il cuore impavido e le braccia forti:
“Il periodo di riabilitazione è forse quello peggiore, poiché sei solo e devi lavorare duro per tornare ad essere quello di prima. Darei ogni cosa per poter fare quello che amo e tornare a giocare a calcio, ma ci vuole pazienza”.
Il ginocchio è un'articolazione molto delicata e proprio per questo l'esterno tedesco va cauto sui tempi di recupero:
“Tornerò quando il mio corpo mi dirà che sono pronto – ha dichiarato a GQ – ma non voglio fissare obiettivi. Che si tratti di gennaio, febbraio o marzo non so dirlo, è una questione di fiducia che il fisico ti dà. Di norma, per problemi di questo tipo, sono necessari sei o sette mesi. Smettere? Non mi è mai passato per la mente. Ho avuto bisogno del sostegno di chi mi vuole bene, dalla mia fidanzata alla mia famiglia. In questi momenti capisci davvero chi ti vuole bene”.
Un Marco Reus quasi struggente, che non manca di dire qualcosa anche sul suo futuro: “Ho il contratto in scadenza nel 2019, all'età di 30 anni. Probabilmente sarà la mia ultima possibilità di strappare un grande contratto e mi sento a mio agio a Dortmund. Ma potrei anche provare qualcosa di diverso”.
Fonte foto: bvb.de
