L'attaccante olandese sta facendo innamorare il popolo rossoblu: decisivo anche in Coppa Italia contro l'Inter. E i paragoni illustri cominciano ad essere tanti…
Ma quanto è forte Joshua Zirkzee?
Ormai se lo stanno chiedendo un po' tutti. Non solo Thiago Motta e gli addetti ai lavori a Bologna, ma anche gli appassionati di Serie A e tutti colori che hanno avuto il coraggio e l'intuizione di acquistarlo quest'estate al fantacalcio.
Sì perché l'attaccante olandese sta continuando a stupire a ripetizione. Ieri è stato decisivo negli ottavi di finale di Coppa Italia contro l'Inter con due splendidi assist, uno più bello dell'altro, mentre in campionato sta segnando a ripetizione: già 7 gol nelle prime 16 giornate. Ciò che entusiasma di più però sono proprio le sue giocate, le sue movenze, la pulizia del tocco, l'eleganze delle idee.
Ormai non ci sono più dubbi: classe 2001, questo ragazzo è l'oro di Bologna. Sì perché Zirkzee è sicuramente il futuro, ma anche il presente del calcio rossoblu.
Zirkzee e i paragoni illustri
Come vuole la tradizione del calcio italiano, quando arriva un giocatore straniero forte in Serie A la prima cosa che viene fatta è il paragone con qualcuno del passato. Che siano i numeri, i movimenti, il ruolo o addirittura anche solo l'aspetto fisico, questo è un pessimo vizio della stampa nostrana: tendiamo a voler fare associazioni, abbinamenti forzati solo per il gusto di farlo, spesso giocando anche a chi la spara più grossa.
Il risultato? Ne nascono paragoni scomodi, anche i più assurdi, che non possono far altro che danneggiare mentalmente il ragazzo, fomentandolo inutilmente e in maniera assai pericolosa per la sua carriera e per quella dei suoi compagni. Il rischio quindi è molto elevato, ma a volte forse vale la candela: stavolta infatti sembra proprio che i paragoni illustri a lui concessi ci stiano in un modo o nell'altro, anche se tutti con le dovute proporzioni. E tutto ciò, almeno per il momento, non fa che gasarlo ancora di più.
- Ronaldinho. Zirkzee si è presentato qualche anno fa a Parma dicendo di avere Ronaldinho come modello: l'olandese ha ammirato il funambolo brasiliano ai tempi del Milan, e in effetti qualche giocata di eleganza pura tipica di Dinho ce l'ha – dal tunnel alla suola, tanto per citarne un paio;
- Lukaku. Dopo le prime uscite ufficiali in rossoblu quindi, era chiaro come non c'entrasse invece nulla il paragone iniziale fatto con Lukaku – rispetto al quale gode di una dose di tecnica clamorosamente e indiscutibilmente superiore;
- Lewandowski. Venendo dal Bayern Monaco poi, era impossibile non accostarlo in qualche modo a Sir Robert Lewandowski, le cui movenze in effetti – nonché fisicità – sono piuttosto simili. I due si sono allenati a lungo a stretto contatto, e chiaramente il ragazzo ha cercato di apprendere il più possibile dal fenomeno polacco;
- Amauri. Sempre da un punto di vista del movimento in campo e di come porta palla, qualcuno lo ha accostato anche ad Amauri – ex attaccante fra le altre di Juventus, Milan, Fiorentina e Palermo;
- Gullit. Il numero 9 del Bologna però, prima di tutto, arriva dall'Olanda. Scontato dunque il confronto con Ruud Gullit: non tanto per il tipo di calcio, visto il ruolo un po' diverso, quanto piuttosto per la capigliatura letteralmente inconfondibile;
- Ibrahimovic. E poi chi altro? Beh, ovviamente Zlatan Ibrahimovic, uno dei suoi idoli. Secondo Juric, l'attaccante del Bologna avrebbe le stesse movenze del campione svedese: “E' un attaccante atipico che riesce a fare anche tanti gol“, ha detto recentemente l'allenatore del Torino.
Tuttavia, se in questo momento fosse chiesto un confronto al ragazzo stesso, probabilmente lui ne citerebbe tanti altri a cui si ispira e poi chioserebbe con un “Io sono io, e preferisco non paragonarmi a nessuno“. Giusto, e chissà che in futuro non diventi proprio Zirkzee il nuovo metro di paragone. Magari un domani, i giornalisti diranno del nuovo giovane talentuoso sbarcato in Serie A: “…quello assomiglia a Zirkzee“.