Se guardiamo il palmares di Giuseppe Signori, non c'è alcun titolo di rilievo. Sembra incredibile, ma è così: solo campionati vinti nelle serie minori e una Coppa Intertoto. Tuttavia, non è esagerato affermare che Beppe sia stato uno dei migliori realizzatori del calcio italiano nell'epoca moderna: quanti giocatori hanno vinto per tre volte la classifica cannonieri della Serie A? Quanti attaccanti hanno mantenuto una media-gol come la sua, anche in età avanzata?
L'uomo che lancia Signori nel grande calcio è Zdenek Zeman. nel 1989 il tecnico boemo lo vuole con sé per pianificare un super Foggia capace di conquistare la massima serie. La svolta è semplice: Beppe viene spostato in avanti, come attaccante, abbandonando la posizione di trequartista. Si trasforma diventando un bomber, abilissimo nei calci piazzati. E ripaga segnando 37 reti in tre stagioni, l'ultima delle quali lo vede esordire in Serie A. I pugliesi, neopromossi, conquistano il nono posto e sciorinano un gioco offensivo, marchio di fabbrica dell'allenatore ceco. La Lazio di Sergio Cragnotti decide di puntare su di lui per diventare grande. Il suo apporto, in effetti, si rivela essenziale in quella fase di transizione che porta i biancocelesti – per un beve periodo – tra le big d'Europa.
Giuseppe Signori emang paling dikenal di lini depan #BolognaFC tapi ada yang tahu selain dia? #GoldenEra pic.twitter.com/Iw9xbdHrxx
— Indonesia Medio Club (@MedioClub) August 18, 2016
I capitolini si presentano ai nastri di partenza della stagione 1992-93 con una parata di ottimi giocatori: Fuser, Gascoigne e Winter guidano un centrocampo capace di innescare il tandem Signori-Riedle. Coppia perfetta: il piccolo e sgusciante Beppe e il titanico centravanti tedesco segnano 34 gol in campionato. Signori ne fa ben 26 e diventa capocannoniere. La Lazio arriva quinta e torna in Europa dopo 15 anni; nella stagione successiva arrivano pure Boksic e Casiraghi, ma il protagonista rimane sempre lui. Segna 23 gol in 24 partite, di nuovo capocannoniere, e conquista la convocazione per USA '94. Gioca tutte le partite fuori ruolo, più lontano dalla porta, e viene escluso dalla finale in quanto, in occasione della semifinale contro la Bulgaria, si rifiuta di essere schierato come centrocampista. Tra lui e Arrigo Sacchi non ci sarà più armonia.
Nell'estate del 1994, Zeman viene nominato nuovo allenatore della Lazio. Il feeling con Signori non è sopito e lui ripaga con il solito buon bottino di reti; peccato che in Coppa UEFA il giocatore fatichi a sbloccarsi. I biancocelesti centrano un lusinghiero secondo posto alle spalle della Juventus, ma a fine stagione Cragnotti decide di venderlo al Parma, salvo rivedere i propri piani. Il motivo? I tifosi della Lazio manifestano per impedirne la cessione e… ci riescono! Signori, a tal proposito, non nasconde mai il grande affetto che lo lega alla tifoseria capitolina. Nonostante torni al comando della classifica cannonieri, Signori viene escluso dalla fallimentare spedizione Azzurra di Euro '96. A seguito del nuovo corso che vede Zeman lontano dai biancocelesti, l'attaccante di Alzano Lombardo viene messo in discussione e nel 1997 viene ceduto alla Sampdoria. Stagione peculiare dove lui e Klinsmann, oltre al leone indomabile di Italia '90 Omam-Biyik, vengono eclissati dallo splendore di un Vincenzo Montella autore di 20 reti.
Roy Keane evades Giuseppe Signori's mid air challenge at the Giants Stadium as @RayHoughton8 looks on #USA94 pic.twitter.com/3MnuaaQGVP
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Signori riparte dal Bologna post-Baggio, dove trova come mister Carlo Mazzone. Il giocatore inizia una seconda giovinezza, imponendosi ancora come uno dei più prolifici uomini-gol del campionato. Con gli emiliani vince subito la Coppa Intertoto, che permette l'accesso alla Coppa UEFA. La cavalcata è trionfale quanto amara, in quanto il Bolo viene eliminato in semifinale dal Marsiglia. Grande beffa, contando che il knock-out avviene dopo un doppio pareggio.
Sono gli anni delle Sette Sorelle, ma i rossoblu di Signori, Nervo e Andersson si propongono come credibile outsider. Il giocatore lascia Bologna dopo sei stagioni impreziosite da ben 84 reti complessive. Nel 2004 viene aggregato alla rosa estiva del Milan, ma il proseguo della sua carriera consiste in due annate poco brillanti con le casacche di Iraklis Thessalonikis (Grecia) e FC Sopron (Ungheria). Si ritira nel 2006.e, dopo esperienze in televisione e nella dirigenza della Ternana, torna alle cronache per il suo coinvolgimento nelle indagini sul calcioscommesse. La sentenza è una squalifica di cinque anni e la radiazione da qualsiasi incarico nella Federazione. Un epilogo non brillante per il secondo miglior marcatore della storia della Lazio, capace di conquistare la stima dei tifosi di tutte le squadre nelle quali ha militato. E segnato a raffica.