
Compie gli anni il primo allenatore nella storia del calcio a diventare campione del mondo sia con una squadra di club – la Juventus nel 1996 – che con una Nazionale, l'Italia nel 2006
Marcello Lippi spende la sua carriera da calciatore come “libero” dotato di discreta tecnica. Fulvio Bernardini, suo allenatore ai tempi della Sampdoria, dirà di lui: “Ha la capacità di far spiccare la sua personalità senza oscurare quella degli altri”. Caratteristica che gli sarà fondamentale durante la sua straordinaria carriera da allenatore.
Il Lippi calciatore
Cresce calcisticamente nella squadra della sua città, il Viareggio, prima di essere acquistato dalla Sampdoria nel 1969 ed essere mandato al Savona, in terza Serie, a “farsi le ossa”. Una volta tornato in blucerchiato, nel 1970, vi rimarrà per 9 stagioni diventandone capitano e collezionando 274 presenze. Nel 1979 si trasferisce alla Pistoiese e con gli arancioni conquista la prima, e sinora unica, promozione in Serie A nella storia della società toscana. Dopo non essere riuscito a salvare la squadra alla sua prima esperienza nel massimo campionato, nell'estate 1982 passa alla Lucchese, in Serie C2, dove giocherà l'ultima stagione della sua carriera.
I primi anni in panchina ed il debutto in Serie A
Appena appesi gli scarpini al chiodo inizia la carriera di allenatore nelle giovanili della Sampdoria dove rimane fino alla stagione 1984/85. Nella stagione successiva allenerà la sua prima squadra professionistica, il Pontedera in Serie C2. Nell'estate 1986 firma per il Siena, una categoria più su, ma l'esperienza risulterà molto negativa ed il tecnico viareggino verrà esonerato dopo pochi mesi. Nel 1987 torna alla Pistoiese, in Serie C2, stavolta nelle vesti di allenatore, ma la stagione sarà uno stillicidio economico che porterà al fallimento del club. Così va ad allenare la Carrarese, nella stagione 1988/89, chiudendo il campionato di Serie C1 al settimo posto.
Il buon lavoro svolto a Carrara viene notato dall'eclettico presidente del Cesena, Edmeo Lugaresi, che lo porta in Romagna facendolo esordire in Serie A. La stagione 1989/90 si concluderà con un'ottima salvezza per il Cesena che gli varrà la riconferma sulla panchina bianconera per la stagione successiva. La stagione successiva viene però sollevato dall'incarico a fine girone di andata con sole 2 vittorie su 17 gare disputate. Nella stagione 1991/92 torna nella sua Toscana ed allena la Lucchese che conduce ad un ottimo ottavo posto finale.
Atalanta, Napoli ed il primo ciclo Juventino
Dopo Lucca, nell'estate 1992, sarà Bergamo la prossima tappa da allenatore di Lippi, di nuovo in Serie A, per non lasciarla più. Arriverà un sorprendente settimo posto finale, miglior risultato di sempre per i nerazzurri dal dopoguerra in poi, mancando la qualificazione alla Coppa Uefa per un punto. Nell'estate 1993 sarà il Napoli ad affidargli la panchina e Lippi ricambierà con un brillante sesto posto finale, con annessa qualificazione alla Coppa Uefa 1994/95. Nella sua unica stagione partenopea farà esplodere il talento di due “canterani” napoletani quali il portiere Pino Taglialatela ed il difensore Fabio Cannavaro che ad appena 21 anni diventa perno insostituibile della sua difesa, gettando le basi del meraviglioso legame che li porterà al trionfo di Berlino del 2006.
A Torino, sponda juventina, l'estate 1994 porta numerose novità: la nuova “triade” al comando della società, Antonio Giraudo, Roberto Bettega e Luciano Moggi, decide di sostituire Trapattoni con Lippi aprendo uno dei periodi più vincenti nella storia del club della famiglia Agnelli: è subito Scudetto, dopo un digiuno di nove anni. Saranno tre in quattro stagioni come altrettante saranno le finali di Champions League anche se solamente quella della stagione 1995/96 giocata a Roma contro l'Ajax risulterà vincente. Nel dicembre 1996 sale sul tetto del mondo battendo a Tokyo, con gol di Del Piero, il River Plate nella finale di Coppa Intercontinentale. La Supercoppa Europea vinta contro il Paris Saint Germain in quello stesso anno, due Coppe Italia e e altrettante Supercoppe Italiane compongono il palmares delle quattro stagioni di Lippi sulla panchina della Juventus. Verrà esonerato durante la sua quinta stagione, nel febbraio 1999, dopo un roboante 4-2 subito a Torino da parte del Parma.
La parentesi interista ed il ritorno alla Juventus
Nel giugno 1999 Massimo Moratti annuncia l'ingaggio di Lippi da parte dell'FC Internazionale. L'ambiente ed il tifo nerazzurro, abituati a vederlo come avversario, non legheranno mai con il tecnico viareggino che nonostante campioni del calibro di Ronaldo, Baggio e Vieri chiuderà la stagione senza alcun titolo acciuffando la qualificazione al preliminare di Champions League soltanto dopo lo spareggio di Verona, contro il Parma. Nell'insoddisfazione generale viene confermato per l'anno successivo. Stagione che inizia subito malissimo a causa dell'eliminazione dalla Champions League da parte dei modestissimi svedesi dell'Helsinborgs nel preliminare estivo e continuata peggio con la sconfitta nella prima giornata di campionato a Reggio Calabria per 2-1. Celebre lo sfogo dell'allenatore toscano nel post partita che invitata il presidente Moratti ad esonerare l'allenatore e a prendere a calci nel sedere tutti i calciatori della rosa. Almeno il primo consiglio viene ascoltato e Lippi viene esonerato la sera stessa.
Nell'estate 2001 torna clamorosamente alla Juventus. Sia lui che i bianconeri sono reduci da un paio di stagioni avare di soddisfazioni e dopo la cessione record di Zinedine Zidane al Real Madrid, Lippi deve ricostruire la squadra intorno ai nuovi, grandissimi, acquisti Buffon, Thuram e Nedved. Proprio l'evoluzione del ceco da ala sinistra a trequartista e lo spostamento di Zambrotta da esterno destro di centrocampo a terzino sinistro sono due delle intuizioni geniali dell'allenatore che apre un secondo ciclo vincente in bianconero: arriva subito un altro Scudetto, quello del “5 maggio” interista, cui segue un altro nella stagione 2002/03 che però viene segnata dalla sconfitta in finale di Champions League, ai rigori, a Manchester contro il Milan, dopo una straordinaria cavalcata europea che vide i bianconeri eliminare prima il Barcellona ai quarti di finale e poi il Real Madrid in semifinale. La stagione 2003/04 sarà l'ultima sulla panchina della Juventus prima di diventare Commissario Tecnico della Nazionale Italiana.
L'apoteosi azzurra
Dieci anni dopo la storia si ripete: Lippi sostituisce Trapattoni, ma stavolta alla guida della nazionale azzurra. L'inizio non è dei migliori con la sconfitta per 0-2 nell'agosto 2004 in amichevole in Islanda, ma gli azzurri si qualificano senza troppi patemi alla Coppa del Mondo tedesca del 2006 che vedrà Lippi alzare la Coppa del Mondo al cielo di Berlino la notte del 9 luglio 2006 dopo una drammatica finale conclusa ai rigori contro la Francia. Con questo trionfo Lippi diventa il primo allenatore nella storia del calcio a laurearsi Campione del Mondo sia con una squadra di club che con una nazionale (record eguagliato, nel 2010, dallo spagnolo Del Bosque). Dopo il Mondiale si dimette da ct e passa il biennio successivo a fare il commentatore tv prima di tornare ancora una volta in sella alla Nazionale dopo l'eliminazione agli Europei del 2008, ai rigori, contro la Spagna. Il secondo ciclo azzurro, però, non sarà tanto vincente quanto il primo e sia la Confederations Cup del 2009 che la Coppa del Mondo in Sudafrica del 2010 vedono la Nazionale italiana clamorosamente eliminata al primo turno. L'eccesso di riconoscenza nei confronti dei “senatori” del 2006 e il vuoto generazionale tra chi ne avrebbe dovuto prenderne il posto risultano fatali a Lippi che lascia il ruolo da ct a Cesare Prandelli.
L'esperienza cinese tra club e nazionale
Dopo due anni di silenzio – nel maggio 2012 – Lippi firma per il Guangzhou Evergrande, nel sempre più in crescita campionato cinese. In tre stagioni alla guida dei biancorossi vince altrettanti campionati cinesi e si aggiudica, nel 2013, la Asian Champions League diventando il primo allenatore della storia a conquistare il titolo di campione continentale in due confederazioni diverse (record eguagliato da Felipe Scolari, sempre al Guangzhou, nel 2015). Nel 2016 accetta le “avanches” della federcalcio cinese e diventa commissario tecnico della Nazionale con la quale sfiora la qualificazione alla Coppa del Mondo che andrà in scena in Russia nel prossimo giugno.
