È passato un quarto di secolo da quando Francesco Totti faceva il suo esordio da professionista: talento sopraffino al servizio di Roma
Era il 28 marzo 1993, si giocava Brescia-Roma, quando alle 16.43 un “ragazzino” di 16 anni di nome Francesco faceva il suo esordio in Serie A. Sono passati ben 25 anni da quel giorno, divenuto poi magico per i tifosi romanisti e per gli amanti del calcio in generale: quel “ragazzino” di cognome faceva Totti.
?Brescia, 25 anni fa.
La presenza numero 1 di 786#ASRoma ?❤ @Totti pic.twitter.com/XgH9KvxPk2— AS Roma (@OfficialASRoma) March 28, 2018
Una vita intera dedicata al pallone e alla sua Roma quella di Francesco Totti. L'ha fatta veramente sua la Roma nel corso degli anni: giocate spettacolari, gol meravigliosi, prestazioni eccellenti, ma “sua” soprattutto per i 24 anni passati con la stessa maglia. Inizialmente doveva andare in prestito alla Sampdoria, poi fu il Milan a piombare sul giovane Francesco, anche se a distanza di anni, Berlusconi ha affermato: “Mai pensato di acquistare Totti. Mi sarebbe piaciuto vederlo al Milan, ma le bandiere non si comprano né si vendono“.
Il “ragazzino“, così chiamato da Mihajlovic quando sollecitò Boskov a far entrare l'allora 16enne, da quel giorno non si è più fermato; non avrà vinto tantissimo in maglia giallorossa, ma i trofei vinti con la Roma valgono molto di più che vinti con altre maglie: 1 Scudetto, 2 Supercoppe italiane, 2 Coppe Italia, 1 Mondiale con l'Italia e un Europeo U-21. Per non parlare del palmares individuale: tra i più importanti trofei, ricordiamo 11 Oscar del calcio AIC, titolo di capocannoniere nel 2006/07 con 26 reti, una Scarpa d'Oro ed un Golden Foot.
Carattere sempre esuberante, ma rispettato da tutti. Di Totti si ricorda il talento puro innato in lui, la classe, la tecnica, la potenza nel tiro e la duttilità: ha iniziato da trequartista la sua carriera, alternandosi col ruolo di seconda punta; con Zeman gioca ala sinistra, con Spalletti falso 9, con Luis Enrique regista. Una visione di gioco e un controllo di palla come pochi. Una sfilza di gol meravigliosi: ha sdoganato “er cucchiaio” con l'Olanda all'Europeo del 2000; li ha riproposti poi nel derby finito 5-1 contro la Lazio, in una partita contro l'Inter e contro Buffon quando giocava al Parma. Da antologia il gol alla Sampdoria al volo da posizione defilata, per non parlare dei dribbling ubriacanti terminati col gol al Torino.
Una carriera immensa, quella di Francesco Totti, uno dei più grandi numeri 10 mai esistiti nella storia del calcio e forse il più grande giocatore ad aver vestito la maglia giallorossa. Simbolo di Roma e di un calcio che sta scomparendo sempre di più.