L'attaccante del Valencia torna sul caso-rigore che tenne banco per molte settimane in Italia. Mentre spera di esserci al Mondiale in Russia
Minuto 120 di una tiratissima Italia-Germania, bloccata sull'1-1 e ormai destinata a decidersi dal dischetto. Chiellini stramazza al suolo, obbligando l'arbitro a fermare il gioco e a far effettuare il cambio. In panchina Conte, che vuole inserire un rigorista in più, avrebbe uno specialista De Rossi acciaccato ma preferisce non rischiare e sulla lavagnetta luminosa compare il numero 7. Entra Simone Zaza, l'arbitro fischia: ci sarà la lotteria dei calci di rigore. Da quel momento in poi per l'attaccante lucano avrà inizio un vero e proprio incubo. Zaza va per primo dal dischetto, sembra insicuro. Conta i passi, poi prende una rincorsa a dir poco ‘atipica': inizia ad avvicinarsi al pallone con passettini lenti, quasi sul posto, cercando di osservare ogni movimento di Neuer. Quando arriva sul pallone però calcia un bolide che finisce dritto in tribuna. E quel suo ‘balletto' non passerà inosservato, perché alla fine l'Italia perde dal dischetto e tutto il Paese gli butterà la croce addosso, da condividere con Pellè.
“È stato il momento più brutto della mia carriera, soprattutto per ciò che è successo dopo – racconta in”Zaza, dalla Z alla A”, l'intervista concessa a Sky e domani in onda – Colpa mia, non ho saputo reagire immediatamente a quello che mi era successo. Mi ero fatto prendere dalla negatività. Però ormai è passato”. Già, perché quell'estate Simone diventò un vero e proprio fenomeno social, tra sfottò e insulti. “Non ho chiesto io di battere quel rigore – ha ammesso – In verità non sono mai stato un grande calciatore dal dischetto. Però negli allenamenti con la Nazionale li avevo segnati tutti e quindi l'ho tirato. Non ho dormito per più di una notte, ne sono uscito grazie alla mia ragazza e ai miei genitori. Ne tirerò un altro, prima o poi”.
Ormai quel momento di sconforto è passato, adesso c'è da pensare alla nuova Italia che vuole arrivare al Mondiale in Russia: “Se mi piacerebbe tornare in Nazionale? Certo, ma se non ci sono tornato è perché non me lo sono meritato e devo fare di più. Il prossimo obiettivo è quello di ottenere la convocazione la prossima volta, così come quella dopo e dopo ancora. Le decisioni non le prendo io, quindi devo solo lavorare”. Già, perché a decidere è quel Ventura con cui l'attaccante non sembra avere un gran rapporto: “No, il ct non lo sento. Perché dovrei sentirlo?”
? Pillola di Fanta
Simone Zaza ha ormai lasciato l'Italia da più di un anno: dopo la sua esperienza alla Juventus il ragazzo lucano ha viaggiato tra Inghilterra e Spagna, passando dalla sfortunata esperienza di sei mesi con il West Ham a quella altalenante con il Valencia, che adesso sembra essere sbocciata con 5 reti nelle ultime 3 partite. L'attaccante però non si è ripreso dal trauma dei rigori e non ne ha più tirati. In realtà in carriera Zaza di rigori ne ha tirati pochini anche prima di Euro 2016: il classe 1991, infatti, ha segnato dal dischetto 3 volte da professionista (compreso uno segnato con la maglia del Viareggio) e ne ha sbagliato uno. L'occasione fu un Sassuolo-Genoa del 31 maggio 2015, glielo parò Lamanna. Quello era stato il suo ultimo rigore tirato prima di presentarsi di fronte a Neuer nella sfida con la Germania. AZZARDO PERDENTE