Un gol di Johansson, con la complicità del tocco di De Rossi, ci mette nei guai e ci costringe a vincere con 2 gol di scarto
Centottanta minuti. Tre ore divise equamente tra oggi e lunedì. Svezia-Italia, atto primo, si gioca alla Friends Arena di Solna. Gli azzurri hanno la pressione di tutto un popolo che non riesce a immaginare un Mondiale senza la nostra Nazionale. Ventura sa che l'Italia non manca un appuntamento con la più importante kermesse per Nazionali dal 1958, quando la Coppa del Mondo si giocò proprio in Svezia. Destini che si incrociano pericolosamente, fantasmi e coincidenze da scacciare con il 3-5-2, con la BBC al completo, e con la coppia Belotti-Immobile acciaccata ma presente. La Nazionale scandinava è quella che vi avevamo raccontato negli scorsi giorni: 4-4-2 molto pragmatico, fisico e con poca fantasia, eccetto Forsberg.
Pronti, via e i primi 3 minuti di gioco fanno subito capire quale sarà l'andamento della partita: tre falli su altrettante palle alte, un cartellino giallo (Berg per proteste) e un naso sanguinante, ossia quello di Bonucci che verrà beccato per tutta la partita dai fischi dei tifosi gialloblu. Dopo 5 minuti l'Italia va vicino al vantaggio con un colpo di testa di Belotti fuori di pochissimo, ma dopo di ciò la spinta azzurra finisce qui. La Svezia replica con un destro di Toivonen che sfiora il palo alla sinistra di Buffon. La partita però è molto nervosa e Verratti becca un giallo che gli impedirà di giocare il ritorno a Milano. Gli svedesi giocano unicamente tramite lanci sulle due punte che si interessano soprattutto di affondare i nostri centrali di difesa, azione mai sanzionata dal ‘troppo' internazionale Cuneyt Cakir. L'Italia non riesce a uscire dal pressing forsennato dei padroni di casa e la coppia d'attacco non si trova mai. Non solo, i tre di centrocampo (Parolo-De Rossi-Verratti) non riescono a beccare mai una seconda palla e il rapporto di duelli vinti è impietosamente a favore degli svedesi, con cifre vicine al 90%. Il primo tempo finisce 0-0 e non passerà di certo alla storia come uno dei più spettacolari di sempre.
Nel secondo tempo scende in campo tutta un'altra Italia, non negli uomini (Ventura non attua cambi almeno nell'avvio) ma nella mentalità: Candreva e Darmian, desaparecidos nei primi 45 minuti, si spostano 20 metri più avanti e mettono in difficoltà lo schieramento svedese. Nei primi 10 minuti il pallino del gioco è tutto nelle mani azzurre, ma non riusciamo a creare pericoli se non per un incursione di Parolo ben bloccata da Augustinsson e Olsen. Loro continuano a metterla sul nervoso, Berg esagera e ne combina una dopo l'altra (prima su Chiellini, poi su De Rossi) Cakir non interviene mai per la doppia ammonizione e si accende un parapiglia.
La Friends Arena, che si era presa un attimo di respito, diventa nuovamente una bolgia e la Svezia passa in vantaggio: rimessa laterale, Toivonen fa sponda su Johansson, appena entrato, che tira malamente. De Rossi però devia e mette fuori causa Buffon. Alla loro prima occasione nel secondo tempo, passiamo sotto. L'Italia avverte il contraccolpo e prova a caricare a testa bassa con un Eder in più al posto di un Belotti affaticato e mai in partita. Gli azzurri però non riescono a sfondare e ci vorrebbe un episodio per pareggiarla. Ci va vicinissimo Darmian che con una grande conclusione prende il palo a Olsen battuto. Ventura butta fuori Verratti e mette dentro Insigne, passando al 4-2-4. Ma l'Italia non riesce più a sfondare e a nulla servono i cinque minuti decretati da Cakir. A questo punto alla nostra Nazionale servirà un'impresa lunedì a Milano: vincere con 2 gol di scarto. Sperando che l'atteggiamento visto dagli svedesi non venga permesso dall'arbitro di San Siro, il signor Antonio Miguel Mateu Lahoz.
Fonte foto: twitter.com/FIFAWorldCup