
L'Italia fa una figuraccia ed esce agli ottavi di finale di Euro 2024 contro la Svizzera: quale futuro per Spalletti
Non è stato un grande Euro 2024 quello disputato dall'Italia. Gli azzurri, dopo aver vinto l'ultima edizione, arrivavano sì senza i favori del pronostico, ma da campioni in carica. Un onere quasi disonorato per i 26 scelti da Spalletti per la spedizione tedesca. Passati alla fase ad eliminazione diretta solamente grazie ad un gol allo scadere di Zaccagni (tutti i gol della nazionale allo scadere), gli azzurri hanno approcciato a dir poco male la sfida alla Svizzera, non di certo la più irresistibile delle nazionali.
Si chiude dunque dopo quattro partite e 360′ minuti complessivi l'europeo dell'Italia. Quattro partite in cui la nazionale italiana è sempre passata in svantaggio. Una parabola discendente, iniziata con la seconda mancata qualificazione al campionato del mondo – con conseguente addio di Roberto Mancini – e adesso con l'eliminazione, in questo modo, dall'europeo. Ovviamente tutti, fatta eccezione per Gigio Donnarumma, sono finiti sul banco degli imputati.
Chi potrebbe ricevere la pena maggiore è Luciano Spalletti, che non ha saputo dare la sua impronta a questa nazionale. Ecco dunque che il suo futuro è già in bilico, dopo appena un anno e mezzo sulla panchina azzurra. Serve una rivoluzione, altrimenti si rischia di mancare l'accesso al mondiale per la terza volta di fila. Una débâcle senza precedenti, che rischierebbe di compromettere la storia della nazionale stessa. La seconda nazionale, al pari della Germania, con più mondiali vinti nella storia.
Panchina Italia, i possibili sostituti di Spalletti
Se si dovesse optare per l'esonero di Spalletti, nonostante le rassicurazioni di Gravina in conferenza stampa post Svizzera, le alternative non sono molte. Al momento si tratta di speculazioni, ma di sicuro i primi due che vengono in mente – perché al momento a spasso – sono Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri. In comune – esperienza sulla panchina della Juventus a parte – hanno molto poco.
Il primo è l'emblema del corto muso, dell'adattarsi agli avversari, ed ha come modulo preferito un difensivo 3-5-2. Il secondo è un po' più esteta, cultore del bel gioco, con il 4-3-3 come cavallo di battaglia. Restando sempre in tema allenatori italiani liberi, nella lista (tra i più blasonati) figura anche un altro nome: Stefano Pioli, reduce dall'esperienza milanista. Al momento, ripetiamo, si tratta di speculazioni. Ma il toto panchina è già partito.
