Da Ekdal a Rebic, i protagonisti inattesi di Russia 2018: da comparse in Serie A a giocatori decisivi con le proprie nazionali ai Mondiali
Prima dell'inizio dei Mondiali 2018 si è detto che sarebbero stati 58 i rappresentanti del nostro campionato in Russia. Quando la competizione è arrivata ai quarti di finale, tanti hanno inevitabilmente salutato. Chi con pochi rimpianti – come il costaricano Giancarlo Gonzalez – altri con una grande delusione alle spalle, come il tedesco Khedira o il polacco Zielinski. È comunque uno dei passatempi più interessanti, in assenza dell'Italia, valutare il cammino dei “nostri” giocatori.
Arrivati a questo punto della competizioni, sono rimasti in pochi i giocatori militanti in Serie A. Se tutti o quasi potevano aspettarsi la presenza di Douglas Costa, funambolo brasiliano, un numero molto minore avrebbe immaginato di vedere ancora – a questo punto della manifestazione – gli svedesi Krafth, Helander, Hiljermark e Rohden. Proprio dalla Svezia parte una seconda analisi, anche questa per certi versi legata alla nostra Serie A.
La nazionale scandinava può contare su un vero e proprio leader, il difensore Granqvist. Un nome che ai più giovani dirà poco, ma i più “esperti” si potrebbero forse ricordare dell'esperienza del roccioso centrale a Genova, con la maglia dei rossoblu. Un'esperienza, quella dello svedese in Italia, tutt'altro che memorabile. Eppure, ora, il classe 1985 si sta rivelando uno dei migliori difensori del Mondiale.
Lo stesso discorso di Granqvist può essere fatto per altri giocatori presenti a questo Mondiale. Da Rebic a Quintero sono stati i giocatori che stanno sorprendendo. Ecco dunque la classifica dei 10 giocatori che, da meteore nel nostro campionato, sono diventati protagonisti a Russia 2018.
10. Albin Ekdal (Svezia)
Il centrocampista scandinavo si sta ben disimpegnando in questi Mondiali di Russia. L'ultima sua stagione in Italia è quella 2014/15, quando il giocatore vestiva la maglia del Cagliari. Negli anni precedenti, invece, il classe 1989 ha giocato con Bologna, Siena e – anche se solamente in quattro apparizioni – con la Juventus. Dal 2015/16 gioca in Germania, nell'Amburgo.
9. Ever Banega (Argentina)
Con l'Inter il giocatore argentino non ha mai dato l'impressione di poter dare quel qualcosa in più. Un salto di qualità che invece il centrocampista ha realizzato con la sua nazionale. Pur nella difficoltà generale, il regista del Siviglia è stato uno dei più positivi dell'albiceleste: due assist nei 216 minuti giocati.
8. Juan Quintero (Colombia)
Presentato come un grandissimo prospetto, al Pescara il colombiano non ha lasciato il segno. Era la stagione 2012/13 ed il giocatore aveva solamente 20 anni. Negli anni seguenti il trequartista ha giocato con le maglie di Rennes, River Plate e Porto. L'ottimo Mondiale giocato fin qui lo sta rivalutando, tanto che si è parlato addirittura di un interesse del Real Madrid.
7. Keisuke Honda (Giappone)
Il ricordo del giapponese non è così dolce per i tifosi del Milan. In rossonero il talento ex Cska Mosca ha deluso parecchio, risultando spesso avulso dal gioco e poco convincente. Attualmente gioca in Messico, al Pachuca, e non partiva titolare nel Giappone che si andava a presentare a Russia 2018. Negli scampoli giocati, però, il suo rendimento è stato soprendente: un gol, un assist e – finalmente – tanta qualità nei 47 minuti avuti a disposizione.
6. Xherdan Shaqiri (Svizzera)
Così come per Honda, lo svizzero non è riuscito a dimostrare le sue qualità nell'esperienza italiana. Un talento che però c'è ed è emerso in tutta la sua forza in Russia. L'esterno è stato uno dei migliori uomini della Svizzera, giocando in particolare un'ottima partita nello scontro decisivo con la Serbia.
5. Miguel Layun (Messico)
Solamente i più esperti si ricorderanno dell'esperienza del messicano in Italia. Era il 2009/10 e il giocatore vestiva, per due volte, la maglia dell'Atalanta. Il suo ritorno in Sudamerica sembrava poi aprirgli la strada verso una carriera piuttosto anonima, ma la storia ha riservato un destino diverso al classe 1988: nel 2014/15 il Watford, allora in Championship, decise di puntare su di lui. Da lì in poi le esperienza con Porto e, attualmente, Siviglia.
4. Yuto Nagatomo (Giappone)
Il terzino, rispetto agli altri giocatori presenti in classifica, ha lasciato sicuramente alla Serie A un ricordo più importante. Sorprende, comunque, vedere l'attenzione tattica che l'ex Inter ha mostrato in questi Mondiali. Nessuno svarione ma prestazioni positive per l'esterno, molto criticato nell'ultimo periodo italiano.
3. Simon Kjaer (Danimarca)
Il difensore, in Italia, ha giocato con Palermo e Roma. Così come per Nagatomo, il centrale è divenuto famoso, più che per le prestazioni, per le clamorose disattenzioni difensive. In Russia, invece, il danese ha giocato da leader della sua squadra, portandola con grande carisma ad un passo dai quarti di finale.
2. Andreas Granqvist (Svezia)
Il difensore svedese ha giocato due stagioni in Italia, con la maglia del Genoa. In Italia il giocatore è sembrato un onesto gregario e nulla più. Ora, invece, è il leader assoluto della più grande sorpresa dei Mondiali: oltre all'attenzione difensiva anche la freddezza nei due rigori realizzati.
1. Ante Rebic (Croazia)
Nella Croazia che si candida a mina vagante di questi Mondiali il profilo di Rebic è uno di quelli che più sta sorprendendo. Dopo Modric è probabilmente lui il giocatore più convincente della selezione di Dalic. Davvero difficile immaginare un Mondiale del genere da parte del giocatore transitato, senza troppa fortuna, alla Fiorentina ed al Verona.