Ecco i più grandi calciatori che potrebbero esser arrivati all’ultimo mondiale in carriera: non solo Messi e Ronaldo, ma anche Neymar, Sergio Ramos, Modric e tanti altri
Tra meno di due mesi avranno inizio i mondiali in Qatar, in programma dal 21 novembre al 18 dicembre 2022.
Sarà sicuramente un torneo ricco di emozioni, giocate spettacolari e sorprese. Le prime intanto sono già arrivate in fase di qualificazione, poiché tra le grandi escluse dalla competizione c’è la squadra vincitrice dell’ultimo Europeo – la nostra Italia. Gli azzurri di Mancini non hanno infatti passato il girone e sono stati eliminati ai playoff dalla Macedonia del Nord, superata poi in finale dal Portogallo.
Ma un mondiale è un mondiale, e ad oggi le regole sono queste. 32 squadre suddivise in 8 gironi da 4 formazioni ciascuno; passano le prime due e poi via con le sfide ad eliminazione diretta dagli ottavi di finale fino alla finalissima.
La Francia arriva da Campione in carica dopo la vittoria in Russia nel 2018, ma le nazionali che hanno tutte le carte in regola per essere protagoniste fino alla fine sono davvero tante: dal Brasile all’Argentina, dalla Spagna alla Germania, dal Portogallo al Belgio. Molto ovviamente dipenderà dalle prestazioni e dai numeri dei rispettivi campioni in campo.
Questo sarà ovviamente il mondiale dei talenti giovani che si stanno affacciando in questi anni al panorama calcistico mondiale: ce ne sono un po’ in tutte le principali squadre. Tuttavia, questa edizione sarà in qualche modo speciale e sicuramente storica – e non solo per il periodo invernale in cui si disputeranno le partite, viste le elevate temperature estive del paese ospitante.
Il mondiale in Qatar del 2022 sarà infatti probabilmente l’ultimo nella carriera di tanti grandi campioni che hanno fatto la storia del calcio. Vediamo qui di seguito insieme i più grandi giocatori del pianeta che potrebbero esser arrivati al loro ultimo mondiale con la rispettiva selezione nazionale.
I grandi campioni che potrebbero essere al loro ultimo mondiale in carriera
Sergio Ramos (Spagna)
Pilastro della difesa spagnola da oltre 15 anni, Sergio Ramos è probabilmente giunto al suo ultimo mondiale – convocazione di Luis Enrique permettendo. Dopo aver esordito il 26 marzo del 2005, l’ex capitano del Real Madrid – ed oggi centrale del Paris Saint Germain – ha vissuto il periodo d’oro delle Furie Rosse. La sua prima edizione fu quella del 2006, ma da lì in poi è stato tutto un successo per il classe 1986: europeo nel 2008, mondiale nel 2010, europeo del 2012. Poi le sfortune nelle due edizioni successive: eliminazione ai gironi nel 2014 in Brasile e agli ottavi di finale nel 2018 in Russia per mano dei padroni di casa. Ha affiancato nella linea a 4 campioni come Puyol e Piquè, ed ora è probabilmente arrivato il suo turno. Possibile che dopo il mondiale in Qatar – e 23 gol in 180 partite – decida di lasciare la nazionale spagnola.
Sergio Busquets (Spagna)
Per Sergio Busquets vale un po’ lo stesso discorso di Sergio Ramos. Storico centrocampista del Barcellona, ha esordito lì in mezzo l’1 aprile del 2009 – quindi poco dopo la vittoria dell’Europeo del 2008. In poco tempo, con la sua intelligenza tattica ha tolto il posto da titolare a campioni del calibro di Marcos Senna e Xabi Alonso. Per anni, è stato il cervello della Spagna e del Barcellona insieme a Xavi e Iniesta. Ed ora, da capitano, con il mondiale in Qatar chiuderà probabilmente la sua avventura con la Roja. Esperienza ovviamente piena di successi per il classe 1988: 139 presenze per lui gli sono valse, al momento, la vittoria da protagonista del mondiale del 2010 e dell’europeo nel 2012.
Thomas Muller (Germania)
Potrebbe esser l’ultimo mondiale con la sua Germania per Thomas Muller, grandissimo attaccante del Bayern Monaco. Il ragazzo si è affermato nel club bavarese alla fine del 2009: nel 2010 era già titolarissimo del primo club tedesco, con cui ha sfiorato un magico Triplete a fine stagione. Le sue prestazioni e i suoi numeri hanno infatti convinto subito Low, che lo ha convocato per il mondiale del 2010 in Sudafrica. Come nelle più belle storie, il numero 13 è stato subito protagonista e capocannoniere del torneo, trascinando la Germania fino alla semifinale – persa solo per 1-0 contro la Spagna. Da allora, Muller è sempre stato un punto fermo della nazionale tedesca, specie quando si è laureata campione del mondo 4 anni dopo in Brasile. Le esperienze successive sono state deludenti – all’europeo del 2016 e del 2021 e al mondiale del 2018 – ma ora la Germania è pronta a tornare ai massimi livelli del calcio mondiale. L’attaccante del Bayern Monaco vanta oggi con la selezione tedesca 118 presenze e 44 gol: dopo il Qatar, potrebbe davvero dire basta.
Cristiano Ronaldo (Portogallo)
Nonostante le sue ultime dichiarazioni di lungimiranza, Cristiano Ronaldo potrebbe davvero esser arrivato al suo ultimo mondiale. La sua condizione fisica strepitosa gli permette ancora di stare al passo coi ragazzini, ma l’età avanza per tutti – anche per lui. Il fenomeno portoghese potrà forse esser presente al prossimo europeo, ma difficilmente negli Stati Uniti, in Canada e Messico nel 2026. Vorrà quindi senza dubbio ambire al massimo, anche perché il mondiale è proprio il traguardo che gli manca – praticamente l’unico nella sua illustre carriera. Adesso infatti il Portogallo vanta una squadra di tutto rispetto, una selezione in grado di arrivare fino in fondo. CR7 non vedeva un gruppo del genere probabilmente da quello che lo ha accolto al suo esordio il 20 agosto del 2003. Insieme a giocatori del calibro di Figo e Rui Costa, Ronaldo è arrivato in finale all’europeo del 2004 perdendo solo con la Grecia. A seguire ha raccolto il testimone, raggiungendo l’apice nel 2016 con la vittoria dell’europeo contro la Francia favorita e padrona di casa. Classe 1985, l’attaccante del Manchester United sta vivendo il peggior momento della sua carriera, ma il mondiale è il mondiale. E i suoi 117 gol in 191 partite con la nazionale portoghese parlano per lui.
Karim Benzema (Francia)
Chi invece ha avuto un rapporto molto più strano e complicato con la sua nazionale è proprio Karim Benzema. L’attaccante del Real Madrid ha esordito con la Francia il 28 marzo 2007 – nel post Zidane e finale mondiale persa con l’Italia, per intenderci. Anni a dir poco nefasti per la nazionale transalpina, che ha toppato tutti gli appuntamenti più importanti fino alla rinascita con il ct Deschamps a partire dal 2016. Tuttavia, Benzema non era presente: per via del “caso Valbuena”, uno dei più forti attaccanti francesi della storia non è stato convocato per anni in nazionale. La situazione col governo francese si è poi risolta nel 2021, ma nel frattempo la Francia era già arrivata seconda all’europeo del 2016 ed aveva già vinto meritatamente il mondiale del 2018 in Russia. “Karim The Dream” ha quindi ritrovato una nazionale con Mbappé stella e protagonista, ma consapevole di potersi ancora ritagliare il suo posto. Il classe 1987 ha collezionato fin qui 37 reti in 97 gare ed è probabilmente giunto alla sua ultima possibilità: dopo il flop la scorsa estate agli europei, ha tutte le intenzioni di rifarsi in Qatar.
Lionel Messi (Argentina)
Sembra strano dirlo e forse anche solo pensarlo, ma pure Lionel Messi potrebbe esser giunto al suo ultimo mondiale. A maggior ragione dopo quanto fatto la scorsa estate, con l’Argentina che è finalmente riuscita a vincere la Copa America in finale contro il Brasile. Dopo anni di ansie e paure di non essere all’altezza, il numero 10 dell’Albiceleste ha finalmente portato a casa una coppa con la sua nazionale. Rimane però l’ultimo ostacolo: il mondiale, quel mondiale che non è ancora riuscito ad ottenere. La Seleccion è infatti “ferma” ancora alla coppa del mondo vinta nel 1986 in Messico con Diego Armando Maradona. In realtà Messi c’era andato molto vicino, ma nel 2014 è stato sconfitto solo ai tempi supplementari dalla Germania. L’ex campione del Barcellona, oggi in forze al Paris Saint Germain, ha però un’altra possibilità: dopo 90 gol in 164 partite con la nazionale, la Pulce spera davvero di coronare il suo sogno in Qatar. Questo lungo cammino del classe 1987 è iniziato il 17 agosto del 2005: terminarlo con un successo sarebbe un’emozione indescrivibile per tutto il popolo argentino.
Angel Di Maria (Argentina)
Storia simile per Angel Di Maria. Talento di Rosario un po’ oscurato proprio da Leo Messi, meriterebbe davvero tanto la vittoria del mondiale. Negli anni ci ha provato a ripetizione insieme al suo amico, ma non ci è mai riuscito. Giocatore sensazionale anche con i tanti infortuni, vanta comunque con la nazionale argentina la vittoria da protagonista delle Olimpiadi nel 2008 a Pechino – con gol decisivo in finale contro la Nigeria su assist proprio di Messi – e quella della Copa America nell’estate del 2021. El Fideo ha giocato la sua prima partita con la selezione maggiore del suo paese il 6 settembre del 2008, e da allora è stato tutto un meraviglioso crescendo: i numeri, 25 reti in 123 gare, sono riduttivi. Il mondiale del 2010 però è stata una delusione, come poi quello del 2018; fa ancora male invece la sconfitta in finale con la Germania nel 2014. Anche per il classe 1988, quello in Qatar potrebbe essere l’ultima opportunità di alzare quella maledetta coppa.
Neymar (Brasile)
Per Neymar bisogna fare un discorso a parte. Il fenomeno brasiliano – ex Barcellona ed oggi leader del Paris Saint Germain – è il più giovane in questa speciale classifica: il numero 10 è infatti solo un classe 1992. A 30 anni però, da vero personaggio qual è, sembra aver già deciso di lasciare la nazionale – o meglio, di chiudere la sua esperienza ai mondiali proprio con l’edizione del 2022 in Qatar. Questo è quanto detto in una passata intervista, senza che se ne conoscano però i reali motivi. L’impressione è che se le cose dovessero davvero andare così, sarebbe uno spreco immenso. Neymar ha dato tanto al calcio brasiliano e mondiale, ma ovviamente manca ancora quella famosa coppa del mondo che i più grandi prima di lui sono invece riusciti a sollevare. Un peso senza dubbio nella testa e nel cuore di O’Ney, che in carriera non vanta grandi titoli festeggiati con la nazionale verdeoro: la vittoria della Copa America nel 2019 è infatti arrivata con lui infortunato, e quindi non può esser la stessa cosa. Neymar ha esordito col Brasile il 10 agosto 2010, e da allora è stato tutto uno spettacolo: 74 gol – a -1 da un certo Pelè – in 120 presenze non raccontano abbastanza quello che ha fatto in nazionale. Dopo aver raccolto il testimone dalle mani di Ronaldinho e Kakà, il fenomeno brasiliano non è stato fortunato nei due mondiali giocati dal Brasile: assente nella disastrosa semifinale contro la Germania in casa nel 2014 ed eliminato un po’ casualmente dal Belgio ai quarti di finale nel 2018. Il suo rapporto coi mondiali è tutt’altro che positivo, e questo potrebbe già esser il suo ultimo. Che peccato.
Thiago Silva (Brasile)
Molto più scontata sembra invece essere la situazione di Thiago Silva. Classe 1984, è quasi sicuramente arrivato al suo ultimo mondiale con la nazionale brasiliana. Pilastro della difesa per decenni, ha fatto le fortune prima del Milan e del Paris Saint Germain, ed ora del Chelsea. Il centrale ha esordito con la propria nazionale il 12 ottobre 2008, ma da allora non è stato tutto rose e fiori. Dopo l’assenza per squalifica dalla famosa semifinale nel mondiale di casa contro la Germania nel 2014, il ragazzo è rimasto fuori per un po’. Poi però è rientrato in grande stile, riportando la Copa America in Brasile nel 2019. Thiago Silva conta 7 reti e 108 presenze con la Seleçao, ma ancora anche a lui manca la coppa del mondo. Chiudere sollevando il trofeo in Qatar sarebbe qualcosa di magico.
Luka Modric (Croazia)
Un altro giocatore che sembra esser arrivato inevitabilmente agli sgoccioli con la propria nazionale è Luka Modric. Centrocampista croato del Real Madrid, è ai vertici del calcio mondiale da oltre 15 anni. E il pallone d’oro sollevato nel 2018 lo dimostra. Con il classe 1985, infatti, il calcio croato è ritornato ad affermarsi anche a livello europeo e mondiale, toccando l’apice storico nella finale mondiale in Russia nel 2018 – persa solo contro la Francia, troppo più forte. Il capitano della Croazia sarà presentissimo anche in Qatar, dove potrebbe chiudere un magnifico percorso iniziato nel lontano 1 marzo del 2006. Il mago di Zara era infatti già presente quando l’Italia vinse il suo quarto mondiale: questa sarà proprio l’edizione numero 5 per il numero 10. Con la sua selezione, Modric vanta 23 reti in ben 154 partite: farà di tutto per chiudere al meglio la sua avventura a dir poco sensazionale.