
Ecco tutti gli allenatori italiani nella storia delle nazionali straniere: da Lippi a Trapattoni, da Capello a Zaccheroni, e molti altri ancora
Dopo il flop al Mondiale in Qatar a novembre e dicembre 2022, il Belgio cambia guida tecnica. I Diavolo Rossi hanno infatti chiuso al terzo posto il gruppo F dietro a Marocco e Croazia, deludendo ancora una volta in un appuntamento così importante. Termina dunque qui il percorso di Roberto Martinez con la selezione belga dopo due Mondiali e un Europeo: d’ora in poi il ct Martinez – insieme al suo staff tecnico, di cui fa parte anche un certo Thierry Henry – allenerà il Portogallo.
Il successore sulla panchina belga è quindi Domenico Tedesco, allenatore italianissimo che però nel nostro paese conosciamo ben poco. Nato in provincia di Cosenza, il ragazzo si è trasferito in Germania con la famiglia fin da giovane: qui è cresciuto da un punto di vista calcistico, e ben presto ha cominciato a vestire i panni dell’allenatore.
Tedesco ha iniziato dalle giovanili dell’Aichwald, per poi passare a club più importanti negli ultimi anni come Stoccarda ed Hoffenheim. Nel marzo del 2017 viene ingaggiato dall’Erzgebirge Aue, prima squadra che militava in Seconda Divisione: dal penultimo posto in classifica, il nuovo allenatore riesce a sollevare il club e a portarlo in 14^ posizione – e di conseguenza alla salvezza. In estate arriva quindi la chiamata dello Schalke 04, che si accorge di lui e vuole portarlo per la prima volta su una panchina della Bundesliga.
Alla sua stagione d’esordio nel massimo campionato tedesco, il tecnico italiano arriva al secondo posto dopo solo il grande Bayern Monaco. Nel 2019 è però già tempo di cambiare: Tedesco sceglie infatti lo Spartak Mosca, dove rimarrà per altri due anni. Ma nel dicembre del 2021, il richiamo di quella che lui chiama “casa” è troppo forte: la Germania lo rivuole, in particolare il Lipsia. Chiude il torneo al quarto posto in classifica, ma soprattutto nel maggio del 2022 vince la Coppa di Germania in finale contro il Friburgo: è il primo trofeo della sua carriera e della storia del club.
Esonerato a settembre per via di un inizio complicato, Domenico Tedesco non rimane disoccupato a lungo: nel febbraio del 2023 è infatti stato scelto dalla Nazionale Belga.
Il ragazzo non è però l’unico allenatore italiano della storia ad aver allenatore una nazionale straniera. Anzi. L’elenco è davvero molto lungo: tra chi ha ottenuto ottimi risultati e chi un po’ meno, tra chi è tutt’ora su quella panchina e chi invece vi sedeva in passato. Vediamo quindi l’elenco di tutti i commissari tecnici italiani che hanno allenato almeno una selezione straniera.
Marco Rossi (Ungheria) – dal 2018 a oggi
Diventa allenatore dei primi anni 2000, muovendosi tra dilettanti e serie minori. Poi decide di lasciare l’Italia per trasferirsi in Ungheria. Nel 2017 vince il titolo con l’Honved, che non era sul tetto del campionato nazionale da ben 26 anni. Si accorge di lui quindi la selezione magiara, che lo ingaggia a partire dal 2018. Mister Rossi ottiene grandi risultati agli Europei e soprattutto nell’ultima Nations League, dove per un soffio non si qualifica alla Final Four in un girone composto da Italia, Germania e Inghilterra. La sua Ungheria si è infatti tolta la soddisfazione di battere sia i tedeschi che gli inglesi (due volte su due).
Fabio Capello (Inghilterra) – dal 2007 al 2012
Grande allenatore del nostro calcio, dopo le esperienze con Juventus e Real Madrid, Fabio Capello approda sulla panchina dell’Inghilterra. Arrivato dopo la mancata qualificazione all’Europeo del 2008, porta subito la selezione dei Tre Leoni al Mondiale in Sudafrica nel 2010, ma qui viene clamorosamente eliminato agli ottavi di finale dalla Germania – non senza proteste. Secondo allenatore non britannico della storia della nazionale inglese, rimane sulla stessa panchina per 5 anni fino al 2012.
Fabio Capello (Russia) – dal 2012 al 2015
Nel 2012 Capello lascia l’Inghilterra ed approda subito in Russia, aprendo un vero e proprio ponte tra l’Italia ed un paese in cerca di sviluppo in termini calcistici. Pronti via ed ottiene subito la qualificazione al Mondiale in Brasile del 2014, costringendo al playoff invece il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Alla Coppa del Mondo però non riesce a superare il girone. Capello lascia quindi senza trofei la panchina della Russia nel 2015.
Marcello Lippi (Cina) – dal 2016 al 2019
Di Marcello Lippi ovviamente tutti noi ricordiamo la vittoria con l’Italia al Mondiale di Germania 2006. L’allenatore di Viareggio però in seguito ha deciso di mettersi in gioco anche in Cina. Dopo aver vinto tutto il possibile con il Guangzhou Evergrande, firma per la selezione cinese. In Oriente però non trova grandi fortune in termini di nazionale, dove comunque vi rimane per circa 3 anni dal 2016 al 2019 – con in mezzo un periodo di stop, sostituito dal suo pupillo Fabio Cannavaro.
Giovanni Trapattoni (Irlanda) – dal 2008 al 2013
Anche Trapattoni ha allenato l’Italia, anche se con una maggior dose di sfortuna, ma poi ha scelto di misurarsi anche con una realtà del tutto differente: l’Irlanda. Il tecnico italiano ha allenato l’Irlanda dal 2008 al 2013, ma il suo apice lo ha toccato alle qualificazioni per il Mondiale in Sudafrica del 2010. Qui nel girone ha infatti sfidato la stessa Italia di Lippi (bis), raggiungendo i playoff proprio grazie a due pareggi contro gli azzurri: il sogno però non è diventato realtà a causa della Francia e di quel gol di mano clamoroso di Thierry Henry. Poco dopo però arriva il successo: la nazionale irlandese si qualifica agli Europei del 2012, ben 24 anni dopo l’ultima volta.
Claudio Ranieri (Grecia) – nel 2014
Allenatore eterno è Claudio Ranieri, che in Italia si è destreggiato alla grande nelle più calde ed importanti piazze del nostro paese. Il mister ha allenato in Spagna, in Inghilterra – vincendo una clamorosa Premier League con il Leicester – in Francia, e addirittura in Grecia. Qui nel 2014 sceglie proprio la nazionale greca, dove però purtroppo la sua parentesi è brevissima. Solo 4 partite da allenatore per Claudio Ranieri: decisiva la sconfitta contro le Isole Faoer valida per le qualificazioni agli Europei del 2016.
Alberto Zaccheroni (Giappone) – dal 2010 al 2014
Una delle avventure più vincenti per un allenatore italiano su una panchina estera è quella di Alberto Zaccheroni come commissario tecnico del Giappone. Dalla Romagna, Zac conquista letteralmente il Sol Levante rimanendo l’allenatore dei nipponici dal 2010 al 2014. Nel 2011 vince infatti la Coppa d’Asia, tutt’ora l’ultima nella storia del Giappone. Poi infila addirittura 19 risultati utili consecutivi fra tutte le competizioni, battendo il record di un certo Zico. E infine, per non farsi mancare nulla, prima di lasciare viene anche ricevuto dall’imperatore giapponese Akihito.
Alberto Zaccheroni (Emirati Arabi) – dal 2017 al 2019
Non contento, Zaccheroni si mette alla prova anche con un’altra nazionale in un altro calcio: la selezione degli Emirati Arabi, con cui firma nel 2018 e vi rimane però per “sole” 24 partite. Niente trofei però stavolta: il tecnico italiano infatti sfiora il titolo di nazionale campione del Golfo perdendo ai rigori, e poi nel 2019 arriva fino alla semifinale di Coppa d’Asia.
Francesco Calzona (Slovacchia) – dal 2022 a oggi
Francesco Calzona è attualmente il ct della Slovacchia. Dopo un passato da calciatore nelle serie minori, segue Maurizio Sarri come suo assistente in panchina fin dalla stagione 2008/09 a Perugia. A Napoli conosce Marek Hamsik, ma il suo giro non si ferma. Le ultime esperienze in Italia sono quelle di secondo allenatore del Cagliari di Di Francesco e poi di nuovo a Napoli, ma con Luciano Spalletti. Nell’agosto del 2022 assume il suo primo incarico da primo allenatore: l’opportunità è la nazionale slovacca.
Edoardo Reja (Albania) – dal 2019 al 2022
Allenatore molto conosciuto in Italia e in Serie A per via soprattutto delle esperienze con Lazio e Napoli, Edy Reja è ritornato in pista dopo qualche anno di inattività per guidare l’Albania nel 2019. Il suo miglior risultato è la promozione nella Lega B della Nations League del 2020. Reja ha abbandonato l’incarico solo negli ultimi mesi del 2022, al suo posto Sylvinho.
Giuseppe Dossena (Ghana) – dal 1998 al 2000
Giuseppe Dossena è uno degli allenatori italiani ad aver allenato più nazionali straniere. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ad inizio anni ’90, nel 1998 diventa il ct del Ghana. Parte prima dalle giovanili under-17 e under-19, e poi arriva alla selezione maggiore femminile. Successi importanti nelle giovanili, un po’ meno con le donne. Esonerato nel 2000.
Giuseppe Dossena (Paraguay) – dal 2001 al 2002
Nel dicembre del 2001 sposa la causa di Cesare Maldini, storico ct della nazionale italiana, che all’epoca allena il Paraguay. Qui Dossena ricopre le vesti del vice-allenatore, e con la nazionale sudamericana si presenta ai Mondiali del 2002 in Giappone e Corea. Dopo l’eliminazione agli ottavi di finale per mano della Germania futura finalista, Dossena e Maldini lasciando la nazionale paraguaiana.
Giuseppe Dossena (Albania) – nel 2002
Subito dopo il Paraguay, accetta l’offerta della nazionale albanese per diventare primo allenatore. Firma un contratto di un anno, ma neanche il tempo di scaldare i motori ed ecco un’occasione migliore: mister Dossena sceglie infatti di trasferirsi in Libano per vincere con il club campionato e supercoppa nazionale.
Cesare Maldini (Paraguay) – dal 2001 al 2002
Storico rossonero, Cesare Maldini ha come detto allenato il Paraguay al Mondiale del 2002 in Giappone e Corea. Dopo aver passato il girone con merito, è stato eliminato agli ottavi di finale a due minuti dai tempi supplementari dalla Germania. Nella stessa estate, il rapporto tra l’allenatore italiano e la nazionale sudamericana si è interrotto.
Gianni De Biasi (Albania) – dal 2011 al 2017
Grande successo anche per De Biasi con la sua Albania. Dopo tante stagioni alla guida di squadre di medio-bassa classifica, l’allenatore italiano accetta l’offerta della nazionale albanese nel 2011. In 6 anni, i risultati ottenuti sono formidabili, soprattutto per l’intero movimento nazionale. La sua selezione infatti nel 2015 riesce a raggiungere la qualificazione per gli Europei del 2016, la prima vera grande competizione internazionale nella storia di questo paese.
Gianni De Biasi (Azerbaigian) – dal 2020 a oggi
Dopo un breve passaggio all’Alaves in Spagna, De Biasi approda in Azerbaigian nel 2020. Nel 2022 porta la nazionale ad un ottimo secondo posto in Nations League. Tutt’ora in carica, il tecnico ha da poco rinnovato per un altro anno.
Christian Panucci (Albania) – dal 2017 al 2019
Altro allenatore italiano che ha seduto sulla panchina della nazionale albanese è Christian Panucci, grande ex giocatore di Milan e Roma. Dopo esser stato assistente di Capello in Russia, finalmente anche una nazionale tutta per lui dal 2017 al 2019. Sostituto proprio di De Biasi, Panucci ha collezionato appena 15 partite senza però ottenere grandi risultati e soddisfazioni.
Marco Tardelli (Egitto) – nel 2004
Dopo aver allenato le giovani della nazionale italiana, Tardelli risponde alla chiamata dell’Egitto. Sotto le piramidi però la sua esperienza è breve e di certo non memorabile: appena 8 partite nel 2004.
Francesco Moriero (Maldive) – dal 2021 a oggi
Ex giocatore, fra le altre, di Inter e Napoli, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, nel nuovo millennio inizia a girare diverse panchine italiane di serie minori. Nel 2021 accetta la chiamata delle Maldive, esperienza ovviamente non solo sportiva ma anche di vita. Ancora in carica, l’obiettivo di Moriero è quello di portare le Maldive alla Coppa d’Asia.
Giuseppe Giannini (Libano) – dal 2013 al 2015
Eterno capitano della Roma prima di Francesco Totti, Giuseppe Giannini ha scelto di intraprendere negli anni anche la carriera di allenatore – anche se con ben altri risultati. Il “Principe” è infatti stato commissario tecnico del Libano dal 2013 al 2015, senza però togliersi particolari soddisfazioni. Solo 7 partite in panchina per lui.
Devis Mangia (Malta) – dal 2019 al 2022
Ben altri traguardi invece per Devis Mangia. Dopo aver guidato squadre come Palermo, Bari e la nazionale italiana under-21, il tecnico è stato ingaggiato dal Malta nel 2019. Qui non ha ottenuto ovviamente trofei o qualificazioni importanti, ma ha stabilito un significativo record tutt’ora suo: tra il 2020 ed il 2021 ha ottenuto 7 risultati utili consecutivi, la striscia di partite senza sconfitte più lunga nella storia della nazionale maltese. Svincolato dal settembre 2022.
Michele Marcolini (Malta) – dal 2022 a oggi
A settembre Mangia è stato sostituito proprio da Marcolini, grande ex capitano del Chievo Verona. Tante serie minori per il ragazzo e poi proprio la chiamata della nazionale biancorossa. L’allenatore è tutt’ora in carica.
Stefano Cusin (Sudan del Sud) – dal 2021 a oggi
La sua carriera da allenatore nasce quasi 30 anni fa. Tra giovanili e vice in serie minori, Cusin si è fatto strada. L’apice lo ha forse toccato con il Wolverhampton in Premier League nel 2016, ma per il resto c’è ben poca Europa nel suo curriculum. Nell’ottobre del 2021 viene ingaggiato dalla nazionale del Sudan del Sud.
Eugenio Bersellini (Libia) – nel 1999
Altro allenatore italiano che ha allenato all’estero è stato Eugenio Bersellini, che in passato vinse anche lo scudetto con l’Inter. La sua esperienza in Libia è però durata meno di un anno nel 1999 senza aver raggiunto grandi traguardi.
Alfredo Foni (Svizzera) – dal 1964 al 1967
Unico allenatore italiano nella storia alla guida della Svizzera è invece Alfredo Foni, che è stato commissario tecnico della nazionale elvetica negli anni ’60 – dopo aver allenato nel Secondo Dopoguerra anche l’Italia. Foni è rimasto per 3 anni alla guida della Svizzera.
Renato Cesarini (Argentina) – dal 1967 al 1968
Infine, ha lasciato un segno all’estero anche il nostro Renato Cesarini, ex allenatore dell’Argentina – con cui inizialmente giocò anche in nazionale avendo la doppia nazionalità. L’allenatore – che vanta nel suo curriculum squadre come Juventus, Napoli, River Plate e Boca Juniors – firma con la nazionale argentina nel 1967. Protagonista del detto “segnare un gol in zona Cesarini”, cioè all'ultimo minuto, rimase per un anno con l'Argentina.
