Con sette turni di anticipo il Benevento torna in A. Miglior attacco della Serie B, miglior difesa e un progetto ambizioso per Superpippo
Basta l’1-0 di Marco Sau al Benevento per stendere la Juve Stabia e rendere aritmetica la promozione in A dopo una Serie B dominata in lungo e in largo. Con sette gare ancora da disputare, i Sanniti eguagliano il record dell’Ascoli di Mimmo Renna del 1977/78 e si preparano già alla prossima stagione: preso Remy, si avvicinano Glik, Schurrle e un’altra punta di esperienza.
La stagione del Benevento
Prima stagione da ds per Pasquale Foggia – ex trequartista tra le altre di Lazio e Sampdoria – uomo incaricato dal patron Vigorito per ricostruire un Benevento da Serie A, dopo la prima storica promozione del 2016/17 e la permanenza di appena un anno nella massima serie. Campagna acquisti ambiziosa con l’ex Cagliari Marco Sau e Roberto Insigne, fratello del talento del Napoli, e Perparim Hetemaj dal Chievo messo sotto contratto nelle ultime ore di mercato.
Ma il buongiorno stenta a vedersi dal mattino per gli uomini di Filippo Inzaghi, desideroso di ottenere nuovamente una panchina di A dopo l’esonero rimediato a Bologna: eliminazione nel primo turno di Coppa Italia per mano del Monza ed esordio sbiadito a Pisa nella prima di campionato terminata a reti bianche.
Da lì in poi, inizia però un cammino da record per la “Strega”: si mettono in luce Viola con la sua fantasia, Kragl con l’esplosività e Montipò che si dimostra super-affidabile tra i pali; davanti si alternano Insigne, Coda, Sau e Armenteros e il Benevento inanella una serie positiva destinata a fermarsi solo nella sventurata trasferta di Pescara del 26 ottobre: quattro reti nella ripresa costano il primo – e unico – stop per i campani in un rotondo 4-0 che il Benevento restituirà nel match di ritorno.
Dopo la disfatta con il Pescara, l’esperta retroguardia di Inzaghi composta da Maggio, Caldirola, Volta e Letizia subirà una sola rete fino a Natale (nell’1-1 di Castellamare siglato da Calò). Il 6 dicembre il Benevento stende il Trapani con un netto 5-0, con tripletta di Viola; il 29 dello stesso mese è 4-0 all’Ascoli e la tripletta questa volta la serve Marco Sau.
La Serie A appare sempre più vicina: nessuno tiene il passo dei Sanniti e anche il sorprendente Pordenone, secondo, inizia a perdere punti nelle insidiose trasferte della serie cadetta. A gennaio arrivano ulteriori rinforzi: Barba dal Chievo e Moncini dalla Spal.
Dopo la vendetta servita al Pescara di Legrottaglie, il Benevento trova nell’emergenza Covid-19 l’unico ostacolo per la Serie A: si ferma il campionato, ma – dopo qualche momento di sconforto con la possibile beffa di vedersi scippare la promozione – il 21 giugno i giallorossi tornano a vincere allo Zini di Cremona grazie alla rete di Insigne.
La promozione del Benevento
Fallito il primo match-point nello 0-0 di Empoli, il 29 giugno Marco Sau affonda la Juve Stabia e per il Benevento è festa grande: per la seconda volta la “Strega” è in Serie A.
Promozione dal sapore speciale per il presidente Oreste Vigorito, 73enne imprenditore nell’eolico, che insieme al fratello Ciro aveva acquistato la proprietà del Benevento nel 2006. Pochi anni dopo Ciro è venuto a mancare, “costringendo” Oreste ad impegnarsi ancora di più in prima persona nella guida del club. Oggi la dedica non ha bisogno di spiegazioni.
Ma per una società visionaria come quella del Benevento non c’è riposo e si pensa già alla prossima Serie A: obiettivo salvezza, per cominciare. Poi, chi vivrà vedrà. Il calcio ha insegnato a non porre limiti all’entusiasmo delle piazze, in particolare di quelle che sanno unire e programmare.
All’indomani della festa promozione, arriva subito il primo colpo per il nuovo Benevento: Loic Remy, 33enne nazionale francese ex attaccante del Chelsea e reduce da una stagione da 14 gol tra Ligue 1, Champions ed Europa League con il Lille.
Si parla anche di altri profili di esperienza sui quali starebbe lavorando il ds Foggia: in difesa il Benevento tratta il centrale polacco Kamil Glik, oggi al Monaco ma già in Italia con Bari e Torino.
Sulle fasce si sogna l’esterno André Schurrle in prestito allo Spartak Mosca via Borussia Dortmund e campione del mondo nel 2014 con la sua Germania.
Davanti, oltre al già citato Remy e a tutti i protagonisti del miglior attacco della Serie B, si fanno nomi da sogno per la piazza sannita: sondati Llorente e Lapadula, nessuna ponga freni a questo Benevento.
I record del Benevento
Come già accennato, solo in un’altra occasione una squadra di Serie B si era assicurata la vittoria del campionato con sette gare ancora da disputare: si tratta dell’Ascoli 1977/78, che chiuse poi a 61 punti per piazzarsi al 10° posto nella successiva stagione di A.
Al giorno dell’aritmetica promozione in Serie A il Benevento ha il miglior attacco del campionato, con 56 gol segnati, sette in più del Crotone secondo, segnando in tutte e 16 le gare casalinghe. Allo stesso modo – fino all’1-0 contro la Juve Stabia – il Benevento vanta anche la miglior difesa con sole 15 reti al passivo.
Il Benevento ha superato anche il record di punti nella Serie B a 20 squadre che apparteneva al Como 2001/02: allora gli uomini di Dominissini ottennero 74 punti; il Benevento è già a 76, con ancora sette giornate per collezionare ulteriori vittorie.
Una sola sconfitta, per ora, per il Benevento: se riuscirà a non interrompere la lunga striscia di risultati utili, Inzaghi raggiungerà anche l’ennesimo record, eguagliando il Perugia 1984/85.
Alcune curiosità sui singoli
Sono tredici – alla giornata 31 – i diversi marcatori giallorossi, anche se nessuno di questi in doppia cifra, con Viola e Sau che guidano con nove reti la lunga lista dei giocatori andati in gol: seguono Insigne e Coda con sette gol, Kragl e Improta con quattro, Maggio, Moncini e Tuia con tre, Caldirola e Armenteros (passato a gennaio al Crotone) con due e Letizia e Tello con una rete segnata a testa.
Sono quattro i giocatori del Benevento che erano già presenti in rosa al momento della prima storica promozione in Serie A del 2016/17: questi sono Gyamfi, Del Pinto, Viola e il terzo portiere Gori.
La rivincita di Pippo Inzaghi
“Non pensavo di fare la storia. Ogni vittoria ha il suo significato, ma questa è come una Champions”.
Parole decise quelle di mister Inzaghi che dopo aver vinto il Torneo di Viareggio con il Milan primavera e aver ottenuto la promozione in B con il Venezia, trova la prima storica vittoria che lo catapulta nella sua Serie A, dopo la dolorosa parentesi a Bologna.
Dopo il 10° posto ottenuto con il Milan nella prima esperienza in una panchina di Serie A nel 2014/15, Filippo Inzaghi aveva preso la guida del Bologna dopo Roberto Donadoni nell’estate del 2018. Con sole due vittorie in ventuno partite, dopo il tracollo nello scontro salvezza contro il Frosinone perso 4-0 al Dall’Ara, Inzaghi viene esonerato con Mihajlovic che subentra al suo posto.
Oggi Pippo trova la sua rivincita e, dopo una stagione da incorniciare con la “Strega”, può tornare in Serie A per dimostrare tutto il suo valore anche da allenatore.