A 35 anni ha trovato il primo gol in Champions League. Tanta gavetta e polmoni inesauribili: Parolo è ancora protagonista nella Lazio di Simone Inzaghi
Marco Parolo è il classico giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere nella propria rosa. Uomo di spogliatoio e autentico jolly in mezzo al campo, il ragazzo di Gallarate si sta ritagliando uno spazio importante nella Lazio di Simone Inzaghi. Partito indietro nelle gerarchie d'inizio campionato, l'ex Cesena ha sfruttato al meglio le assenze di Lucas Leiva e Milinkovic-Savic per riprendersi la scena.
La settimana appena trascorsa lo ha riportato alla ribalta, complici l'assist a Crotone per il gol di Ciro Immobile, e la rete in Champions League contro lo Zenit, la prima in carriera nella competizione. A 35 anni. Un eterno giovane, che ha ancora tanto da dare. Alla Lazio e a tutti i fantallenatori che puntano con decisione su di lui.
Il ruolo di Parolo alla Lazio
Marco Parolo è giunto alla sua settima stagione con la maglia della Lazio. Protagonista di 250 presenze con l'aquila sul petto, il centrocampista ha messo a segno 37 gol e 18 assist. La peculiarità di sapersi adattare ad ogni ruolo lo hanno reso imprescindibile per Simone Inzaghi. Utilizzato inizialmente come mezzala per sfruttarne il buon tiro dalla distanza e l'abile capacità negli inserimenti, Parolo sta collezionando ottime prestazioni nella posizione di regista.
Un tuttofare del centrocampo che – all'occorrenza – ha ricoperto con diligenza anche il ruolo di difensore centrale. Già testato nelle amichevoli estive e a Cagliari, Parolo ha confermato di sapersi adattare con meticolosità alla nuova posizione. Se l'è cavata bene – ad esempio – contro l'Inter di Lukaku e Lautaro. Si è calato nella parte, ha rischiato poco ed è risultato spesso decisivo, soprattutto negli anticipi. Da ragazzo, nel Torino Club Gallarate, giocava da libero. Ora, a 35 anni, è stato schierato in questo ruolo per necessità. Una soluzione che potrebbe, però, anche allungargli la carriera, come accaduto a illustri nomi del passato. Uno su tutti, Mascherano.
Parolo goleador
Ma Parolo non ha alcuna intenzione di tirare i remi in barca. Protagonista di sei partite su otto in campionato – tre delle quali da titolare – Marco ha giocato già 403′. Ancora a secco di gol in Serie A, il centrocampista ha trovato il primo bonus nell'ultima trasferta giocata dalla Lazio a Crotone. Un pallone al bacio crossato in area per Ciro Immobile, abile poi di testa a depositarlo alle spalle di Cordaz.
Questa giocata ha riacceso l'entusiasmo di Parolo, che si è confermato anche tre giorni dopo, in Champions League. Il centrocampista, con un tiro da fuori area, ha siglato il gol del momentaneo 2-0 contro lo Zenit (la Lazio ha poi vinto 3-1). L'ex Cesena ha trovato così la sua prima rete in carriera nel torneo:
“Per me è un traguardo giocare in Champions, fare anche gol è stato meraviglioso. Avevo voglia di segnare, me lo sentivo. Sono orgoglioso di aver messo il timbro su questa stagione“
Ha confidato nel post-gara ai microfoni di Mediaset.
Parolo usato sicuro
Marco Parolo non ha perso il vizio del gol. La sua freschezza atletica e la capacità di poter spostare il raggio d'azione in campo durante il match sono caratteristiche che potrebbero aumentargli ancor di più il minutaggio, in una stagione dove si giocherà spesso ogni tre giorni. Al calciatore i polmoni non mancano, come testimoniano i 6,19 km percorsi contro lo Zenit in appena 45 minuti d'impiego.
Parolo viaggia a una fantamedia di 5,88. A pesare sul suo voto sono i due cartellini gialli rimediati in sei partite. La predisposizione all'ammonizione e la frequente partenza dalla panchina scoraggiano spesso i fantallenatori nello schierarlo al fantacalcio, ma il laziale può essere una buona risorsa a basso costo. Parolo ha il vizio del gol, tanto che il 5 febbraio 2017 fu autore addirittura di un poker (Pescara-Lazio 2-6). In scadenza di contratto a giugno, l'ex Cesena ha tanta voglia di dimostrare che non è ancora tempo di pensare alla pensione. In una Serie A senza età – i migliori marcatori sono Zlatan Ibrahimovic (39 anni) e Cristiano Ronaldo (35 anni) – Parolo sa di poter dare il suo contributo alla causa. Quando l'allenatore lo chiamerà in causa, risponderà sempre presente.