Tanti auguri al centrocampista napoletano che ha raggiunto l'apice della sua carriera nel Milan, grazie all'affinità con Zlatan Ibrahimovic
Infaticabile mezzala di centrocampo abilissimo negli inserimenti in area di rigore avversaria, Antonio Nocerino viene acquistato dalla Juventus a soli 13 anni per farne il nuovo Antonio Conte. La sua carriera lo farà diventare idolo, paradossalmente, di una delle più grandi rivali del club bianconero.
Gli inizi: dalla Juventus alla Juventus
Dopo tutta la trafila nelle giovanili bianconere, il 18enne Nocerino – nell'estate 2003 – viene mandato a “farsi le ossa” in prestito ad Avellino dove colleziona 34 presenze. Seguiranno altri prestiti meno fortunati, sempre in cadetteria, tra Genoa, Catanzaro e Crotone. L'esordio in Serie A è datato 12 febbraio 2006 in un Sampdoria-Messina 4-2; con i peloritani, sempre in prestito, conterà 11 presenze prima di essere ceduto in comproprietà al Piacenza, tornando così a militare in Serie B.
Con i biancorossi emiliani si mette in luce come uno dei prospetti più interessanti del campionato cadetto sfiorando la promozione nella massima Serie, risultando fondamentale per il quarto posto finale con i suoi 6 gol distribuiti in 37 presenze. I tempi per un ritorno alla base sembrano ormai maturi e la Juventus, neopromossa dopo la retrocessione in Serie B della sentenza di Calciopoli, nell'estate 2007 riscatta la metà del suo cartellino in possesso dei piacentini per 3,7 milioni di euro. A Torino si impone subito nell'11 titolare di Claudio Ranieri per il suo dinamismo e la sua tenacia, solamente l'arrivo nel mercato di gennaio del centrocampista francese Sissoko gli toglierà un po' di spazio riuscendo comunque a chiudere un'annata per lui positiva con 36 presenze.
La conferma con la maglia del Palermo
Nonostante l'ottima stagione nell'estate del 2008 Nocerino viene inserito nell'affare che porta il centravanti italo-brasiliano Amauri dal Palermo alla Juventus ed il suo cartellino diventa di proprietà dei rosanero. Al servizio del tecnico Ballardini, Antonio avrà compiti quasi esclusivamente difensivi, stante la presenza a centrocampo di colleghi quali Liverani, Simplicio e l'australiano Bresciano decisamente più quotati tecnicamente del mediano napoletano. Per questo, nonostante le 33 presenze in campionato, tarda ancora ad arrivare il primo gol in carriera nella massima serie. Rete che arriverà nella 5^ giornata del campionato 2009/10 durante la sfida interna contro la Roma terminata 3-3. La seconda stagione in Sicilia si chiuderà con un brillante quinto posto ed il conseguente accesso all'Europa League 2010/11. Esordio che avverrà nell'estate 2010 nello spareggio contro gli sloveni del Maribor vinto per 3-0 che ben fa iniziare la sua terza stagione nel club del presidente Zamparini. Nocerino si conferma leader della squadra e con 49 presenze stagionali sarà il giocatore più impiegato dell'intera rosa.
La consacrazione nel Milan con il ruolo di “mister X”
Nell'estate del 2011 il mercato del Milan neo campione d'Italia è monopolizzato dal desiderio di acquistare un sedicente “mister X“, un campione a centrocampo il cui identikit porta ai nomi di Hamsik del Napoli o Fabregas dell'Arsenal mentre a fine sessione arriverà “solo” Nocerino per 500 mila euro. Nonostante lo scetticismo iniziale, il centrocampista si adatta perfettamente alla proposta di gioco di Allegri e sembra l'erede perfetto di Gennaro Gattuso nel centrocampo rossonero. Nasce sin da subito una sintonia particolare con Zlatan Ibrahimovic che propizierà quasi tutte le 11 marcature stagionali del centrocampista numero 22, tra cui spicca il gol del 3 aprile 2012 nel 3-1 con cui il Barcellona sconfigge il Milan nei quarti di finale di Champions League sancendo l'eliminazione dei rossoneri dalla competizione. Durante la stagione diventa beniamino della Curva Sud di San Siro che intonerà cori per lui giocando sulla figura di quel famoso “mister X” estivo: “Chiamato mister X per due soldi è giunto qua, adesso lotta, segna ed esulta con gli ultrà“. Saranno ben 48 le sue presenze a fine stagione, confermandosi come uno dei centrocampisti italiani più costanti e meritando la convocazione da parte del ct Cesare Prandelli per i Campionati Europei del 2012.
Nelle due stagioni seguenti sceglierà prima il numero “8” in onore di Gennaro Gattuso e successivamente il numero “23” per celebrare Massimo Ambrosini, due leggende rossonere che hanno appena chiuso il loro ciclo nel Milan. Nocerino, seguendo la parabola discendente di tutta la squadra, non riesce più a mantenersi sui livelli precedenti e nel gennaio 2014 esce definitivamente dal progetto tecnico della società.
Gli anni in prestito e l'esperienza negli States
È così che nel mercato di riparazione dell'inverno 2014 Nocerino tenta l'avventura estera e si accorda in prestito semestrale con il West Ham, nella Premier League inglese. A Londra trova un altro italiano ad aspettarlo: Marco Borriello. Purtroppo, però, l'esperienza risulterà negativa per entrambi e, dopo sole 10 presenze tra Premier League ed FA Cup, Antonio verrà girato in prestito al Torino. Anche qui le soddisfazioni saranno poche e nel gennaio 2015 si trasferisce al Parma nella stagione più disgraziata nella storia dei Ducali che terminerà con la retrocessione ed il fallimento della società gialloblu. Tornato al Milan rescinde il contratto nel febbraio 2016 e, da svincolato, firma con gli americani degli Orlando City dove giocherà al fianco del brasiliano Kakà. Nella Major League sarà titolare inamovibile e idolo dei tifosi per due stagioni condite da 52 presenze e una rete, prima di ritrovarsi svincolato al termine del suo contratto con la franchigia della Florida nel gennaio 2018.
Il percorso in Nazionale
Entra stabilmente nel giro delle Nazionali giovanili nel 2003. Nel 2005 è titolare nella spedizione azzurra del Mondiale Under 20 in Olanda terminato ai quarti di finale, ai rigori, contro il Marocco. Ha inoltre partecipato al fallimentare Europeo Under 21 del 2007 ed è stato il capitano alle Olimpiadi di Pechino del 2008.
L'esordio in Nazionale maggiore è datato 17 ottobre 2007 durante un'amichevole vinta per 2-0 contro il Sudafrica. Chiuderà l'esperienza azzurra con 15 presenze e la convocazione per l'Europeo di Polonia e Ucraina del 2012, dove segnerà un rigore fondamentale per il proseguo del torneo nella serie di penalty contro l'Inghilterra nei quarti di finale.