In occasione del suo compleanno ripercorriamo la carriera dell’allenatore con più panchine in Serie A, Carlo Mazzone
“Caro mister, domani raggiungi un traguardo importante e volevo dirti quale enorme privilegio sia stato vivere insieme a te, a Brescia, tre anni della mia carriera. Ti sarò sempre grato e riconoscente, rimpiango solo di averti incontrato troppo tardi. Il legame tra di noi, però, è stato subito speciale. Ho apprezzato il Mazzone professionista e ho amato l’uomo Carlo; sei dotato di una sensibilità senza pari, da fuoriclasse. Vedo con piacere che l’Italia intera ti sta celebrando, ti meriti questo affetto perché sei un mito vero e autentico. Io ti lascio ai festeggiamenti in famiglia, so che stai bene e verrò presto a trovarti e abbracciarti. Tanti auguri Carletto, sei grande”, il messaggio di auguri che Roberto Baggio (tramite il Corriere della Sera) ha voluto mandare a Carlo Mazzone, suo allenatore ai tempi del Brescia. Oggi compie 80 anni l’allenatore con più presenze in Serie A, ripercorriamo la carriera da giocatore e (soprattutto) da allenatore di “Sor Carletto” (o “Sor Magara”).
Carlo Mazzone nasce a Roma il 13 marzo 1937, sin da subito si palesa in lui la passione per il calcio e comincia la sua carriera proprio nella capitale, nelle giovanili della Roma. La sua carriera da professionista comincia però nei dilettanti del Latina, ma l’esordio in Serie A arriva con la prima maglia indossata in carriera, quella giallorossa della Roma.
Esordio nel massimo campionato che arriva all’età di 22 anni, nella partita contro la Fiorentina. Ma la sua prima stagione da calciatore non è andata molto bene, con solo due presenze all’attivo. Così l’anno dopo arriva il passaggio alla Spal. Ma nemmeno nella Spal ebbe fortuna, non vedendo addirittura mai il terreno di gioco. Così, dopo sei mesi si trasferì in Serie C, al Siena, club nel quale rimase per una sola stagione. Nel 1960 passa all’Ascoli, dove gioca con continuità da capitano per ben nove anni, fino al ritiro nel 1969 a causa di un brutto infortunio. Sempre nel 1969 e nell’Ascoli arriva anche l’esordio in panchina, quella che da lì a qualche anno lo porterà a essere conosciuto in tutta Italia.
L’esordio sulla panchina arriva quasi per caso, il 24 novembre 1968, al posto di Malavasi. Poi il 4 maggio 1969 al posto di Capello. L’anno dopo, sempre in Serie C, sostituisce Eliani, dalla penultima giornata del girone d’andata fino al termine del campionato. Quella fu una grande annata per lui e di conseguenza anche per l’Ascoli che, per la prima volta nella storia del club, arrivò in testa alla classifica sfiorando addirittura la promozione.
Da quell’anno Mazzone rimase fino al 1975 alla guida dell’Ascoli, conquistando dei grandissimi traguardi e scrivendo la storia del club con due promozioni in tre anni che permisero alla squadra di approdare in Serie A. Al primo campionato di A guida il suo Ascoli alla salvezza e al termine della stagione lascia la squadra che lo aveva lanciato per passare alla guida della Fiorentina.
Alla Fiorentina conquista il suo primo trofeo nel massimo campionato, la coppa di lega italo-inglese nel 1975. L’anno dopo si classifica al terzo posto in campionato. Dopo tre anni con i viola passa al Catanzaro, appena arrivato nel massimo campionato, conquistando due salvezze consecutive. Nel 1980 arriva il ritorno a casa, all’Ascoli, con il quale raggiunge il sesto posto in classifica alla prima stagione dal ritorno e poi quattro salvezze consecutive prima del nuovo addio.
Dopo una sola stagione al Bologna passa, a campionato in corso, al Lecce, portandolo l’anno successivo alla promozione proprio alle spalle del Bologna. Dopo il primo ottimo campionato di A, concluso al nono posto, e dopo una salvezza al secondo anno, passa al Pescara, ma solo per sei mesi, così nel 1991 approda al Cagliari.
Al secondo anno di Cagliari ottiene un grande traguardo, il sesto posto, portando così la squadra in Coppa UEFA dopo ben 21 anni. Dopo l’ottima stagione con i sardi arriva la chiamata della Roma e Mazzone passa così alla guida del club che lo ha battezzato nel mondo del calcio. I tre anni romani non furono particolarmente ottimi, con un settimo e due quinti posti, ma Mazzone ha il grande merito di lanciare in prima squadra un giovane Francesco Totti.
Dopo la parentesi giallorossa, arriva un altro anno al Cagliari, poi sei mesi di Napoli, un anno di Bologna e un anno di Perugia. Nel 2000 arriva così la chiamata del Brescia, con (e grazie) Mazzone arriva al Brescia anche un certo Roberto Baggio, che al momento della firma fa inserire addirittura una clausola che gli avrebbe permesso di rescindere il contratto in caso di addio di Mazzone.
Un po’ come per Totti alla Roma, Mazzone fu molto importante anche per Pirlo al Brescia. Per “colpa” di Baggio infatti Pirlo non aveva più spazio sulla trequarti quindi il tecnico romano decise di spostarlo a regista…il resto è storia. Con il Brescia Mazzone ottenne ben quattro salvezze di fila, sfiorando addirittura nel 2001 la qualificazione alla Coppa UEFA. Dopo l’esperienza al Brescia allena per altri due anni il Bologna e per quasi una stagione il Livorno, al termine dell’esperienza con gli amaranto nel 2006 arriva anche il ritiro.
Carlo Mazzone può vantare una grandissima carriera da allenatore, con ben 40 anni di servizio ininterrotti, e due grandi record: allenatore con più presenze in Serie A (795) e con più panchine ufficiali (1278).
Buon compleanno Sor Carletto!