Il 12 marzo di 94 anni fa nasceva Valerio Bacigalupo, portiere di una squadra invincibile divenuta leggenda dopo la tragedia di Superga
Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Ossola, Loik, Gabetto, Mazzola, Ferraris. Cosa significano questi i nomi? Questa è la formazione del Grande Torino che vinse 4 Scudetti consecutivi tra il 1945 ed il 1949, quel maledetto 4 maggio 1949. Una formazione che si impara a memoria, come una filastrocca che trascende il calcio ed entra nel costume, nella cultura e nella storia del nostro paese. Formazione dettata in rigoroso ordine numerico dal numero 1, il numero del portiere, il numero dell'infallibilità: il numero di Valerio Bagicalupo.
Bagicalupo nasce il 12 marzo 1924 in quel di Vado Ligure, in provincia di Savona. Eredita la passione per il calcio e per il ruolo del portiere da suo fratello maggiore Manlio, anch'egli calciatore professionista. Il talento ed il coraggio tra i pali non gli mancano, tanto che a 20 anni – dopo un paio di stagioni di ottimo livello tra Cairese e Savona – viene acquistato dal Genoa, detentore già allora di ben 9 Scudetti, e nella stagione 1944/45 si conferma uno dei talenti più cristallini del calcio italiano in un ruolo ancora molto pioneristico come quello del portiere. Viene notato dal presidente del Torino Ferruccio Novo che spende la bellezza di 160 mila lire di allora per portarlo in granata. A Torino giocherà alle spalle di mostri sacri come Valentino Mazzola, Mario Rigamonti e Guglielmo Gabetto con i quali diventerà Campione d'Italia 4 volte consecutivamente in altrettante stagioni. Famoso nella Torino di allora e non solo per le loro scorribande sul rettangolo verde il “Trio Nizza” formato dallo stesso Bagicalupo, il difensore Rigamonti ed il mediano Martelli; ribattezzato così dal nome della via dove i 3 condividevano un appartamento.
Sebbene furono solamente 5 le presenze di Bagicalupo in maglia azzurra il portiere era presente in campo a Madrid, il 27 marzo 1949, nell'amichevole tra i padroni di casa e la nazionale italiana terminata 1-3 con la prima storica vittoria in casa degli spagnoli. Nell'occasione l'estremo difensore azzurro si concede anche il lusso di neutralizzare un tiro dal dischetto al centravanti spagnolo Gainza nel finale di gara.
Un mese e qualche giorno dopo – di ritorno da un'amichevole a Lisbona contro il Benfica – la tragedia di Superga priverà per sempre il calcio mondiale di una delle squadre più forti della storia che resterà per sempre indelebile ed immortale nel cuore e nei racconti di chi ama questo sport. Con la consapevolezza che ogni volta che verrà recitata quella straordinaria formazione il primo nome sarà sempre “Bagicalupo”, il numero 1 della squadra numero 1.
fonte foto: twitter.com/torinofc_1906