“Che fine ha fatto?”. Quante volte ce lo siamo domandati del compagno di banco che ha sfruttato le nostre “doti” matematiche per tutto il liceo e che ora ha dimenticato il nostro numero di telefono. Altrettante volte ce lo siamo chiesti di quel capo di vestiario che era sempre lì e che ad un certo punto tua madre ha voluto conservare in un posto sicuro e verrà ritrovato dai tuoi nipoti. Chissà che fine avrà fatto quella ricevuta di pagamento della multa che era lì sul mobile e ora che dobbiamo dimostrare di averla pagata è stata dispersa nell'etere. Ce lo chiediamo anche di quei calciatori che ci hanno accompagnato per un periodo della nostra vita e che si sono dissolti come neve al sole.
Così abbiamo deciso di chiamare questa rubrica proprio “Che fine ha fatto”. Un modo per ricordare insieme quei talenti maledetti che hanno abbacinato tutti agli esordi e che ora “hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro e adesso ridono dentro al bar“ come direbbe qualcuno, magari dispersi in qualche campo di periferia o finiti a fare tutt'altro dall'altro lato del mondo.
Un ben ritrovati a tutti gli appassionati dell'amarcord di cui questa rubrica quindicinale è senz'altro un must. Una carrellata di calciatori ripescati negli ultimi dieci anni di calcio, tra le più disparate personalità e che hanno lasciato un'impronta – più o meno indelebile – nella nostra memoria. Così ci siamo trovati a parlare di Mastour, talento incredibile gettato al vento, passando per la storia di rivalsa di Macheda e arrivando alle invenzioni di Foquinha. Uno sguardo lo abbiamo dato anche al reality “Campioni il Sogno” e ai suoi protagonisti, abbiamo ricordato Maicosuel e il suo disgraziato cucchiaio, come abbiamo ripescato Francesco Grandolfo vera e propria meteora caduta dopo la tripletta con la maglia del Bari, prima di arrivare alle aspettative non rispettate di Elia ed Iturbe. Abbiamo rimpianto il talento fragile di Alexandre Pato, viaggiato assieme al girovago Samuele Longo , scoperto qualcosa in più sul primo iracheno della storia della Serie A, Alì Adnan.
Altri appuntamenti sono stati con il mancino magico di Diamanti e con i guantoni di Simone Scuffet che avrebbe dovuto essere il portiere della Nazionale per diversi anni ma si è perso prima ancora di arrivarci. Come scordare la storia tutta stravaganza e rock & roll, percorrendo la carriera di Pablo Daniel Osvaldo. Questa rubrica ci ha aiutato a ricordare calciatori come El Kaddouri, Ricky Alvarez , Ezequiel Schelotto, Yoan Gourcuff e Panagiotis Tachtsidis tutti abbastanza conosciuti ma che non hanno mai lasciato il segno nella loro carriera. Abbiamo incrociato le sventure extra campo di Ishak Belfodil, fermato dalle autorità francesi con l'accusa di tentato omicidio. Nell'ultimo appuntamento ci siamo occupati di Kucka, il guerriero tutta simpatia passato dalla Serie A con le maglie di Parma e Milan. Oggi vogliamo approfondire un personaggio che siamo sicuri in base al vostro pregresso, provocherà emozioni molto diverse: Simone Zaza.
Soprattutto chi segue assiduamente questo spazio, sa bene come le carriere dei calciatori possono prendere pieghe decisamente inaspettate a causa degli eventi. Dalle stelle alle stalle si dice o magari al contrario. Un gol, un assist, un contratto firmato oppure no: basta davvero poco per cambiare il tuo destino con gli scarpini ai piedi. I momenti cruciali della storia di Zaza sono essenzialmente due, raccolti in pochissimi mesi ma ne parleremo tra poco.
L'attaccante che sarà poi della Nazionale nasce e cresce a Policoro in Basilicata, molto lontano dalle zone nevralgiche dei settori giovanili del calcio che conta. Proprio per questo c'è bisogno di un'intuizione dei mitici osservatori dell'Atalanta, che pescano quel sinistro impressionante nei campi calcati dalla Stella Azzurra di Bernalda, dove Simone è tesserato. Così Zaza si trasferisce a Bergamo dove farà il suo esordio in Serie A a soli 17 anni. La storia con l'Atalanta però, non è destinata a durare, visioni troppo diverse sulla vita e sul calcio portano il ragazzo lucano a terminare la sua avventura bergamasca nella stagione successiva. Così si trasferisce alla Sampdoria, dove a differenza di quanto sperava non viene aggregato alla prima squadra ma alla Primavera. Così anche con i blucerchiati le cose non vanno per il meglio e a fine stagione – dopo sole due presenze in Serie A – preferisce iniziare un percorso in cadetteria facendosi cedere in prestito. Prima Juve Stabia in Serie B, poi addirittura Viareggio in Lega Pro la stagione seguente, per poi risalire di categoria con la maglia dell'Ascoli. Con i bianconeri nonostante una stagione da 18 gol in 35 partite, non riesce ad evitare la retrocessione. Ma le sue prestazioni hanno lasciato il segno.
Lo ha notato il Sassuolo che lo riporta finalmente in Serie A acquistandolo dalla Sampdoria. Con i neroverdi Zaza cresce nel modo di giocare grazie anche alle attenzioni di mister di Francesco che crede molto nelle sue doti di attaccante. Con il Sassuolo Zaza arriva a conquistare l'accesso in Europa League, un risultato storico per lui e per il club. Dopo due stagioni in cui ha raccolto tanti successi personali e di squadra alla sua porta bussa la Juventus: è il 2015 e Zaza ha appena compiuto 24 anni. I bianconeri reduci da dalla finale di Champions, cercano un centravanti di riserva e Zaza è sicuro di poter lasciare il segno anche in una grande squadra. Nella prima parte di stagione segna 4 gol dimostrando di poter essere utile alla causa di mister Allegri.
Così inizia il 2016, l'anno in cui la carriera di Zaza è destinata a cambiare. Subito un gol al Verona alla ripresa del campionato a gennaio, ma la rete più importante della sua vita arriverà circa un mese dopo. Allo Juventus Stadium arriva il Napoli primo in classifica e i bianconeri dopo una rincorsa incredibile hanno la possibilità del sorpasso. La partita è bloccata e all'88esimo nessuna delle due squadre è ancora riuscita a sbloccare il risultato. Zaza, subentrato da qualche minuto si trova ad affrontare Koulibaly uomo contro uomo. Arrivato al limite dell'area, fa partire il suo sinistro: il difensore devia la traiettoria che beffa il portiere azzurro. Vince la Juventus che sorpassa il Napoli in classifica e si avvia a vincere il suo quinto scudetto consecutivo eguagliando il record stabilito dal 1930 al 1935.
Le prestazioni con la Juve regalano a Zaza la convocazione agli Europei. Il commissario tecnico della Nazionale è Antonio Conte e l'Italia sta stupendo tutti. Ai quarti di finale gli azzurri incrociano la Germania, solidissima e Campione del Mondo in carica. Buffon e compagni riescono a trascinare la sfida ai calci di rigore ed è qui che arriva l'altro momento cruciale della carriera di Zaza. Mister Conte lo inserisce al 120′ al posto di Chiellini e gli affida il secondo rigore della serie. Come spesso gli capita dal dischetto, spiazza il portiere tedesco ma la palla finisce in curva. L'Italia verrà eliminata e il suo rigore diventerà oggetto di sfottò nei meme di tutti i social network.
Finiti gli Europei, la Juve sta cambiando pelle e lo cede in prestito prima al West Ham per soli 6 mesi e poi al Valencia. L‘esperienza in Liga – a differenza di quella inglese – non è da buttar via infatti colleziona nell'arco di due stagioni 19 reti in 53 presenze, mettendo in mostra le sue qualità di centravanti. Terminata l'avventura in Spagna rientra in Serie A con la voglia di spaccare il mondo e nell'estate del 2018, si trasferisce al Torino. In maglia granata rimarrà 4 anni senza mai lasciare il segno, in Italia lo ricordano tutti per quel maledetto rigore sbagliato e glielo ricordano alla prima occasione. Nell'estate 2022 resta svincolato e dopo oltre un anno Zaza è ancora senza maglia. Ad ogni sessione di mercato, il suo nome spunta fuori per qualche squadra alla ricerca di un centravanti di esperienza ma fino ad ora nessuna delle trattative è andata a buon fine. C
Chissà come sarebbe andata se dopo il gol che ha di fatto lanciato la Juventus verso lo Scudetto, avesse portato l'Italia in semifinale agli Europei. Invece quel rigore è finito in curva e da quel momento la sua carriera non è stata più la stessa.
30 anni, nato e (soprav)vissuto a Bari, ingegnere civile ma solo per sbaglio. Appassionato di qualsiasi sport o forma di competizione esistente, calcio e fantacalcio in primis. Se c'è una palla che rotola c'è sempre un bimbo che le corre dietro.
Classifica Serie A
# | Squadra | G | V | P | S | +/- | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 |
Napoli |
7 | 5 | 1 | 1 | 9 | 16 |
2 |
Inter Milan |
7 | 4 | 2 | 1 | 7 | 14 |
3 |
Juventus |
7 | 3 | 4 | 0 | 9 | 13 |
4 |
Lazio |
7 | 4 | 1 | 2 | 3 | 13 |
5 |
Udinese |
7 | 4 | 1 | 2 | 0 | 13 |
6 |
AC Milan |
7 | 3 | 2 | 2 | 6 | 11 |
7 |
Torino |
7 | 3 | 2 | 2 | 1 | 11 |
8 |
Atalanta |
7 | 3 | 1 | 3 | 3 | 10 |
9 |
Roma |
7 | 2 | 4 | 1 | 3 | 10 |
10 |
Empoli |
7 | 2 | 4 | 1 | 2 | 10 |
11 |
Fiorentina |
7 | 2 | 4 | 1 | 1 | 10 |
12 |
Verona |
7 | 3 | 0 | 4 | 0 | 9 |
13 |
Bologna |
7 | 1 | 5 | 1 | -2 | 8 |
14 |
Como |
7 | 2 | 2 | 3 | -4 | 8 |
15 |
Cagliari |
7 | 1 | 3 | 3 | -6 | 6 |
16 |
Parma |
7 | 1 | 3 | 3 | -2 | 6 |
17 |
Lecce |
7 | 1 | 2 | 4 | -9 | 5 |
18 |
Genoa |
7 | 1 | 2 | 4 | -10 | 5 |
19 |
Monza |
7 | 0 | 4 | 3 | -4 | 4 |
20 |
Venezia |
7 | 1 | 1 | 5 | -7 | 4 |
Rubriche
-
/ 1 settimana fa
5 squadre europee ancora imbattute: 2 sono in Serie A, 1 lotta per non retrocedere
Questa la classifica delle 5 squadre ancora imbattute in questa stagione fra tutte le...
Di Matteo Zinani -
/ 1 settimana fa
I calciatori con più gol su calcio di punizione diretto della storia: Messi centra...
Di Giuseppe Patti -
/ 2 settimane fa
La 6^ giornata della Serie A 2024/25 si è aperta con la vittoria convincente...
Di Mattia Gigliano -
/ 2 mesi fa
Questi i 10 giocatori più famosi ad esser tornati nella loro squadra in Serie...
Di Matteo Zinani -
/ 2 mesi fa
I calciatori italiani più costosi di sempre: Calafiori sale ai piedi del podio
L'ex Bologna firma con l'Arsenal e diventa il 4^ giocatore italiano più costoso nella...
Di Matteo Zinani -
/ 3 mesi fa
Quando esce EA SPORTS FC 25? Data, prezzi e anticipazioni sul nuovo Fifa per ogni piattaforma
Quando la passione per il calcio e quella per i videogiochi si uniscono tutto...
Di Mattia Gigliano