I migliori ed i peggiori acquisti fatti dalle squadre di Serie A nella sessione invernale di calciomercato: da Barzagli a Balotelli, passando per Podolski e Anelka
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Uno dei momenti chiave per la costruzione della nuova stagione di Serie A, inevitabilmente, passa anche dal calciomercato estivo. Le squadre, dopo aver scelto o confermato il proprio allenatore, costruiscono la squadra in base alle richieste del tecnico ed al suo modo di giocare. Delle volte però dopo il girone di andata, vuoi qualche acquisto che ha floppato o che non si è chiuso in estate, o magari qualche infortunio o cambio di guida tecnica, le squadre si trovano costrette a dover intervenire nel calciomercato di gennaio, chiamato appunto di riparazione. Se, raramente, riescono a tirare fuori il coniglio dal cilindro pescando un ottimo affare, molto spesso finiscono per acquistare calciatori che si riveleranno poi dei flop nel prosieguo della stagione. Vediamo quindi, nella storia della Serie A, quali sono stati i migliori ed i peggiori acquisti della sessione invernale di calciomercato.
Serie A, i migliori acquisti del calciomercato di gennaio
La lista dei migliori acquisti del calciomercato invernale è molto più corta rispetto a quella dei peggiori. Però in alcune occasioni alcuni dei migliori colpi della stagione sono arrivati proprio dal mercato di riparazione. L'esempio più lampante è quello di Andrea Barzagli con la Juventus. Acquistato dai bianconeri per appena 300mila euro, con il tempo Barzagli è tornato ad essere uno dei migliori difensori centrali in circolazione formando, insieme a Chiellini e Bonucci, la famosa BBC: il trio difensivo che per anni è stato l'incubo di tutti gli attacchi avversari: in Italia e non. Un altro degli acquisti di gennaio senza dubbio azzeccati fu quello di Mario Balotelli da parte del Milan nel 2013. Arrivato per circa 20 milioni di euro, super Mario ebbe un impatto devastate alla prima esperienza con la sua squadra del cuore: 13 gol in 14 presenze valsero infatti un importante contributo per la qualificazione dei rossoneri in Champions League.
Tra i migliori affari del mercato di gennaio la Juventus si è resa protagonista anche in un'altra occasione, leggermente più datata di quella di Barzagli, quando dal Milan acquistò Edgar Davids. Dopo il clamoroso flop in rossonero, il centrocampista olandese esplose con la maglia della Juventus, arrivando addirittura ad essere considerato uno dei migliori centrocampisti al mondo. Ma non è solo la Juventus ad essere presente con due ottimi affari, anche il Milan (oltre a Balotelli), ha piazzato un altro bel colpo nel mercato di gennaio: stiamo parlando di Alexandre Pato. Diventato il minorenne più pagato di sempre, con i rossoneri che per strapparlo all'Internacional di Porto Alegre sborsarono ben 22 milioni, l'esperienza di Pato in Italia fu abbastanza positiva. Un talento cristallino, unito a tecnica e velocità, quando era in forma ed in giornata si era a dir poco immarcabile. Ma cristallina era anche la sua forma fisica, che non gli permise mai di fare l'ultimo passo per entrare a far parte dei più grandi di sempre. Ultimo, ma non per importanza, l'acquisto di Mohamed Salah da parte della Fiorentina. Arrivato dal Chelsea nell'ambito dell'operazione Cuadrado direzione Londra, Salah in poco tempo conquistò tutti in Italia: velocità, ottimo dribbling e freddezza sotto porta, qualità da vero campione che sta confermando anche con il Liverpool.
Serie A, i peggiori acquisti del calciomercato di gennaio
La lista dei peggiori è, come detto, molto più lunga di quella dei migliori. Qui però parleremo dei peggiori in assoluto. Partiamo da uno che in pochi si sarebbero aspettati di trovare: Gabriel Omar Batistuta. Vera e propria leggenda della Fiorentina, club con il quale segnò la bellezza di 207 gol in 332 presenze, Batigol lasciò un bel ricordo anche alla Roma, dove vince lo scudetto. Nel 2013 quindi il passaggio all'Inter ed il definitivo crollo. Batistuta sembrava ormai un giocatore finito rispetto a quello visto negli anni precedenti e chiuse l'esperienza nerazzurra con appena due reti in 12 presenze. L'Inter ha messo la firma in un altro dei peggiori affari di gennaio, Lukas Podolski. Arrivato a Milano per dare una mano ad una squadra in difficoltà, il tedesco non riuscì mai ad incidere, segnando appena un gol in diciotto presenze e con prestazioni molto al di sotto delle aspettative.
Anche il Milan però entra a fare parte di questa speciale classifica, con l'acquisto di Michael Essien. Arrivato in rossonero dopo una grande esperienza con la maglia del Chelsea ed un anno giocato anche al Real Madrid, il centrocampista ghanese si trasformò in breve tempo in oggetto misterioso in quel di Milano. Poche presenze per lui, che in quelle poche apparizioni sembrava quasi un lontano parente di quel centrocampista che tutti avevano ammirato con la maglia dei blues. Come non parlare poi di Nicolas Anelka. Preso dalla Juventus con un anno di ritardo rispetto agli iniziali corteggiamenti, l'attaccante francese (insieme a Bendtner) formò una delle coppie di panchinari più belle degli ultimi anni. Entrambi si rivelarono infatti acquisti più che sbagliati, due veri e propri oggetti misteriosi. Se scaviamo a ritroso troviamo anche uno che era destinato a spaccare il mondo ma di cui alla fine si ricordano in pochi, Fabio Junior. Arrivato alla Roma al posto di Shevchenko, il brasiliano giurava di essere più forte di Ronaldo. Bastarono appena sedici presenze per capire che di Ronaldo in lui non c'era nemmeno l'ombra.
Tra i peggiori affari di gennaio possiamo ricordare anche l'acquisto di Juan Esnaider da parte della Juventus. Arrivato a Torino per sostituire un infortunato Del Piero, l'argentino fece rimpiangere ancora di più l'assenza di pinturicchio. Anche l'acquisto di Eduardo Vargas da parte del Napoli merita di far parte dei flop invernali. Arrivato per dare una mano alla rincorsa Champions, il cileno in azzurro non riuscì mai a lasciare il segno, a differenza di quanto faceva contemporaneamente con la maglia della sua Nazionale. Chiudiamo con uno che in pochi probabilmente ricorderanno, Anderson. Arrivato al Manchester United, che lo aveva preso come potenziale talento, finì alla Fiorentina in prestito con diritto di riscatto. Nemmeno alla viola quel talento riuscì però ad esplodere, finendo per trasformarsi in oggetto misterioso.