Possono tirare un sospiro di sollievo le squadre di Serie A, l'abolizione del decreto crescita non prenderà di mira il calcio
Questa mattina vi avevamo raccontato di come, al termine del Consiglio dei Ministri tenutosi ieri sera a Palazzo Chigi, era stata varata dal governo italiano una stretta sugli sconti fiscali per i lavoratori provenienti dall'estero. Stretta che era stata annunciata nella Finanziaria per il 2024. Inizialmente si pensava che all'interno fossero compresi anche tutti gli sportivi, ed in particolar modo quelli legati al mondo del calcio (qui per scoprire tutti i dettagli).
Come appreso da Calcio e Finanza però, in realtà le nuove strette non prenderanno di mira gli sportivi professionisti. Nello specifico, come rivelato da fonti interne al ministero dello sport, era stata male interpretata una frase all'interno del comunicato.
Decreto crescita, sospiro di sollievo per la Serie A
Possono dunque tirare un sospiro di sollievo tutte le squadre di Serie A, ed in particolare i top team che sarebbero stati colpiti in pieno da questa nuova stretta, che entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio prossimo. La norma avrebbe infatti preso di mira tutti gli affari fatti nel calciomercato estivo del 2023, per i quali era stato usato il decreto crescita. La squadra che avrebbe avuto i problemi principali sarebbe stata il Milan, che ha tesserato ben sei calciatori potendo usufruire del decreto crescita (qui l'elenco di tutti i calciatori che sarebbero stati coinvolti).
Falso allarme quindi, con i club di Serie A che potranno continuare ad utilizzare tutti i vantaggi forniti in sede di calciomercato dal decreto crescita (qui tutti elencati). Nello specifico, il passaggio all'interno del comunicato che recita: “Invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste“, è riferito al fatto che per le categorie di lavoratori citate, la norma rimarrà in vigore come lo è stata fino ad oggi, quindi con tutti i vantaggi del caso.
🇮🇹 @delpieroale 🫂 @10Ronaldinho 🇧🇷 #MilanJuve 🔓 vi sblocco un ricordo: pic.twitter.com/k3WMokrK2X
— Lega Serie A (@SerieA) October 16, 2023
Per poter usufruire dei vantaggi del decreto crescita restano invariati anche i requisiti. Ovvero l'essere stati residenti all'estero nei due anni precedenti al trasferimento in Italia; l'obbligo a firmare un contratto di almeno due anni a seguito del trasferimento in Italia e lo svolgimento dell'attività lavorativa prevalentemente sul territorio italiano. La Serie A non perderà dunque appeal in sede di calciomercato, potendo competere con stipendi più alti grazie ai vantaggi forniti dal decreto crescita.