
I giallorossi affronteranno il Vitesse agli ottavi di finale: la squadra di Mourinho ha le carte in regola per arrivare fino in fondo?
L’urna di Nyon, questa volta, ha sorriso a noi italiani. La Roma infatti, unica squadra della Serie A in Conference League, ha pescato il Vitesse agli ottavi di finale. Gli olandesi sono un avversario tutto sommato agevole, anche se nelle sfide europee da dentro o fuori può sempre accadere di tutto.
I giallorossi si sono guadagnati il pass per gli ottavi di finale direttamente dal proprio girone di qualificazione, classificandosi al primo posto davanti a Bodo Glimt, Zorya e CSKA Mosca. La vittoria del girone ha quindi garantito alla Roma il turno successivo, dove ha atteso appunto una delle formazioni uscite dai playoff.
Dopo la clamorosa eliminazione del Tottenham, la squadra di Mourinho è sicuramente tra le favorite per la vittoria finale. Ma quante possibilità ha realmente di arrivare fino in fondo?
La Roma può vincere la Conference League? Perché sì
Semplicemente, perché per status e valore assoluto dei giocatori è la squadra più forte della competizione – insieme a Leicester e Marsiglia. I giallorossi vantano giocatori importanti in grado di fare la differenza a questo livello in Europa: dall’esperienza di Sergio Oliveira e Mkhitaryan alla leadership di Pellegrini e Mancini, fino al talento di Abraham e Zaniolo. In più, uno degli allenatori più forti e vincenti nella storia del calcio: José Mourinho.
Agli ottavi di finale la Roma incontrerà il Vitesse. Giovedì 10 marzo ci sarà la trasferta in Olanda, mentre invece il ritorno si giocherà il 17 marzo all’Olimpico davanti ai tifosi giallorossi. Nonostante qualche giovane talento interessante, il Vitesse è nettamente inferiore alla formazione di Mourinho: la Roma non dovrebbe avere grossi problemi a passare il turno, anche se in queste partite può sempre succedere di tutto.
Dovesse riuscire ad arrivare ai quarti di finale, ci sarà un nuovo sorteggio. Nella speranza che Basilea e Rennes giochino uno scherzetto rispettivamente a Marsiglia e Leicester, la Roma ha il dovere di provarci. I giallorossi sono già fuori anche dalla Coppa Italia e faticano in campionato: la qualificazione alla prossima Champions League sembra molto difficile in Serie A. Ciò significa che la Conference League diventa di vitale importanza, sia in ottica futuro che per una questione economica.
La Roma non ha una rosa molto lunga, ma la batteria di giocatori offensivi fa di certo invidia all’intera competizione: nessun’altra squadra vanta la scelta che ha Mourinho nel reparto offensivo. Inoltre, a breve rientrerà anche Leonardo Spinazzola dopo il brutto infortunio rimediato in estate agli Europei con la Nazionale Italiana: avrà bisogno di tempo per riprendersi, ma dovesse farcela sarebbe senza dubbio un’arma in più nella fase finale del torneo.
Sulla carta la Roma è superiore alle altre squadre. Sulla doppia sfida, quindi, hanno buone possibilità di far emergere tutte le loro capacità. Inoltre, l’Olimpico è uno stadio che sa essere molto caldo: quello giallorosso è un pubblico che ama queste partite nelle notti europee, e cercherà senza dubbio di dare una mano ai propri beniamini.
La Roma può vincere la Conference League? Perché no
Come detto, la Roma è sicuramente tra le favorite. Ma non è la sola. Leicester e Marsiglia sono squadre molto temibili, infatti sono entrambe scese dall’Europa League.
Gli inglesi non stanno entusiasmando in Premier League: sono a metà classifica e rischiano di non qualificarsi per le prossime competizioni europee. A maggior ragione, anche per loro sollevare questo trofeo a fine stagione sarebbe importantissimo. Il Leicester è arrivato agli ottavi di Conference League dopo esser arrivato terzo nel proprio girone di Europa League dopo Spartak Mosca e Napoli ed aver superato nel playoff i Randers.
Discorso simile per il Marsiglia, che però milita in un campionato meno competitivo di quello inglese: i francesi sono una delle migliori formazioni dopo il PSG. Il Marsiglia è agli ottavi di finale di Conference League dopo aver chiuso il proprio gruppo di Europa League in terza posizione dietro a Galatasaray e Lazio ed aver avuto la meglio negli spareggi sul Qarabag.
In entrambi i casi, le insidie sono dietro l’angolo. Il Leicester è una squadra inglese, quindi di certo abituata ad un ritmo molto più elevato di quello con cui si misura la Roma ogni domenica in Serie A. L’esperienza di Schmeichel, la qualità di Maddison ed il killer instinct di Vardy: il Leicester fa senza dubbio paura. Inoltre, l’andamento in Premier League potrebbe portare gli inglesi ad esser liberi di testa nelle fasi calde del torneo: non avendo più null’altro da giocarsi, potrebbero stare meglio dei giallorossi sia da un punto di vista fisico che mentale.
Il Marsiglia invece ha ancor più talento. Su tutti, spiccano le qualità del numero 10 Dimitri Payet, in grado di accendersi in qualsiasi momento e cambiare le sorti della partita. A lui si aggiungono diverse ex conoscenze del campionato italiano (alcune anche della stessa Roma): da Pau Lopez a Lirola, da Gerson ad Under, fino al centravanti Arkadiusz Milik. L’ex bomber del Napoli ha già segnato 4 gol in 5 partite di Europa League ed ha tutte le intenzioni di dimostrare all’Europa intera che cosa è in grado di fare.
Non sono però da dimenticare neanche le altre squadre. Rennes e PSV non sono formazioni semplici da affrontare, ma neanche lo stesso Bodo Glimt – che ai gironi ha rifilato una bella batosta proprio alla Roma.
In tutto ciò, bisogna anche considerare che la Roma non solleva una sola coppa da ben 14 anni. Gli ultimi trofei vinti sono stati Coppa Italia e Supercoppa Italiana nel lontano 2008. Nessuno di questi giocatori quindi ha mai vinto con la casacca giallorossa. Ad oggi, la Conference League è rimasta l’unica possibilità per cambiare questa statistica.
