La ‘capretta' di Ronaldo, il balletto di Griezmann e non solo: le storie e i moti d'impeto dietro le migliori esultanze del Mondiale finora
L'aeroplanino di Montella e Di Natale, i salti mortali di Klose e Oba Oba Martins, il violino di Gilardino, la mitraglia di Batistuta: anche limitandosi agli ultimi 20 anni della nostra Serie A, il novero delle esultanze famose legate a dei singoli giocatori finirebbe per allungarsi a dismisura.
Giunti ai quarti di finale dei Mondiali di Russia 2018, la FIFA ha invece voluto dedicare una visual story sul proprio sito ufficiale alle celebrazioni più peculiari messe in mostra finora nella competizione in corso, raccontando le storie alle loro spalle. A queste, però, è doveroso aggiungerne anche altre, magari meno ragionate ma già altrettanto iconiche.
Artem Dzyuba (Russia)
Durante il match inaugurale di questa Coppa del Mondo, l'attaccante russo ha messo a segno il gol del 3-0 contro l'Arabia Saudita dopo solo 60 secondi e tre tocchi di palla dal proprio ingresso in campo. Il ct Cherchesov è rimasto così soddisfatto dell'approccio alla gara della sua punta da volerlo onorare con un cenno di riverenza dalla panchina. Così, quando Dzyuba ha segnato nuovamente contro Egitto e Spagna, è stato lui per primo ad esultare rivolgendo il saluto militare al suo “comandante”.
Antoine Griezmann (Francia)
Quella contro l'Argentina non era la prima volta in cui Le Petit Diable sceglieva di celebrare un proprio gol saltando buffamente formando con le dita una L sulla fronte. Al Mondiale però si è ripetuto e la FIFA ne ha spiegato il significato. Grizou è un grandissimo fan del videogioco Fortnite ed è proprio da lì che ha preso l'esultanza “Take the L” (la cui interpretazione può esser tradotta in “accetta la sconfitta, assapora la vittoria”). Nel gioco, infatti, questa danza è una delle principali manifestazioni di soddisfazione da parte dei personaggi.
Cristiano Ronaldo (Portogallo)
Il collegamento con la foto di Messi con in braccio una capretta era troppo diretto per esser anche quello giusto. Se Cristiano Ronaldo ha deciso di esultare “strofinando” il proprio pizzetto è invece per una trovata con un suo compagno di squadra: “Era per scherzare con Quaresma…ho iniziato a radermi, mi sono lasciato il pizzetto e gli ho detto che se avessi segnato nella partita del giorno successivo contro la Spagna lo avrei tenuto per il resto della competizione. Mi ha portato fortuna, in quella partita ho segnato e quindi la terrò“.
Kylian Mbappé (Francia)
Già al PSG il francese aveva incominciato ad esultare bloccandosi con le mani sotto le ascelle e una smorfia non proprio intelligentissima sul viso. Dopo averla riproposta anche in Bleus, eccone svelata l'origine: in quel modo esulta suo fratello minore Ethan quando segna una rete giocando a FIFA contro Kylian. Sembra provenire dallo stesso seme da cui è nata la famosa The Standing Celebration di Mark Bresciano, ma ha qualcosa in più: far sentire anche il fratellino 12enne parte di questo straordinario Mondiale di Mbappé.
Oscar Tabarez (Uruguay)
Non sarà un calciatore, ma la sua esultanza al gol vittoria di Gimenez nel finale del match d'esordio contro l'Egitto è unica e per questo impossibile da trascurare. Il commissario tecnico uruguagio, da qualche anno affetta da una neuropatia cronica che ne sta intaccando la mobilità fisica ma non la volontà di allenare, è scattato in piedi non appena il pallone ha varcato la linea di porta e si è lasciato andare ad un grido di gioia e un'esultanza sfrenata dimenticandosi in un primo momento di come fosse in realtà preferibile utilizzare la stampella di cui era dotato per alzarsi. Il calcio dà anche questo, la forza di superare il propri limiti.
🎥 Imágenes del gol de @JoseMaGimenez13 para el triunfo de @Uruguay ante Egipto por la fecha 1 del grupo A #Rusia2018 #ElEquipoQueNosUne
Gentileza: @teledoce pic.twitter.com/wioHnPub9o
— Selección Uruguaya (@Uruguay) June 15, 2018
Granit Xhaka e Xherdan Shaqiri (Svizzera)
Le loro sono senza dubbio le esultanze più chiacchierate di questa edizione della Coppa del Mondo. Nella partita di girone contro la Serbia, i due hanno ribaltato il momentaneo 1-0 avversario celebrando con il simbolo dell'aquila a due teste della bandiera albanese, legando il calcio a questioni politiche e facendo per questo irritare la Federazione. I due calciatori sono di origini kosovare ed entrambi hanno una storia familiare e di identità nazionale difficile alle spalle che li ha portati ad esultare il quel modo. A loro si è unito poi anche Lichtsteiner, assolutamente avulso dalla questione ma al fianco dei suoi compagni come loro capitano, in campo come fuori.
Michy Batshuayi (Belgio)
In chiusura, l'esultanza con meno significato ma maggior valore comico. Alla rete decisiva di Januzaj contro l'Inghilterra infatti l'attaccante del Borussia Dortmund è corso in preda all'adrenalina a recuperare il pallone per poi calciarlo con tutta la sua forza probabilmente verso gli spalti. Il problema è stato che davanti a sé ha trovato il palo, un ostacolo piuttosto difficile da attraversare per una palla, che gli è stata così rispedita con ugual potenza dritta sul viso. Nessuna conseguenza, ma tante risate.