Oltre le individualità, il segreto dei verdeoro è la difesa: solo un gol incassato in 4 partite. La squadra di Tite è la favorita per la vittoria finale
Tante big hanno già fallito, ma non il Brasile. Oltre alla clamorosa eliminazione della Germania, sono già tornate a casa anche Portogallo, Argentina e Spagna. Il Brasile però non ha deluso. Oggi pomeriggio i verdeoro hanno agevolmente sconfitto il Messico, avversario tutt'altro che morbido. All'esordio del torneo, infatti, i messicani hanno sconfitto proprio i tedeschi. La squadra è ben messa in campo e con importanti qualità davanti, ma dopo un primo tempo di studio la Seleçao è venuta fuori: prima Neymar e poi Firmino hanno regalato i quarti di finale ai verdeoro. Se già lo era alla vigilia, per come si sono messe le cose, il Brasile è sempre più la favorita ad alzare la Coppa. I Pentacampeones vogliono il sesto titolo mondiale.
Questo è in tutto e per tutto il Brasile di Tite. Il ct ha plasmato la squadra a sua immagine e somiglianza fin dalle prime partite di qualificazione. Dopo un inizio non entusiasmante, i verdeoro hanno letteralmente dominato il temibile girone unico sudamericano, qualificandosi con mesi d'anticipo. Il ct ha portato al Mondiale di Russia il suo 4-1-4-1, diverso però da quello sposato da Guardiola al Manchester City. Il Brasile infatti non mette in campo solo qualità – come vorrebbe la sua straordinaria tradizione – ma anche tanta sostanza. Il talento di Coutinho è affiancato ai muscoli di Casemiro e Paulinho, che si completano alla perfezione. Tanta corsa e tanta cattiveria in mezzo al campo: d'altronde, questo è ciò che serve per sostenere le stelle che giocano davanti. Il talento cristallino di Gabriel Jesus è infatti sostenuto dai guizzi di Willian a destra e dalla classe di Neymar – la luce, in teoria, di questa selezione – a sinistra.
Questo Brasile, però, ha qualcosa di diverso. Solitamente, le squadre sudamericane sono tutte votate all'attacco: l'obiettivo è sempre stato quello di segnare un gol in più degli avversari. Vedasi l'Argentina degli ultimi anni. Tuttavia, Tite ha capito che per vincere ci vuole più solidità: spazio quindi ad una squadra più tattica e funzionale. Senza più Cristiano Ronaldo e Messi, Neymar è diventata la stella del Mondiale, ma il segreto di questa Seleçao è la difesa. Da una parte Danilo e dall'altra Marcelo – oggi, causa infortuni, rispettivamente Fagner e Filipe Luis – garantiscono le necessarie coperture, mentre in mezzo c'è una coppia di centrali in questo momento quasi insuperabile: Miranda – che in nazionale ha sempre sfoderato le sue migliori prestazioni – e Thiago Silva – che in questa rassegna iridata sembra esser tornato il difensore dei tempi del Milan. In queste 4 partite, infatti, i verdeoro hanno incassato soltanto 1 gol: alla prima giornata, da calcio d'angolo, contro la Svizzera. Insieme all'Uruguay, il Brasile ha la miglior difesa del torneo. Insomma, Tite ha capito che cosa deve fare per regalare la sesta coppa ai brasiliani: semplicemente, trasformare la nazionale del Joga Bonito in una squadra europea.