L'account del Louvre posta una foto della Gioconda con la maglia francese scatenando lo sdegno dei tifosi italiani: orgoglioso botta e risposta social
La Francia ha trionfato ieri nella finale dei Mondiali 2018 e si è laureata Campione del Mondo per la seconda volta a vent'anni esatti dalla prima. Al triplice fischio dell'arbitro i festeggiamenti hanno avuto inizio, con una pioggia di coriandoli dorati caduta sui calciatori in maglia bleu che sono andati poi ad alzare al cielo la più ambita delle coppe. Le piazze della Francia si sono riempite di tifosi galvanizzati e ognuno ha voluto esprimere come possibile la propria gioia. Il metodo utilizzato dal Museo del Louvre di Parigi, però, non è proprio andato giù a diversi italiani.
Scontro social
Sul proprio account twitter, il più famoso museo francese ha infatti pubblicato un fotomontaggio della Gioconda di Leonardo con la maglia della Nazionale vincitrice, scatenando l'indignata reazione di moltissimi sostenitori italiani. Se infatti la Gioconda è ormai dal 1500 in terra transalpina, i connazionali di Leonardo non si sono certamente rassegnati al fatto che essa possa esser considerata un'opera francese e hanno invaso di commenti il post del museo.
C'è chi ha vestito la donna di azzurro italiano invece che di blu, chi ha mal digerito l'aver festeggiato una vittoria francese con un pezzo d'arte straniero, chi la ha ancora una volta richiesta indietro e chi ha voluto controbattere postando un'immagine della vittoria nel Mondiale del 2006. La risposta del museo non si è però fatta aspettare troppo: “Per informazione, la Gioconda è stata venduta da Leonardo da Vinci al re Francesco I“, allegando a questo messaggio persino una faccina con la linguaccia di chi scrive dalla posizione privilegiata del vincente, che è però stata solo benzina sul fuoco per gli adirati tifosi italiani.
Félicitations à l'@equipedefrance pour leur victoire à la #CoupeDuMonde2018 ! ?⚽ ?? pic.twitter.com/LVBVK6mJ3g
— Musée du Louvre (@MuseeLouvre) July 15, 2018
Corsi e ricorsi storici
La diatriba tra italiani e francesi per la paternità della Gioconda è tutt'altro che una novità, persino nel mondo del calcio. Nessuno tra quelli che di noi abbiano almeno 15 anni avrà potuto dimenticare la vittoria azzurra a Berlino nel 2006, quella del rigore di Grosso e del Pallone d'Oro a Cannavaro. Ecco, anche in quel caso l'opera d'arte di Leonardo era stata tirata in ballo, e quella volta proprio da noi, divenendo insieme alla testata di Zidane a Materazzi un'emblema del nostro trionfo.
Indimenticabile è la suoneria in abbonamento che ha spopolato nel nostro paese subito dopo quella vittoria e che era continuamente riproposta in ogni spazio pubblicitario televisivo, il cui ritornello citava: “Adesso ridacci la nostra Gioconda / perché siamo noi i campioni del mondo / è nostra, è nostra la bella Gioconda / Alè ooh, Materazzi ha fatto gol“. Un pezzo di puro trash italiano, eppure così ben aderente al patriottismo dato dalla vittoria della Coppa da passare agli annali e rimanere nella testa di chi ne era stato martellato. Difficilmente italiani e francesi ne verranno mai a capo.