A pochi giorni dal ritiro Gianluigi Buffon è pronto ad iniziare la sua nuova vita in nazionale: tutto sul nuovo ruolo
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Sono passati appena tre giorni dall'addio al calcio giocato di Gianluigi Buffon (i dieci momenti indimenticabili nella carriera del numero uno), ma l'ormai ex estremo difensore è già pronto ad intraprendere la tappa successiva della sua vita. Nuova vita che al suo interno avrà ovviamente ancora il calcio. Come annunciato dallo stesso Buffon tramite una nota diffusa tramite i suoi canali social ufficiali, il carrarese ha accettato l'offerta della nazionale italiana ed entrerà a far parte della squadra azzurra. Nello specifico il suo ruolo sarà quello di capo della delegazione della nazionale.
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Nazionale, il percorso di Buffon da calciatore
I primi passi in nazionale, da calciatore, Buffon li ha mossi nel lontano 1993. Nello specifico l'esordio con l'under 16 è arrivato l'8 dicembre del 1993. Dopo tre presenze con l'under 16 quindi il passaggio in under 17, dove ha totalizzato altre tre presenze; altro anno ed altro salto in avanti, questa volta all'under 18, con altre tre presenze complessive; quindi l'approdo in under 21, dove è rimasto un po' più a lungo, scendendo in campo in 11 partite. Prima della nazionale maggiore piccolo passaggio dall'under 23, per un totale di quattro apparizioni ufficiali; poi l'Italia dei grandi.
Con la nazionale azzurra sappiamo tutti come è andata la storia. In particolare l'esordio è arrivato il 29 ottobre del 1997, nel match contro la Russia valido per le qualificazioni ai mondiali del 1998. A causa dell'infortunio di Gianluca Pagliuca nel corso del primo tempo, l'allora commissario tecnico Cesare Maldini decise di mandare in campo Buffon, poco più che maggiorenne, facendolo esordire con la maglia azzurra.
La sua avventura in nazionale poi è decollata, con l'apice toccato nella notte del 9 luglio del 2006, grazie alla vittoria del campionato del mondo da protagonista. Con il passare del tempo Buffon è diventato sempre più leader all'interno della nazionale azzurra, diventandone anche capitano. Al suo ritiro, arrivato il 23 marzo del 2018 dopo l'amichevole contro l'Argentina, ha chiuso la sua avventura azzurra da calciatore con 176 presenze. Si tratta del calciatore con più presenze nella storia dell'Italia. Non solo, perché Buffon è anche il calciatore con più presenze da capitano nella storia della nazionale maggiore, addirittura 80.
Nazionale, ufficiale il ritorno di Buffon: tutto sul nuovo ruolo
Adesso Buffon ha deciso di tornare in nazionale, non più indossando i guantoni (i saluti social del mondo del calcio), bensì indossando il vestito. Sarà il nuovo capo della delegazione della nazionale. Nello specifico andrà a prendere il posto lasciato vacante da Gianluca Vialli, sarà quindi al seguito della squadra nei vari impegni. Ad annunciarlo sono stati lo stesso Buffon e la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), il primo tramite una nota postata sui social e la seconda tramite un comunicato apparso sul sito ufficiale.
💙 Torno in Nazionale perché quel bambino che trent’anni fa varcava per la prima volta il cancello di Coverciano ha ancora voglia di sognare e di vivere questo sogno insieme ai tifosi italiani. 🇮🇹 pic.twitter.com/M2YVXJGZjc
— Gianluigi Buffon (@gianluigibuffon) August 5, 2023
Le parole di Buffon
All'interno della nota della FIGC sono apparse anche le prime parole di Buffon in merito al nuovo incarico: “Torno in Nazionale perché quel bambino che trent’anni fa varcava per la prima volta il cancello di Coverciano ha ancora voglia di sognare e di vivere questo sogno insieme ai tifosi italiani. Fin dal primo contatto di questi ultimi giorni con il Presidente Gravina e poi con Mauro Vladovich avevo già deciso di dire di sì, ma abbiamo dovuto verificare alcuni aspetti tecnici; la Nazionale viene prima di tutto e niente mi avrebbe impedito di tornare a casa“.
Una scelta di cuore quella di Buffon: “La maglia Azzurra è sempre stata parte della mia vita: l’ho indossata con orgoglio e onorata con impegno, mi ha regalato emozioni uniche, ho pianto quando abbiamo vinto il Mondiale e quando non siamo riusciti a qualificarci. Ho avuto il privilegio di poter essere l’unico portiere in 113 anni a poter vestire l’Azzurro, oltre ai vari colori delle maglie da portiere ed è stato un omaggio che ho apprezzato moltissimo. Il rapporto con la Nazionale dall’Under 15 alla Maggiore è stato viscerale: ogni convocazione, ogni allenamento, ogni partita, tutto è stato speciale, perché in quei momenti senti di essere lì a rappresentare la tua Nazione, la tua gente, e quella immensa responsabilità mi ha sempre dato la forza per non mollare e per rialzarmi dopo ogni caduta“.
Il suo incarico inizierà immediatamente: “Mi metterò subito a disposizione di Roberto Mancini e del gruppo, entrando in punta di piedi. Ho sempre pensato che in Nazionale non contano le medaglie che hai sul petto, ma l’impegno, il sacrificio e la disponibilità verso i compagni e lo staff che sei disposto a mettere giorno per giorno“.
Infine, proprio sul nuovo ruolo che andrà ad assumere: “E queste caratteristiche mi appartengono da sempre e mi accompagneranno anche fuori dal campo. Essere al posto che è stato per anni di Gigi Riva, un esempio come uomo e come calciatore, è un onore e oggi sarà la prima persona con cui parlerò per avere da lui qualche suggerimento. Poi ovviamente sentirò anche il CT con il quale ci vedremo appena possibile. Anche se mi ha segnato il gol più bello della sua carriera, o quasi, a Parma (Parma – Lazio, 17 gennaio ’99, il gol di tacco per il momentaneo 1-2, poi sarà 1-3 ndr), ma l'ho già perdonato, sono una persona di grandi sentimenti! Oggi mi piace infine ricordare tre persone che credo sarebbero felici di questa scelta: Gianluca, che mi ha preceduto in questo ruolo; Davide, che con me e Daniele ha passato tanti giorni in Nazionale; Spazzolino, una persona buona tra i primi ad accogliermi a Coverciano“.