
Il calcio piange la morte di Mauro Bellugi che si è spento all'età di 71 anni. Nel novembre scorso aveva subito l'amputazione delle gambe a causa del Covid
Nella mattinata di sabato 20 febbraio 2021 si è spento Mauro Bellugi. L'ex difensore dell'Inter aveva subìto l'amputazione di entrambe le gambe nel novembre scorso in seguito alle complicazioni causategli dal Covid per l'anemia mediterranea che affliggeva l'ex calciatore.
Aveva compiuto 71 anni lo scorso 7 febbraio, e dopo essere uscito dall'ospedale dopo il traumatico intervento aveva anche sdrammatizzato con un'intervista nella quale diceva che Moratti si era offerto di pagargli le protesi. Purtroppo le complicazioni dell'operazione e l'indebolimento causato dal virus sono stati fatali per lui che era ricoverato all'ospedale Niguarda di Milano proprio dal novembre scorso. Nello stesso ospedale milanese si è spento ed ha fatto un brutto scherzo a tutto il mondo dello sport alla vigilia del derby della Madonnina.
La reazione dell'Inter
La carriera di Bellugi è stata da sempre legata all'Inter, squadra per la quale ha giocato dal 1969 al 1974. È subito arrivato infatti il messaggio di cordoglio della società nerazzurra:
“La sua forza e il suo spirito combattivo l'hanno accompagnato sul campo e nella vita, anche quando ha deciso di combattere la battaglia più difficile. Oggi ci lascia un grande uomo, un grande calciatore, un grande interista”.
La società comunica anche che per “rendere onore all'uomo e al calciatore che ha incarnato i valori dello sport e della vita, dipingendoli di nerazzurro”, l'Inter scenderà in campo nel derby di domenica 21 febbraio col lutto al braccio. Inoltre su tutti i campi della Serie A sarà osservato un minuto di silenzio proprio per omaggiare il calciatore scomparso.
Sono arrivate anche le parole dell'amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta che alla Gazzetta dello Sport ha detto: “Era l'eroe di un calcio romantico che non c'è più. Giocheremo col lutto al braccio e sarà osservato un minuto di silenzio prima della gara. Gli avevamo dato l'incarico di osservatore, aveva un entusiasmo eccezionale e una grande voglia di essere protagonista”.
La carriera di Mauro Bellugi
La sua carriera come calciatore era iniziata a Buonconvento, con la squadra del suo paese natale nella provincia di Siena. Poi all'età di 20 anni approda all'Inter – sotto la presidenza di Angelo Moratti – e con la maglia nerazzurra mette insieme 137 presenze con lo scudetto 1970/71 come unico trofeo conquistato. Veste la maglia dell'Inter dal 1969/70 al 1973/74 e segna l'unica rete contro il Borussia Monchengladbach il 3 novembre 1971 nella sfida di Coppa dei Campioni terminata 4-2 in favore dei nerazzurri.
La sua carriera continua col Bologna – nel quale milita per cinque stagioni – per concludersi tra Napoli e Pistoiese nella stagione 1980/81 che è quella del ritiro dall'attività agonistica. Dopo il ritiro ha continuato a rimanere nel mondo del calcio dapprima col ruolo di allenatore in seconda della Pistoiese, per poi essere assunto da emittenti locali come commentatore tecnico ed opinionista.
Bellugi ha al suo attivo anche 32 presenze con la maglia della Nazionale Italiana senza però riuscire mai ad andare in gol. L'esordio è datato 7 ottobre 1972 nella partita valida per le qualificazioni al Mondiale 1974 contro il Lussemburgo. Ha preso parte anche ai campionati Mondiali di Germania 1974 e Argentina 1978 – con cinque presenze in quest'ultimo – ed è stato convocato per gli Europei del 1980 ma senza scendere in campo. Era tra i titolari nella prima storica vittoria della Nazionale italiana contro l'Inghilterra a Wembley nel 1973.
