Compie oggi 40 anni il “bomber di provincia” più prolifico di tutti i tempi, grazie alle 209 reti in Serie A: Antonio Di Natale, Re di Udine
“E con il numero 10, il capitano: Antonio “Totò” Di Natale“. Alla vista di questa frase, nelle menti di tutti i nostri lettori bianconeri riaffioreranno solamente i rosei ricordi di quando, allo Stadio Friuli, lo speaker pronunciava queste semplici parole prima di ogni match. Semplici, si, ma pregne di rispetto, amore e riconoscenza verso colui che per anni ha trascinato la propria squadra, l'Udinese, verso traguardi che inizialmente sembravano irraggiungibili. Quel piccolo e rapido attaccante bianconero che – con la fascia al braccio – ha seminato il terrore in tutte le difese della Serie A, oggi spegne 40 candeline, lasciando nella mente di tutti il solo ricordo dei tempi che furono.
Antonio Di Natale nasce a Napoli il 13 ottobre del 1977 e da subito si appassiona al gioco del pallone, muovendo i suoi primi passi alla scuola calcio “San Nicola” di Castello di Cisterna, affiliata all'Empoli. Da lì la società toscana lo preleva e già nella stagione 96/97 entra a far parte della rosa della prima squadra, militante in Serie B, con cui esordirà. I 3 anni successivi Di Natale li gioca in prestito, tra serie B e C, tornando infine all'Empoli, dove resta per 5 stagioni e segna 49 reti in 158 gare tra Serie A e B. Infine, nel 2004, arriva la chiamata dell'Udinese di Giampaolo Pozzo: “Totò” risponde, senza poter immaginare di aver appena deciso scrivere la storia del club friulano.
A Udine Di Natale esplode, le prestazioni sono di altissimo livello e già nella prima prima stagione con i bianconeri raggiunge un traguardo incredibile: l'Udinese raggiunge i preliminari di Champions League, che passerà, venendo eliminata ai gironi per la sola differenza reti. Da lì in poi “Totò” sembra non volersi fermare più: la tecnica è sempre più fine e i gol sono sempre più frequenti, fino al 2009. Da quell'anno in poi per Di Natale inizia un periodo di forma strepitosa in cui è in grado di mettere a segno 103 reti in 4 stagioni, portando l'Udinese per 2 volte ai preliminari di Champions League e ottenendo per due anni di fila il titolo di capocannoniere della Serie A: sotto la guida di Francesco Guidolin la squadra raggiunge in due anni consecutivi rispettivamente un quarto ed un terzo posto.
In quegli anni Di Natale attira l'attenzione di moltissimi club, tra cui la Juventus: nel 2010 arriva l'offerta da Torino, ma il capitano bianconero decide di restare a Udine, per terminare quanto iniziato. Alla fine di questo periodo d'oro, la compagine friulana fatica a tornare ai livelli degli anni precedenti, complici anche le numerose cessioni operate dalla famiglia Pozzo. Nonostante tutto Di Natale decide di caricarsi la squadra sulle spalle e, a suon di gol, porta l'Udinese ad una salvezza tranquilla per le stagioni a venire. Alla fine i gol segnati in Serie A sono 209 – 4 in più di Roberto Baggio – che gli valgono la sesta posizione dei migliori marcatori di sempre. Da quando “Totò” ha lasciato Udine, nel 2016, i bianconeri non sono più gli stessi: è come se tutti avessero smarrito la propria guida, come se nessuno sapesse più come muoversi, senza il proprio condottiero. Tanti auguri ad Antonio “Totò” Di Natale: il primo Re di Udine.
?Pillola di Fanta
209 reti in Serie A e 445 presenza, l'unico della top 15 dei migliori marcatori di sempre della massima serie italiana a non aver mai giocato in una big: Antonio Di Natale a Udine è molto più di un'istituzione, è semplicemente il Re. Se giocasse ancora i tifosi bianconeri non avrebbero nessun pensiero per la testa: “Tanto ci pensa Totò”. Per il fanta, beh, è stato un giocatore preziosissimo per anni: grazie Totò. D10S