Champions League

Milan-Inter, semifinale di Champions dopo 20 anni: le due formazioni a confronto

Milan-Inter, semifinale di Champions dopo 20 anni: le due formazioni a confronto
Iconsport / DeFodi

Il 10 maggio 2023 si giocherà una partita che ha il sapore della storia. Una partita che riporta alla mente ricordi lontani e intensi, di gloria e di rabbia, di passione e di rivalità. Una partita che ha il profumo della Champions League, la coppa più ambita e prestigiosa del calcio europeo. Una partita che ha il colore del derby, il derby della Madonnina, il derby di Milano. Milan-Inter, Inter-Milan, poco importa l’ordine: è una sfida che vale più di mille parole.

Era una notte di maggio del 2003, una notte che avrebbe segnato la storia del calcio europeo e della città di Milano. Era la notte del derby che valeva una finale di Champions League. Era la notte in cui due allenatori si giocavano il sogno di sollevare la coppa dalle grandi orecchie: Carlo Ancelotti per il Milan, Héctor Cúper per l’Inter. Era la notte in cui il Milan vinse senza vincere, e l’Inter perse senza perdere. Era la notte in cui il Milan andò in finale grazie al gol fuori casa.

Milan-Inter 20 anni fa: derby di andata semifinale Champions League a reti inviolate

Milano, 7 maggio 2023. Il derby più importante della storia delle due squadre milanesi. Il derby che vale una finale di Champions League. Il derby che divide una città in due colori, due anime, due passioni. Il derby che fa impazzire i tifosi, che cercano disperatamente un biglietto per entrare nello stadio di San Siro, dove si respira un’atmosfera elettrica e surreale. Il derby che mette alla prova i nervi e il cuore dei protagonisti in campo e fuori. 

Tra questi c’è Alessandro Costacurta, il veterano del Milan che a 37 anni si ritrova a giocare la partita più dura della sua carriera, come terzino destro, contro il Chino Recoba, il fantasista dell’Inter che può inventare il gol in qualsiasi momento. Billy sa che deve dare tutto, che non può sbagliare, che deve essere perfetto. E lo è. Con la sua esperienza, la sua grinta, la sua intelligenza tattica, riesce a contenere le folate dell’uruguaiano e a dare sicurezza alla difesa rossonera.

Dall’altra parte della barricata c’è l’Inter di Hector Cuper, una squadra solida e cinica, che ha eliminato il Valencia ai quarti di finale soffrendo molto. Il Milan di Carlo Ancelotti invece ha eliminato l’Ajax vincendo per 3-2 al ritorno. Hernan Crespo è l’arma in più dell’Inter, ma deve fare i conti con la difesa del Milan, guidata da Paolo Maldini, il capitano e il simbolo dei rossoneri. Maldini è una leggenda vivente, ha vinto tutto con la maglia del Milan e ora vuole aggiungere un’altra Champions League al suo palmarès. Per farlo deve superare l’ostacolo dell’Inter e del suo presidente Massimo Moratti, presidente italiano come quello rossonero – Silvio Berlusconi – il patron del Milan e del Governo della Repubblica Italiana.

La partita è tesa, equilibrata, intensa. Le due squadre si studiano, si rispettano, si temono. Non ci sono grandi occasioni da gol, ma solo duelli individuali e collettivi. Da una parte Pippo Inzaghi e l’usignolo di Kiev, i bomber del Milan che cercano di scardinare la retroguardia nerazzurra. Dall’altra Crespo e il Chino Recoba, gli attaccanti dell’Inter che provano a sorprendere la difesa rossonera. Ma nessuno riesce a sfondare. Il risultato non si sblocca. Il derby di andata finisce 0-0.

Il commento della partita era affidato a Giuseppe Bergomi, l’ex leggenda della Beneamata che ha vissuto tanti derby da giocatore e ora li vive da telecronista. Lo Zio soffre per ogni azione dell’Inter, per ogni contrasto del Milan, per ogni fischio dell’arbitro. Bergomi dice che non vorrebbe mai più commentare e soffrire per un derby europeo così intenso. Bergomi dice che il derby è una cosa seria. Il primo atto della sfida è finito. Il secondo atto sarà sette giorni dopo, sempre al Meazza. Il Milan ha un piccolo vantaggio per la regola dei gol in trasferta. L’Inter ha ancora una speranza di ribaltare il risultato.

milan inter 7 maggio 2003 0-0 semifinale champions formazioni

Semifinale di andata Champions League 7 Maggio 2003, Milan – Inter 0-0: il tabellino

Milan: Dida; Costacurta, Nesta, Maldini, Kaladze; Gattuso (Redondo 78’), Brocchi (Serginho 73’), Seedorf; Rui Costa ; Shevchenko (Rivaldo 81’), Inzaghi.

Inter: Toldo; Cordoba, Materazzi, Cannavaro, Coco (Pasquale 84’); Zanetti, Conceição (Guly 66’), Di Biagio, Emre; Recoba (Kallon 72’), Crespo.

Milan-Inter: le curiosità del Derby del 2003

Il derby di Milano è una partita che non ha bisogno di presentazioni. Ma ogni partita ha la sua storia, le sue curiosità, i suoi retroscena. E il derby di andata della semifinale di Champions League del 7 maggio 2023 non fa eccezione.

Più di 400 mila giornalisti erano presenti allo stadio, da tutto il mondo. Una folla incredibile per assistere al derby più atteso della storia. Gli incassi furono superiori a 2 milioni di euro. Fu la prima partita dove Sky entrò nel mondo delle tv a pagamento e cambiò il modo di assistere alle partite in tv. Sky si prese poi i diritti della Serie A. La partita resterà alla storia anche perché non ci fu nessun cartellino giallo nonostante la presenza di giocatori come Gattuso, Materazzi, Cordoba e Cannavaro.

Vieri e Inzaghi

Bobo Vieri non giocò: il centravanti e  bomber dei nerazzurri si era infortunato ai quarti contro il Valencia, per uno scontro con John Carew e il suo compagno Marco Materazzi che gli caddero sopra. Bobo dovette saltare una delle sfide più importanti della sua carriera, contro il suo amico Inzaghi. 

A proposito di Pippo, prima di scendere in campo il centravanti rossonero era famoso per la sua scaramanzia, per i suoi biscottini plasmon che mangiava prima di ogni match. Ma quella volta non bastava. Pippo decise di vedere una vecchia partita di Serie C1, Lucchese-Spal, match valido per la salvezza. Chiuso in casa, si gustò questo incontro prima del grande evento. 

Seedorf e Coco

Seedorf e Coco erano stati protagonisti di uno scambio nell’estate del 2002. Adriano Galliani propose a Massimo MorattiVogliamo Seedorf, possiamo darvi Coco”. L’affare si concretizzò, durante il match di andata Seedorf intervenne duro su Coco che poi dovette saltare il ritorno. 

Inter-Milan, 13 maggio 2023. Il derby della resa dei conti

Il derby che decide chi va in finale di Champions League. Il derby che fa tremare le gambe e battere il cuore a più di 85000 spettatori che riempiono lo stadio di San Siro. Il derby che fa sognare i tifosi del Milan e dell’Inter, che si giocano tutto in una notte fantastica. Il Milan parte con un piccolo vantaggio, il pareggio a reti inviolate dell’andata. L’Inter deve vincere o pareggiare con almeno un gol per sperare di passare il turno. Le due squadre scendono in campo con lo stesso modulo, il 4-3-1-2

La partita è vibrante, emozionante, spettacolare. Le due squadre si affrontano a viso aperto, senza paura, senza calcoli. Il Milan colpisce per primo, al 46′ del primo tempo. Shevchenko riceve un pallone da Seedorfe si libera di Cordoba con un dribbling secco. Poi calcia di sinistro e batte Toldo con un pallonetto. E’ il gol che vale l’ipoteca sulla finale. E’ il gol che fa esplodere la curva rossonera. L’Inter non si arrende, non si demoralizza, non si rassegna. L’Inter reagisce, attacca, spinge. L’Inter pareggia i conti al 84’ del secondo tempo. Oba Oba Martins, entrato al posto di Recoba, sfrutta una disattenzione di Maldini e si invola verso la porta. Supera Abbiati con un tocco morbido e deposita il pallone in rete. E’ il gol che riapre la partita. E’ il gol che fa impazzire la curva nerazzurra.

L’Inter tenta l’assalto finale, cerca il gol della qualificazione, sfiora l’impresa. Al 40’ Kallon, entrato al posto di Crespo, ha la palla buona per segnare. Ma Abbiati nega il gol con un miracolo, respingendo con il polpaccio una conclusione da distanza ravvicinata. E’ la parata che salva il Milan. E’ la parata che vale la finale. Il Milan resiste agli assalti finali dell’Inter e porta a casa il pareggio che gli valse la qualificazione alla finale di Manchester, vinta poi ai rigori contro la Juventus. Fu una vittoria sofferta e meritata per i rossoneri, che conquistarono la sesta coppa della loro storia, la sesta delle sette meraviglie.

Milan-Inter 20 anni dopo in semifinale di Champions League

A distanza di 20 anni, Milan e Inter si ritrovano di nuovo a sfidarsi in semifinale Champions League. E lo fanno in una situazione molto diversa da quella del 2003. Le due squadre meneghine hanno attraversato anni difficili, in cui hanno perso il contatto con le grandi d’Europa ma sono tornate a essere protagoniste in Italia, grazie a una gestione oculata e a una scelta di allenatori e giocatori vincenti. L’Inter è guidata da Simone Inzaghi, ex tecnico della Lazio e fratello di Filippo che nel 2003 vestiva la maglia rossonera. Il tecnico laziale ha saputo dare continuità al lavoro iniziato da Antonio Conte, confermando il gioco aggressivo e verticale che ha portato i nerazzurri al primo scudetto dopo 11 anni e alla semifinale di Champions League. Il Milan è guidato da Stefano Pioli, ex allenatore della Fiorentina e della Lazio. Il tecnico bresciano ha saputo dare carattere e mentalità vincente ai rossoneri vincendo lo scudetto l’anno scorso e raggiungendo questa semifinale di Champions League 2022-23. 

Il 4-3-1-2, il modulo dimenticato della semifinale del 2003: Ancelotti-Cuper vs Pioli-Inzaghi

Il calcio è un gioco che cambia, che si evolve, che si adatta ai tempi e ai talenti. Il calcio è un gioco che ha visto nascere e morire moduli, schemi, ruoli. Il calcio è un gioco che ha visto protagonisti indimenticabili, che hanno segnato un’epoca, che hanno fatto la storia.

Nel 2003, nella semifinale di Champions League tra Inter e Milan, due allenatori si sfidarono con lo stesso modulo: il 4-3-1-2. Un modulo che sembra ormai passato di moda, ma che allora era il più adatto per esaltare le qualità dei loro giocatori. Un modulo che aveva come fulcro il trequartista, il regista avanzato, il fantasista.

Da una parte c’era il Milan di Carlo Ancelotti, un tecnico che aveva ereditato da Arrigo Sacchi la filosofia del gioco offensivo e spettacolare. Il suo trequartista era Rui Costa, il portoghese che aveva incantato la Fiorentina e che ora illuminava il Milan con la sua classe e la sua visione di gioco. Dietro di lui due attaccanti letali: Shevchenko e Inzaghi, due rapaci dell’area di rigore, due macchine da gol.

Dall’altra parte c’era l’Inter di Hector Cuper che di solito prediligeva il 4-4-2, un tecnico che aveva imposto uno stile di gioco solido e cinico, basato sul contropiede e sulla difesa. Il suo trequartista era Emre, il turco che non lasciò il segno in Serie A ma era molto tecnico e abile nel dribbling. Davanti a lui due attaccanti che si completavano tra di loro: Recoba e Crespo, due fuoriclasse che potevano inventare il gol in qualsiasi momento. (Vieri era infortunato e avrebbe dovuto essere il titolare).

La partita fu una battaglia tra due squadre che si equivalevano in forza e in determinazione. Una battaglia che vide in campo quattro dei più forti difensori centrali del mondo in quell’epoca: da una parte Maldini e Nesta, dall’altra Cannavaro e Materazzi. Il 4-3-1-2 fu il modulo protagonista di quella semifinale epica, che si concluse con la qualificazione del Milan ai rigori. Un modulo che oggi sembra dimenticato, sostituito da altri più moderni e più flessibili. Come il 4-2-3-1 di Pioli o il 3-5-2 di Inzaghi, i due allenatori che oggi guidano le due squadre milanesi. Ma il calcio è così: cambia, si evolve, si adatta. E forse un giorno tornerà di moda anche il 4-3-1-2.

milan inter 10 maggio 2023 0-0 semifinale champions formazioni

Milan-Inter: i protagonisti della finale dei sogni

Milano, 10 maggio 2023. Alle ore 21.00 ci sarà la finale di Champions League più attesa, più incredibile, più emozionante. La finale che vede protagoniste le due squadre della stessa città, le due squadre che si odiano e si amano, le due squadre che hanno fatto la storia del calcio italiano e mondiale. La finale che si gioca nella Scala del calcio, il Meazza di Milano, che per una notte non sarà né rossonero né nerazzurro, ma solo il teatro di un sogno.

Il Milan ha il suo talento in Leao, il portoghese che ha incantato tutti con le sue giocate e i suoi gol. Ma l’attaccante classe ‘99 è in dubbio per la finale, per un’elongazione dell’adduttore della coscia destra. Pioli spera di recuperarlo, ma se non dovesse farcela avrà pronto Saelemaekers, il belga che nelle ultime uscite si è comportato egregiamente.

Leggi anche: Infortunio Leao, cos’è l’elongazione muscolare e in quanto tempo si recupera

La certezza in attacco è Lautaro Martinez, dovrà scegliere chi affiancargli come partner tra Dzeko e Lukaku, con il cigno di Sarajevo favorito su Big Rom che comunque troverà spazio a partita in corso. Per quanto riguarda la cabina di regia il dubbio è tra Brozovic e Calhanoglu, uno degli ex di questa partita. Il metronomo croato sembra favorito per partire nell’undici titolare.

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Gianluca Sisti

Copywriter con la passione per il calcio e la scrittura sportiva. Vivo tra Terni, Lisbona e il resto del Mondo. Sono autore per Calciodangolo e scrivo anche per altre aziende e web agency, in Italia e all’estero. ⦿ Piatto preferito: spaghetti aglio & olio ⦿ Ultima città visitata: Tbilisi ⦿ Squadra Preferita: Ternana ⦿ Fonte d’ispirazione: Corrado Guzzanti ⦿ Prossima meta: Marte

Probabili formazioni Serie A

Classifica Serie A

Serie A
# Squadra G V P S +/- Punti
1 Napoli

Napoli

12 8 2 2 10 26
2 Atalanta

Atalanta

12 8 1 3 16 25
3 Fiorentina

Fiorentina

12 7 4 1 15 25
4 Inter Milan

Inter Milan

12 7 4 1 12 25
5 Lazio

Lazio

12 8 1 3 11 25
6 Juventus

Juventus

12 6 6 0 14 24
7 AC Milan

AC Milan

11 5 3 3 6 18
8 Bologna

Bologna

11 4 6 1 2 18
9 Udinese

Udinese

12 5 1 6 -3 16
10 Empoli

Empoli

12 3 6 3 -1 15
11 Torino

Torino

12 4 2 6 -3 14
12 Roma

Roma

12 3 4 5 -3 13
13 Parma

Parma

12 2 6 4 -2 12
14 Verona

Verona

12 4 0 8 -10 12
15 Como

Como

12 2 4 6 -10 10
16 Cagliari

Cagliari

12 2 4 6 -10 10
17 Genoa

Genoa

12 2 4 6 -13 10
18 Lecce

Lecce

12 2 3 7 -16 9
19 Monza

Monza

12 1 5 6 -5 8
20 Venezia

Venezia

12 2 2 8 -10 8

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